Mercoledì 28 maggio 2025
Alcuni anni fa, in un villaggio appartenente alla parrocchia di Mongoumba (Repubblica Centrafricana), c’era una famiglia cristiana, impegnata nella parrocchia; il padre, catechista, aveva diversi figli; uno di loro, Eloy, aveva 10 anni. Un giorno, Eloy andò a fare il bagno nel fiume, come al solito, e quando tornò a casa, ebbe un collasso, senza coscienza, e cadde in coma. [Eloy con Teresa Monzón, laica missionaria comboniana]

Suo padre lo portò subito al centro sanitario, dove non poterono fare nulla, perché il centro era molto semplice, e lo indirizzarono all’ospedale di Mongoumba. Quando sono arrivati all’ospedale e lo hanno ricoverato, nessuno sapeva dare una risposta, le possibilità di esami e analisi erano nulle, non c’era l’attrezzatura per una TAC. E suo padre, Jean Batiste, non sapendo cosa fare e dove chiamare, è andato in chiesa a cercare conforto e ha parlato con il parroco; e da quel momento in poi, nella preghiera comunitaria, Eloy e la sua famiglia erano sempre presenti e abbiamo cercato di sostenere la famiglia, sia fisicamente che spiritualmente.

Non sappiamo come e perché, ma un giorno Eloy ha iniziato a svegliarsi, con il corpo ancora paralizzato. Il centro di riabilitazione “DA TI NDOYE” della parrocchia lo ha accolto. Con lo sforzo e la speranza di tutti, il fisioterapista ha iniziato a lavorare con lui. Dopo un mese di lavoro e di sforzi quotidiani, Eloy, sulla sua sedia a rotelle, ha iniziato a frequentare la scuola della missione: il suo sogno era giocare a calcio.

A Mongoumba ha continuato la sua vita, il più normale possibile, ha frequentato le lezioni di catechismo, come nella sua comunità, è stato battezzato e ha ricevuto la prima comunione. Una domenica, durante la messa, quando stava per ricevere la comunione, si alzò in piedi davanti a tutti e riuscì ad arrivarci da solo.

Dieci anni dopo, la domenica di Pasqua, ho incontrato Eloy nella sua comunità, con i suoi amici; è un giovane di 20 anni, autonomo, che cammina senza alcun sostegno esterno e ha un sorriso che riempie il cuore di chiunque lo riceva.

Teresa Monzón, LMC Mongoumba