In Pace Christi

Gagliardi Raffaele

Gagliardi Raffaele
Data de nascimento : 17/06/1931
Local de nascimento : Como/I
Votos temporários : 09/09/1949
Votos perpétuos : 09/09/1955
Data de ordenação : 26/05/1956
Data da morte : 02/12/1961
Local da morte : Como/I

A soli 30 anni, alle due pomeridiane del 2 dicembre, è morto P. Raffaele Gagliardi. Nato a Como il 17 giugno del 1931, ne aveva appena 25 quando nell'estate del 1956, sacerdote novello, venne designato alla direzione del «Piccolo Missionario» e alla redazione di «Nigrizia».

Seguendo l'invito del Signore, aveva passato un anno, nella Scuola Apostolica di Brescia nel 1946: il resto del ginnasio l'aveva fatto nelle scuole pubbliche. Entrò in Noviziato a Venegono, alla fine di settembre del 1947, e due anni dopo emise i voti a Gozzano. Fu prefetto a Como, Carraia e Trento, dal 1949 al 1953. Finito il Corso Teologico a Venegono, fu ordinato sacerdote a Milano il 26 maggio 1956.

Compì brillantemente i corsi di Giornalismo dell'Università Pro Deo. Fu nel bel mezzo di alcuni esami che si manifestò la malattia. Tradusse libri, cominciò lo studio del fiammingo, che considerava indispensabile per l'informazione missionaria. E dopo tutto questo e altro ancora, trovava tempo di approfondire lo studio della Bibbia, per fare del ministero. Quando gli era possibile, voleva predicare in chiesa ogni domenica.

«Perché se n'è andato? Aveva tanto da fare». Così si lamentava la mamma quando glielo portarono via quella fredda mattina del 4 dicembre. P. Gagliardi era stato ricoverato in clinica a Como, per nefrite, il 24 ottobre 1957, giorno di S. Raffaele. Da allora il suo povero corpo fu in balia dei medici. Si sperava di poter bloccare il corso della malattia e «cronicizzarla». In questo caso P. Gagliardi avrebbe dovuto rinunciare all'Africa, ma non alla sua attività di scrittore.

In questi ultimi tre anni non cessò, anzi aumentò la sua collaborazione alle riviste e la composizione di vari opuscoletti. Fino all'ultimo non perse la sua vivacità e serenità.

La malattia lo rivelò compreso della sua vocazione e dei suoi impegni. Le sue messe erano tutte «solenni». Il breviario lo recitava sempre come si trovasse in chiesa. La Suora dell'ospedale si prendeva cura di portare da lui tutti quei malati che da qualche anno non si confessavano o che non accettavano la visita dei cappellani.

L'agonia di P. Gagliardi durò sette giorni. Per noi, suoi confratelli, valgano come testamento, queste parole dette ad uno di noi: «Adesso pregate voi molto per me, perché riesca a fare la volontà di Dio, momento per momento, come non sono sempre riuscito a fare. Poi penserò io a voi”.

Da Bollettino n. 60, gennaio 1962, p.488