Mercoledì 12 novembre 2025
«Qualcuno mi ha chiesto: “Come vanno i lavori?”. Durante la stagione delle piogge le strade non esistono più e Kilwiti diventa inaccessibile a tutti i veicoli. Difficile far avanzare un cantiere in queste condizioni. Ora siamo nella stagione secca: domenica sono tornato a Kilwiti in auto e mi hanno assicurato che da domani si riprenderanno i lavori. Speriamo», scrive padre Renzo Piazza dal Ciad.
Carissimi,
Il Libro dei Numeri, parla del popolo di Israele che recrimina per mancanza di carne nel deserto e riporta questa frase che Dio dice a Mosé: “La mano del Signore è forse accorciata? Ora vedrai se la parola che ti ho detto si adempirà o no”. E migliaia di quaglie invadono il campo di Israele fornendo agli affamati carne a volontà. Penso a queste parole mentre ho tra le mani la lista di coloro che hanno risposto alla richiesta di aiuto per completare il Centro sanitario di Kilwiti. La grazia di Dio, ancora una volta si è mostrata sovrabbondante e ringrazio Lui e voi per il vostro aiuto e sostegno. Il Signore mantiene le sue promesse e so che la sua mano non si accorcerà nemmeno quando sarà il momento di ricompensare “Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo”.
Qualcuno mi ha chiesto: “Come vanno i lavori?”. Durante la stagione delle piogge le strade non esistono più e Kilwiti diventa inaccessibile a tutti i veicoli. Difficile far avanzare un cantiere in queste condizioni. Ora siamo nella stagione secca: domenica sono tornato a Kilwiti in auto e mi hanno assicurato che da domani si riprenderanno i lavori. Speriamo.
Aggiungo qualche “fioretto” colto qua e là, nel giardino del Signore.
1. Gli ultimi giorni di settembre sono stato incaricato di organizzare una settimana di formazione permanente per i confratelli più giovani. Erano sette, originari dal Togo, Congo, Centrafrica, Equador e Tchad. Eravamo nel centro di spiritualità della diocesi a una ventina di km dalla capitale. Una mattina ricevo un messaggio sul telefonino dal confratello dell’Ecuador: “Sono davanti allo stadio: mi è scoppiata la ruota della macchina e il cric non funziona. Puoi venire ad aiutarmi con il tuo cric?” Prendo l'auto e mi dirigo verso lo stadio, distante pochi km. Al mio arrivo noto che c'è già qualcuno che sta lavorando sotto la macchina con il cric. È uno sconosciuto che passava di là, si è fermato, ha preso il cric dalla sua auto e lui stesso si è sdraiato per terra per alzare l'auto e cambiare la ruota incidentata. A me non è rimasto che osservare stupito il gesto di questo sconosciuto. Una volta completato il suo lavoro ha chiesto un po' di acqua per lavarsi le mani. Gli abbiamo chiesto quanto dovevamo dargli per il servizio. “Niente”, è stata la risposta. Ha aggiunto che faceva il meccanico e che si stava recando alla capitale per una commissione. Il buon samaritano, questa volta ha assunto il volto di un musulmano sconosciuto... Il sacerdote e il levita, che venivano dalla preghiera, sono stati i beneficiari della sua compassione.
2. Durante la settimana di formazione, abbiamo scelto di visitare i detenuti assieme ai giovani confratelli. Prima della messa dico: Questi giovani sono venuti oggi a pregare con voi. Ma non hanno portato né sapone, né zucchero in regalo. Sono venuti a mani vuote, perché il Vangelo di ieri diceva: “Non portate nulla per il viaggio, né bastone, né borsa, né pane, né monete. Ma se qualcuno vi accoglie, fermatevi da lui”. Sono venuti a mani vuote, ma dopo la Messa saranno contenti di trascorrere un po' di tempo assieme a voi. E così ci siamo divisi in gruppi in modo che ciascuno potesse dialogare con gli altri. Il detenuto che era seduto vicino a me ad un certo punto mi dice: Padre, è giusto quello che hai detto a proposito del sapone e dello zucchero perché alle volte chi ci visita mette davanti all’altare un po’ di sapone e un po’ di zucchero… e se ne va. Noi poi litighiamo per spartirci quanto ci hanno portato, dimenticando così il Vangelo appena ascoltato, che è la cosa più importante della nostra vita.
3. Alla domenica, dopo la messa, mi ritrovo con i responsabili della comunità di Kilwiti per condividere problemi, difficoltà e programmare il futuro. Al termine del nostro incontro regolarmente arriva il pranzo, preparato a turno dalle donne delle diverse comunità di base. Domenica scorsa abbiamo celebrato la giornata di preghiera per la salvaguardia del creato e all'offertorio, tra i doni, c’erano una zucca e alcune pannocchie di mais, frutti della Terra che il Signore ci ha dato. Al momento del pranzo qualcuno bisbiglia che “oggi non è arrivata la polenta” e discretamente parte con le pannocchie di granoturco e le riporta dopo un po’, abbrustolite. Un pasto ridotto per l'insieme dei responsabili che, rispettosamente, lo lasciano a me e a un'altra persona. Vengo a sapere poi che il pranzo con la polenta e il pesce era pronto, ma la donna che lo aveva preparato abitava lontano. Dopo un tratto di strada a piedi, aveva dovuto prendere la piroga per attraversare una palude. Purtroppo la piroga si era rovesciata e il pranzo era andato perduto. Dopo aver attraversato la palude, la donna avrebbe dovuto fare ancora quattro chilometri a piedi tra una pozzanghera e l'altra, camminando in mezzo al fango, per arrivare a destinazione. Ho voluto sapere chi è questa donna e come si chiama. Mi hanno detto che si chiama Marietta e mi sono proposto di incontrarla per dirle la riconoscenza e l'ammirazione che ho provato e che provo nei suoi confronti. I poveri e gli umili hanno sempre qualche cosa da insegnare. E’ normale che ci precedano nel Regno di Dio.
4. Edoardo era un giovane che nel 2000 preparava il battesimo a Sarh: era attivo e interessato alla vita della chiesa e si era iscritto nel gruppo di ricerca vocazionale. Aveva l’abitudine di ricordare agli amici la data del suo battesimo, perché pregassero per lui. Lo ritrovo alla capitale, N’Djamena 25 anni dopo. Ora è l’amministratore della radio diocesana. Oggi, 7 ottobre, è l'anniversario del mio battesimo e gli ho scritto: “Aiutami, con la tua preghiera a ringraziare il Signore”. Mi ha risposto: “Buon anniversario, padre. Reciterò il rosario per te prima di dormire…”
Ringrazio Dio per questi esempi che hanno il sapore del Vangelo e ringrazio voi che vi associate, discretamente, in questa scia.
A tutti un grazie cordiale e buon mese missionario!
Padre Renzo Piazza, mccj in Ciad