Sabato 21 giugno 2025
Dal 12 al 17 giugno il superiore provinciale padre Diego Dalle Carbonare e l’economo provinciale padre Lorenzo Baccin si sono recati a Khartoum per visitare le prime tre missioni che la provincia ha dovuto sospendere a causa della guerra, ovvero Khartoum Bahri, Comboni College e Masalma (Omdurman). Nella loro visita, hanno avuto modo di incontrarsi nuovamente con padre Yousif William, che è rimasto nelle periferie sud-ovest di Omdurman (Jabarona) fin dall’inizio del conflitto.

La visita ha messo in evidenza che le diverse zone della città sono state danneggiate in modo diverso, prima dai combattimenti e dagli spari, poi anche dal saccheggio. Fortunatamente, come anche per gran parte delle altre proprietà della Chiesa, la maggior parte dei danni sono parziali, quindi si può pensare a delle riparazioni. Dall’altra parte – però – è chiaro che soprattutto nella zona centrale di Khartoum, dove si trova il Comboni College, le infrastrutture di base (corrente e acqua) sono state molto danneggiate e il loro ripristino richiederà forse anni.

In breve, mentre in alcuni quartieri periferici di Omdurman e altri a est e a sud di Khartoum la vita sembra andare avanti, il centro è una città fantasma, dominata da un silenzio che incute timore. Ci sono moltissimi cristiani nelle zone periferiche di Khartoum che attendono il ritorno di sacerdoti e agenti pastorali, e questo interpella anche noi per un ritorno, che forse sarà graduale, ma che certamente ci interpella profondamente.

Altro scenario, invece, è presente ad El Obeid, dove nelle ultime settimane alcuni militari hanno occupato la nostra casa e vi si rifugiano, per evitare i bombardamenti dei droni dei Rapid Support Forces, che prendono di mira le loro caserme. Altra ben peggior notizia dall’ovest è arrivata quando giovedì 12 giugno, al Fasher in Darfur, padre Luka Jumu, prete diocesano della diocesi di El Obeid, è stato ucciso in seguito all’ennesimo bombardamento della casa in cui si trovava.