Il dott. Marco de Feo identifica un virus oncogeno responsabile dei tumori orali che colpiscono soprattutto i bambini nei paesi poveri

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Giovedì 15 dicembre 2022
Vi sono delle terribili malattie che vanno di pari passo con la povertà. Una di queste è una grande famiglia di tumori orali devastanti incurabili che colpiscono soprattutto i bambini nei paesi poveri, in Africa, Asia e America Latina. [A sinistra, nella foto: dott. Marco de Feo, dentista, all’ospedale di Lacor a Gulu, in Uganda]

Da almeno due secoli ci si chiede quale sia la causa. Dopo tre anni e mezzo il dott. Marco de Feo, dentista a Roma, è riuscito, con l’aiuto di ricercatori e dell’Associazione Economia Alternativa che ha finanziato la ricerca, a individuare il responsabile, un virus che infetta attraverso topi, pipistrelli e serpenti.

Il virus è stato isolato all’Università di Kinshasa e si può ritenere il quinto virus oncogeno al momento conosciuto. Purtroppo, una grande fetta dell’umanità è costretta a cibarsi di questi animali e a bere acqua infetta. Il prossimo passo, già in atto, è estendere la ricerca oltre che in Congo anche in Uganda per scoprire i vari genotipi e trovare una terapia che possa dare speranza a tante persone e risolvere il problema sociale che accompagna questi malati.

Il Papa Francesco guarda inorridito le foto dei bambini malati e saluta e benedice la ricerca.

Lo scorso 19 ottobre, il dott. Marco de Feo ha presentato a Papa Francesco i risultati della sua ricerca. In seguito a questo, ha ricevuto la seguente lettera dal Vaticano:

Egregio Signore,
in occasione dell’Udienza generale del 19 ottobre scorso è pervenuta la cortese lettera, con la quale ha voluto rendere partecipe il Santo Padre Francesco del generoso percorso che L’ha portata alla scoperta d’un virus che colpisce le popolazioni povere africane, chiedendo un segno di spirituale vicinanza.

Riconoscente per i sentimenti di stima che hanno suggerito tale gesto, Sua Santità assicura il ricordo nella preghiera. Consapevole che la missione del medico mette a quotidiano contatto con tante forme di sofferenza, incoraggia a perseverare con competenza, umiltà e cristiana carità nel suo prezioso lavoro e di cuore imparte la Benedizione Apostolica, che volentieri estende ai Padri Comboniani e alle persone vicine, con l’augurio che lo Spirito Santo Le conceda la forza illuminante dei suoi ineffabili doni per portare avanti con gioia il suo servizio.

La saluto con viva cordialità.
Dal Vaticano, 9 dicembre 2022
Mons. Roberto Campisi (Assessore)