Lunedì 14 luglio 2025
Il Giubileo dei Giovani a Roma si terrà dal 28 luglio al 3 agosto 2025. Questo evento fa parte del più ampio Giubileo 2025, e sarà dedicato ai giovani di tutto il mondo. Nei giorni precedenti (24-27 luglio) i giovani – la maggior parte europei – che condividono il carisma di Comboni si troveranno in diversi gruppi nelle comunità comboniane italiane di Milano, Verona, Firenze e Roma. Il programma della fase comboniana include momenti di preghiera, riflessione, celebrazioni liturgiche, incontri, condivisione e svago.

«È sperare la cosa difficile, a voce bassa e vergognosamente
E la cosa facile è disperare, ed è la grande tentazione
».

Così scriveva il francese Charles Péguy nel 1911, lodando la speranza, la seconda virtù teologale che lui considerava sorella delle altre due, cioè, la fede e la carità. Il poeta sembra insinuare la fatica e la complessità della speranza, soprattutto la pazienza nel coltivarla. Sembra anche questa la costatazione che papa Francesco ha espresso all’inizio della Spes non confundit, la Bolla di indizione del Giubileo ordinario dell’anno 2025 (da ora in avanti SNC) che egli mette sotto il segno della speranza: «l’imprevedibilità del futuro, […] fa sorgere sentimenti a volte contrapposti: dalla fiducia al timore, dalla serenità allo sconforto, dalla certezza al dubbio. Incontriamo spesso persone sfiduciate, che guardano all’avvenire con scetticismo e pessimismo, come se nulla potesse offrire loro felicità» (SNC, 1).

Con questa affermazione, il predecessore di papa Leone XIV condivideva le preoccupazioni dell’intera umanità. Il nostro mondo è infatti segnato da sfide globali come la crisi climatica, le disuguaglianze economiche, lo sfruttamento di popoli, le migrazioni forzate, la tendenza ad una spiritualità che dimentica Dio Creatore e Padre di tutti, …Tutte situazioni che ci fanno verificare che la vita viene messa alla prova e fa naufragare le speranze di non poche persone.

C’è però da dire: forse si parla poco di speranza, forse è poco conosciuta, ma tutti sperano, perché vivere è sperare e sperare è vivere. Se c’è una cosa che distingue l’uomo dalle altre creature, deve essere, a mio parere, la speranza. Essa, infatti, ci tiene in vita, e possiamo anche dire che dove si spegne la speranza si spegne anche la vita.

Il Giubileo ci vuole e ci può perciò offrire l’opportunità di riflettere su temi cruciali come la giustizia sociale, l’ecologia integrale, la dignità di ogni persona, che sono i valori fondamentali della nostra fede, e su una sana spiritualità capace di alimentare una passione per la cura della nostra interiorità e di tutta la realtà che ci circonda. Sono tutte preoccupazioni che sono al centro della missione comboniana che, con la sua attenzione alle periferie esistenziali e alla promozione della dignità di ogni individuo, ci spinge a costruire un futuro più giusto e sostenibile. La Famiglia comboniana in Europa ha perciò pensato che questo evento ecclesiale possa essere l’occasione per rianimare la speranza, soprattutto nei giovani che sempre di più affermano di non avere fiducia per un futuro migliore. Col desiderio di dare il nostro contributo al cammino della Chiesa che celebra il Giubileo, abbiamo dunque pensato di organizzare il pellegrinaggio per quei giovani che incontriamo nelle nostre missioni in Europa.

Secondo noi, il giubileo sarà per i giovani che vi parteciperanno con noi, un’occasione perché la misericordia di Dio e l’esperienza di Chiesa come popolo in cammino che sperimenteranno nelle diverse tappe, possano portare luce nella loro vita e nelle loro scelte di tutti i giorni. Perciò saranno invitati a viverlo come un momento di grazia, non solo per loro stessi, ma anche per le loro comunità di provenienza.

Partecipando al “momento comboniano” (24-27 luglio 2025) che, secondo l’impostazione che ne diamo, vorrebbe essere una preparazione prossima al Giubileo dei Giovani a Roma, i giovani avranno, oltre all’amicizia e alla gioia dello stare insieme ai loro coetanei, la possibilità di approfondire una delle sfide mondiali che abbiamo appena elencato, che a loro interessa e che hanno scelto al momento dell’iscrizione. Saranno perciò accolti in diversi gruppi in diverse comunità comboniane (Milano, Verona, Firenze) con diverse ministerialità in Italia:

  • Il gruppo di Milano rifletterà sulla sfida dell’impegno dei giovani. Si tratta di mettere a tema il protagonismo dei giovani pur nell’incertezza della situazione attuale nella quale, spesso, i giovani “vedono spesso crollare i loro sogni […], il futuro sembra loro incerto e impermeabile ai loro sogni, lo studio non offre sbocchi e la mancanza di un lavoro o di un’occupazione sufficientemente stabile rischiano di azzerare i loro desideri” (SNC, 12). L’incontro e l’ascolto che avranno con i loro coetanei impegnati a livello sia civile che ecclesiale può – a nostro parere – essere per loro uno stimolo e un motivo di speranza.
  • Il gruppo di Verona approfondirà il tema dell’informazione critica. Si tratta di riflettere sulla chiamata a “Comunicare (nella) speranza in questo contesto di crisi che il nostro mondo attraversa. È doveroso per i giovani di impegnarsi per una comunicazione che impieghi responsabilità e discernimento, una comunicazione disarmata da ogni pregiudizio, rancore, fanatismo, ideologia e violenza. Noi crediamo infatti che tocchi soprattutto ai giovani impegnarsi oggi per una comunicazione capace di ascoltare il grido dei popoli che non hanno voce e di accogliere i deboli.
  • I pellegrini che saranno accolti nella nostra comunità di Firenze saranno accompagnati nella riflessione sulle questioni della cura del creato, una delle sfide più urgenti del nostro tempo che, invece, tende sempre di più a valorizzare modelli sociali in cui a dettare l’agenda è la ricerca del profitto anziché la cura delle relazioni (con l’altro, col creato e con Dio).

Tutto si farà in un clima fraterno e amicale, in un contesto internazionale e multiculturale. Lo si farà attingendo spunti dalla Parola di Dio, dall’esperienza umana, dalla figura del nostro Fondatore San Daniele Comboni ed il suo carisma. Nella prima tappa, dunque, i partecipanti avranno la possibilità di ascoltare testimonianze di ragazzi della loro età, parteciperanno a laboratori tematici, momenti di preghiera e attività di servizio che potranno ispirare in loro uno stile di vita capace di trasformare il loro quotidiano.

Da queste comunità poi, il giorno 28 luglio, i giovani si sposteranno e arriveranno a Roma dove parteciperanno, insieme agli altri giovani provenienti da tutto il mondo, agli incontri in agenda quella settimana.

Il viaggio può essere un momento per ricordarci che ci sono “pellegrinaggi” che nessuno vorrebbe mai intraprendere: quelli che portano giovani, bambini, intere famiglie a lasciare la propria terra e la propria casa. Lo stesso viaggio insieme verso Roma potrà aiutarci a capire meglio la prima comunità cristiana che, partendo dall’insediamento degli apostoli si ritrova a pensarsi come un noi, dove la chiamata di ciascuno è vissuta dentro un’appartenenza comune e reciproca.

La Famiglia Comboniana in Europa spera che questa esperienza possa diventare un punto di (ri)partenza per tutti i giovani del mondo, e particolarmente per quelli che hanno scelto di vivere questi momenti con noi.

P. Raoul Sohouénou Cakpo Edènan, mccj