Roma: martedì 20 marzo 2012
La famiglia comboniana e i suoi amici si sono ritrovati nel Pavilhão Multiusos della città di Viseu, nel pomeriggio di domenica 18 marzo, per partecipare alla cerimonia di chiusura dell’Anno Vocazionale Comboniano che si era aperto il 15 marzo 2011. L’Eucaristia è stata presieduta dal vescovo della diocesi di Viseu, Mons. Ilídio Pinto Leandro.

La provincia portoghese dei Missionari Comboniani ha promosso un anno vocazionale che è stato chiuso domenica scorsa con una celebrazione che ha visto la partecipazione di circa duemila persone provenienti da Viseu – città che ha accolto la prima presenza comboniana in Portogallo – e da tutto il Paese, soprattutto dalle località in cui sono presenti le comunità comboniane.

Il vescovo della diocesi, Mons. Ilídio Pinto Leandro, ha ringraziato per la scelta di Viseu per la chiusura dell’Anno Vocazionale Comboniano e si è congratulato con la famiglia comboniana che ha voluto festeggiare questo importante evento in profonda comunione con la Chiesa locale.

Nella sua omelia, Mons. Ilídio ha fatto riferimento all’amore di Dio e a Comboni con queste parole: “Percorrendo tutta la storia della salvezza, troviamo il filo conduttore della Sua follia (l’amore infinito, senza rimpianto e senza ritorno): Dio ha amato tanto il mondo da dare il Suo Figlio Unigenito. Nell’Antico Testamento vi sono segni straordinari che lo dimostrano (liberazione dall’Egitto, avvertimenti continui ai profeti, Alleanza). E nel Nuovo Testamento appaiono segni più forti dell’amore di Dio: ostinazione nel salvare tutti e nell’amare tutti, anche i nemici. Ogni tanto, nel corso normale della storia, accade una novità: quando sorge un Daniele Comboni o un altro dallo stesso cuore e della stessa tempra, quando sorgono ideali e avvenimenti ispirati all’entusiasmo e alla volontà di rinnovare e di ricominciare, come questa esperienza dell’Anno Vocazionale Comboniano".

D. Ilídio ha ricordato poi alcune figure che hanno incarnato la “follia di Dio” e che sono molto vicine a noi. E ha citato Daniele Comboni, Teresa di Calcutta, Giovanni Paolo II e Idalina de Aguiar da Beira. “Tutti questi sono già morti – ha aggiunto – e intanto il mandato ‘andate e fate discepoli in tutto il mondo’ continua ad essere valido e più attuale che mai”.

Il vescovo ha anche ricordato ai presenti che il “mandato ‘vai in missione’” continua ad essere un grido di Colui che ci invia ma anche di tante e tanti che hanno bisogno di pane, di pace, di libertà, di senso per la vita e di speranza. La vita missionaria continua ad essere una bella avventura per la vocazione attuale. La fiamma accesa da san Daniele Comboni e il fuoco che ne è nato continuano ad essere attuali e ad attendere chi entra nell’avventura.

Mons. Ilídio ha sfidato i presenti a rispondere alle inquietudini dei tempi odierni: “Chi risponde, oggi, a tanti appelli che giungono da tutte le parti e con una terribile urgenza?”. Chi vuol rispondere, oggi, alle tante sfide che arrivano da ogni parte? Questi appelli giungono nel silenzio di tanti che non hanno voce e nella sofferenza di tanti che non hanno nessuno che li ascolti e che dia loro una vita con un senso e una speranza. Il mondo ha bisogno di una bella cura di generosità, di gioia, di amore, di entusiasmo, di speranza. Il mondo ha bisogno di una bella cura di condivisione, di solidarietà, di fraternità, di giustizia, di sogno”.

Il vescovo ha concluso con l’augurio “che la Pasqua di quest’anno apra orizzonti alla vocazione di chi vuole essere felice aiutando a far felici gli altri”.

Sabato e domenica mattina sono state realizzate alcune attività. Più di cento giovani si sono riuniti, nel seminario comboniano locale, per pregare e riflettere sulla vocazione, seguendo il tema dell’Anno Vocazionale Comboniano: “Vieni, vedi, vivi e… vai in missione”. La stessa cosa è stata fatta dai circa trecento alunni di Religione e Morale delle scuole del distretto di Viseu, nel Colégio da Via Sacra.

È stato un fine settimana all’insegna della gioia e della grande festa missionaria. Una grazia per i Comboniani e per la Chiesa. L’anno Vocazionale è terminato. Dice il motto: “Andiamo ‘Tutti, Tutto e Sempre’ in vocazione per la Missione”.