Mercoledì 10 dicembre 2025
Il Concilio Vaticano II approvò una Dichiarazione sull’Educazione Cristiana il 28 ottobre 1965. Sessant’anni dopo, Papa Leone ha pubblicato la Lettera apostolica Disegnare nuove mappe di speranza, in un momento in cui il mondo vive “in un ambiente educativo complesso, frammentato e digitalizzato. (…) Fin dalle origini, il Vangelo ha generato ‘costellazioni educative’: (…) Esse sono state, in tempesta, àncora di salvezza; e in bonaccia, vela spiegata. Faro nella notte per guidare la navigazione” (1.2). [Lettera apostolica]
Il diritto di tutti all’educazione è una delle parole chiave del testo conciliare che rimane attuale ancora oggi: “Davanti ai tanti milioni di bambini nel mondo che non hanno ancora accesso alla scolarizzazione primaria, come possiamo non agire? Davanti alle drammatiche situazioni di emergenza educativa provocata dalle guerre, dalle migrazioni, dalle diseguaglianze e dalle diverse forme di povertà, come non sentire l’urgenza di rinnovare il nostro impegno?” (1.3).
Papa Leone afferma che “l’educazione cristiana è opera corale: nessuno educa da solo. La comunità educante è un ‘noi’ dove il docente, lo studente, la famiglia, il personale amministrativo e di servizio, i pastori e la società civile convergono per generare vita. Questo ‘noi’ impedisce che l’acqua ristagni nella palude del ‘si è sempre fatto così’ e la costringe a scorrere, a nutrire, a irrigare” (3.1).
“L’educazione non è solo trasmissione di contenuti, ma apprendistato di virtù” (5.1). Per questo motivo, “a scuola cattolica è un ambiente in cui fede, cultura e vita si intrecciano. (…) Gli educatori sono chiamati a una responsabilità che va oltre il contratto di lavoro: la loro testimonianza vale quanto la loro lezione” (5.2).
“La famiglia resta il primo luogo educativo” (5.3). Leone XIV richiama le Giornate Mondiali della Gioventù del 2023: “L’educazione cristiana si presenta come una coreografia. Rivolgendosi agli universitari nella Giornata Mondiale della Gioventù di Lisbona, il mio compianto Predecessore Papa Francesco disse: «Siate protagonisti di una nuova coreografia che metta al centro la persona umana; siate coreografi della danza della vita»” (6.2).
Nell’era del digitale e dell’intelligenza artificiale, questa Lettera avverte: “Il punto decisivo non è la tecnologia, ma l’uso che ne facciamo. L’intelligenza artificiale e gli ambienti digitali vanno orientati alla tutela della dignità, della giustizia e del lavoro; vanno governati con criteri di etica pubblica e partecipazione; vanno accompagnati da una riflessione teologica e filosofica all’altezza” (9.3).
Leone XIV sostiene che il Patto Educativo Globale lanciato dal suo predecessore è di grande attualità. In esso sono indicate sette vie, alle quali l’attuale Papa aggiunge tre priorità: “La prima riguarda la vita interiore: i giovani chiedono profondità; servono spazi di silenzio, discernimento, dialogo con la coscienza e con Dio. La seconda riguarda il digitale umano: formiamo all’uso sapiente delle tecnologie e dell’IA, mettendo la persona prima dell’algoritmo e armonizzando intelligenze tecnica, emotiva, sociale, spirituale ed ecologica. La terza riguarda la pace disarmata e disarmante: educhiamo a linguaggi non violenti, riconciliazione, ponti e non muri; «Beati gli operatori di pace» (Mt 5,9) diventi metodo e contenuto dell’apprendere” (10.3).
Più avanti aggiunge: “Là dove l’accesso all’istruzione resta privilegio, la Chiesa deve spingere le porte e inventare strade, perché “perdere i poveri” equivale a perdere la scuola stessa” (10.4).
È necessario tracciare nuove mappe di speranza: “nuove forme di presenza e servizio (…). L’educazione cattolica può essere un faro: non un rifugio nostalgico, ma un laboratorio di discernimento, innovazione pedagogica e testimonianza profetica. Disegnare nuove mappe di speranza: questa è l’urgenza del mandato” (11.1).
Infine, Leone XIV rivolge un appello alle comunità educative: “disarmate le parole, alzate lo sguardo, custodite il cuore” (11.2).
L’ultima parola è di fiducia nella Madre e in tutti i santi educatori. Il Papa lancia una sfida: “Siate servitori del mondo educativo, coreografi della speranza, ricercatori infaticabili della sapienza, artefici credibili di espressioni di bellezza. Meno etichette, più storie; meno sterili contrapposizioni, più sinfonia nello Spirito. Allora la nostra costellazione non solo brillerà, ma orienterà: verso la verità che rende liberi (cfr. Gv 8,32), verso la fraternità che consolida la giustizia (cfr. Mt 23,8), verso la speranza che non delude (cfr. Rm 5,5)” (11.3).
Padre Tony Neves, CSSp