Martedì 3 dicembre 2019
Diciotto missionari tra Fratelli e sacerdoti, appartenenti alle quattro congregazioni missionarie di fondazione italiana, si sono incontrati dal 13 al 15 novembre scorso presso la casa generalizia dei Missionari della Consolata. I Fratelli si sono trovati insieme per meglio conoscerci e affrontare le sfide attuali della vocazione missionaria dei Fratelli, cercando di approfondire le esperienze di rinnovamento già in atto e di formulare proposte di azione anche in comune. Pubblichiamo qui il loro comunicato finale.

Documento finale
Convegno dei Fratelli degli istituti missionari
di fondazione italiana

“Identità e Missione del Fratello Religioso nella Chiesa”

Cari Fratelli,
con immensa gratitudine a Dio per la vocazione ricevuta, scriviamo a voi il frutto di una esperienza condivisa nella gioia missionaria. Ognuno di noi è il dono di una vita vissuta nell’amore per i popoli che abbiamo incontrato nel nostro cammino, in particolare per l’amore ai più poveri e abbandonati.

Partendo dalla sollecitazione di alcuni Fratelli, appartenenti alle quattro congregazioni missionarie di fondazione italiana, in comunione con i nostri superiori maggiori, ci siamo incontrati dal 13 al 15 novembre presso la casa generalizia dei Missionari della Consolata. Diciotto missionari tra Fratelli e sacerdoti ci siamo trovati insieme per meglio conoscerci e affrontare le sfide attuali della vocazione missionaria dei Fratelli, cercando di approfondire le esperienze di rinnovamento già in atto e di formulare proposte di azione anche in comune.

Durante il convegno sono intervenuti nella riflessione alcuni esperti.

Fratel Emili Turú, marista e segretario generale della USG (Unione Superiori Generali), partendo dalla nostra esperienza personale ci ha invitato a riscoprire gli elementi generativi della nostra vocazione, negli ambiti della missione, della comunione e della spiritualità. Ci ha ricordato che il Fratello è tessitore della fraternità universale e cercatore di Dio.

Il dottor Carmelo Dotolo, ordinario di missiologia all’Università Urbaniana, ha svolto un’analisi critica del documento “Per vino nuovo otri nuovi, dal Concilio Vaticano II la vita consacrata e le sfide ancora aperte”. Superando la logica del “sempre si è fatto così e dobbiamo fare così” ci ha portati a ripensare obbiettivi, strutture, stili e metodi per una riforma dell’identità missionaria del Fratello.

Fra Antonio Belpiede OFM Cap., procuratore generale dei Cappuccini, ci ha presentato le problematiche legate alle strutture di governo negl’istituti clericali secondo il diritto canonico. Ha anche illustrato le proposte di soluzione giuridica sottoposte al Papa dalla USG.

Durante questi giorni ogni istituto ha condiviso la realtà dei Fratelli trovando elementi comuni come l’eredità della propria storia, il proprio carisma ed esperienze significative utili per una presenza rinnovata della nostra vocazione. Si è sottolineata anche l’urgenza di una formazione specifica per la missione attuale, la difficoltà nell’animazione vocazionale, l’impossibilità della piena condivisione dell’autorità e la clericalizzazione del carisma.

Abbiamo avuto anche la possibilità di conoscerci e condividere la gioia della missione.

In base ai suggerimenti proposti dai relatori e alle riflessioni successive svolte nei lavori di gruppo, ci permettiamo, infine, di avanzare le seguenti proposte ai nostri istituti:

  1. Condividere il programma di formazione di base dei Fratelli delle quattro congregazioni per vedere i possibili punti di collaborazione.
  2. Istituire un’equipe intercongregazionale per l’aiuto nella formazione di base specifica dei Fratelli.
  3. Creare una commissione permanente di 8 membri, due per congregazione, con un coordinatore, per dare continuità al cammino iniziato in questo convegno.
  4. Celebrare un convegno annuale per i Fratelli missionari con possibilità di partecipazione dei membri in formazione e di quelli che si trovano all’estero.
  5. Sollecitare alle nostre direzioni generali di dare seguito attivo presso la USG alla richiesta sulla questione dell’autorità negl’istituti clericali.

Ora, con lo sguardo rivolto ai popoli presso i quali siamo presenti, desideriamo salutarvi affidandovi il lavoro svolto in questi giorni. Nel leggere le riflessioni condivise, vi preghiamo di assumerle ringraziando i confratelli che quotidianamente hanno la missione nel cuore e rendendo grazie per i confratelli che ci hanno preceduto nella vita missionaria e che ci hanno insegnato che la nostra vocazione è per sempre.

I fratelli partecipanti al convegno
Roma, 15 novembre 2019