Raduno continentale europeo dei settori Immigrati e Giustizia e Pace

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Roma, lunedì 21 maggio 2012
La provincia portoghese ha ospitato, nella casa di Coimbra, dal 7 all’11 maggio 2012, il raduno dei comboniani occupati tra gli immigrati in Europa e, il 12 maggio, l’incontro dei coordinatori del Continente europeo del settore Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC).

 

Dal 7 all’11 maggio scorso, si è tenuto a Coimbra il raduno continentale dei comboniani che lavarono tra gli immigrati in Europa. Erano presenti P. Josef Altenburger, provinciale della Deutschsprachige Provinz (DSP) e incaricato del settore a livello continentale, Fr. Eduard Nagler (DSP), P. Conrado Franco e P. Alejandro Canales (Spagna), P. Fernando Zolli, P. Antonio Bonato, e P. Giorgio Poletti (Italia), P. Alberto de Oliveira Silva e P. José Amaral Boaventura – solo il primo giorno – P. Alexandre António da Rocha Ferreira e Fr. José Francisco Duarte da Cunha Neto (Portogallo), P. Tesfamichael Debesay Negusse e P. John Robert Anthony Clark (London Province), P. Arlindo Ferreira Pinto (Curia). Hanno partecipato anche due comboniane: Suor Ida Colombo (provinciale dell’Europa) e Suor Maria Carmen Galán (Portogallo).

Durante l’incontro si è riflettuto sull’evento delle migrazioni come il più vasto movimento di persone di tutti i tempi che “si è trasformato in realtà strutturale della società contemporanea e costituisce un problema sempre più complesso, dal punto di vista sociale, culturale, politico, religioso, economico e pastorale”, come dice l’Istruzione Erga migrantes caritas Christi del Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e Itineranti del maggio 2004. L’Istruzione presenta alcune cause delle odierne migrazioni, come per esempio “la globalizzazione, il cambiamento demografico in atto soprattutto nei Paesi di prima industrializzazione, l’aumento a forbice delle disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo, la proliferazione di conflitti e guerre civili” e vuole essere una risposta ecclesiale alle sfide e ai bisogni dei migranti. Il documento sottolinea che l’evento migratorio “solleva il problema etico della ricerca di un nuovo ordine economico internazionale per una più equa distribuzione dei beni della terra, nella visione della comunità internazionale come famiglia di popoli, con applicazione del Diritto Internazionale”.

Il primo giorno, il segretario della Commissione Episcopale di Pastorale Sociale e Mobilità Umana della Conferenza Episcopale Portoghese, Francisco Sales Diniz, OFM, ha presentato il tema “Migrazioni, evangelizzazione e missione”, con riferimenti alle azioni concrete della Chiesa portoghese. Il secondo giorno, P. Valentim Oliveira Gonçalves, missionario verbita con una lunga esperienza di lavoro tra i migranti, ha parlato del tema “La collaborazione con la Chiesa locale, facendo missione in Europa: sfide alla vita consacrata e alla Chiesa portoghese nel campo delle migrazioni”. Riferendosi al lavoro pastorale fra gli immigrati, entrambi gli oratori hanno sottolineato l’importanza dell’accoglienza, del dialogo interculturale e interreligioso, della collaborazione con la Chiesa locale e della cooperazione con le diverse organizzazioni che si occupano di immigrazione.

Dopo aver ascoltato le relazioni di ciascuna provincia, i partecipanti hanno preso in considerazione quanto è stato deciso nell’incontro dell’anno scorso a Roma, le conclusioni dell’Assemblea Europea di Animazione Missionaria, tenutasi a Pesaro dal 7 al 17 febbraio 2012, e le raccomandazioni che i provinciali dell’Europa hanno inviato per questa riunione. Nell’Assemblea di Pesaro, i partecipanti di tutte le provincie europee avevano scelto tre progetti concreti e comuni dei comboniani in Europa: un centro europeo di comunicazione, probabilmente a Londra; un luogo di spiritualità e di riflessione sulla missione, a Limone sul Garda (Italia); e la prosecuzione dell’impegno con e tra gli immigrati a livello locale, ma con una visione sempre più europea e la possibilità di scambio di personale anche di altri continenti.

Per dare sostegno a quest’ultimo progetto, è stata valutata e approvata la seguente mozione finale da presentare ai superiori provinciali dell’Europa:
“I missionari comboniani che operano nella realtà degli immigrati in Europa, riuniti a Coimbra nei giorni 8-11 maggio 2012,
a) come risposta alla richiesta dei provinciali comboniani d’Europa per la costituzione di un progetto europeo di lavoro tra gli immigrati,
b) considerando ciò che è emerso dall’Assemblea AM europea di Pesaro c.a.,
c) valorizzando la presenza all’incontro delle Suore Comboniane (Sr. Ida Colombo e Sr. Maria Carmen Galán) che ci hanno aiutato nella riflessione e nella necessità di aprire un dialogo tra le varie componente della Famiglia Comboniana riguardo al progetto europeo,
d) dopo attenta analisi e riflessione delle varie iniziative messe in campo nella realtà dell’immigrazione dalle 5 provincie europee e tenendo conto della realtà di ciascuna provincia;
propongono alla riflessione dei provinciali quanto segue:
1. Sempre di più prendiamo coscienza che anche l’Europa è luogo di missione alla stregua degli altri continenti e che tale coscienza deve essere promossa nelle varie province europee.
2. Oggi, non è il momento di creare nuove iniziative o mettere in moto nuove azioni a livello europeo ma di iniziare a creare una nuova mentalità basata sul principio positivo dell’internazionalizzazione del personale a sostegno di progetti già esistenti. Questa nuova mentalità potrà facilitare lo scambio di personale a sostegno di progetti comuni.
3. Tra la presenza con gli immigrati delle varie province (ACSE-Roma, Madrid, Camarate-Portugal, Londra, Castelvolturno, Graz…) ci sembra che l’iniziativa comboniana dell’ACSE-Roma e quella di Camarate (Portugal) corrispondano maggiormente agli indicatori proposti (cfr. Verbale dell’incontro europeo).
4. Nel caso dell’ACSE-Roma è necessario rafforzare la nostra presenza attraverso la costituzione di un’equipe internazionale formata dalla Famiglia Comboniana che, oltre ai servizi prestati già esistenti, potrà inserirsi e collaborare anche nei vari organismi del settore presenti in città.
5. Nel secondo caso, Camarate-Portugal, già esiste un’effettiva collaborazione con le suore comboniane, aperta alla collaborazione con la Famiglia Comboniana e ad un’inserzione nel territorio dove si opera.
6. Ci sembra importante che nelle due proposte si favorisca la possibilità di essere una comunità sostenibile che attraverso il proprio stile di vita condivida la realtà in cui si trova e, con il sostegno delle province europee (risorse umane ed economiche), garantisca la continuità di tale presenza”.

L’ultimo giorno, si è fatta una visita alle due parrocchie di Camarate e Apelação, alla periferia di Lisbona, dove i comboniani portoghesi hanno aperto poco più di un anno fa una comunità inserita in un contesto sociale povero e con forte presenza d’immigranti.

Il prossimo incontro sugli immigrati e dei responsabili europei di GPIC si terrà dal 6 all’11 maggio 2013, a Nürnberg (Germania). Tre giorni dell’incontro saranno destinati alla formazione specifica dei coordinatori di GPIC a livello di Famiglia Comboniana.

 

Incontro dei coordinatori del Continente europeo del settore di GPIC

Il 12 maggio si sono radunati i coordinatori provinciali del Continente europeo del settore di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC). All’incontro hanno partecipato: P. Josef Altenburger (DSP), P. Roberto Turyamureeba (DSP), P. Alejandro Canales (Spagna), P. Fernando Zolli (Italia), P. António Carlos Simões Ferreira (Portogallo), P. John Robert Anthony Clark (LP) e P. Arlindo Ferreira Pinto (Curia).

All’ordine del giorno c’erano anche i seguenti punti: lettura del verbale anteriore e delle relazioni di ogni provincia; valutazione dell’incontro precedente del settore dei migranti; la crisi finanziaria e sistemica con le ricadute nei paesi dove operiamo; organizzazione del training degli operatori di GPIC il prossimo anno a Nürnberg (Germania); informazioni sul Forum dei Popoli sull’ambiente e sul Forum Comboniano dell’Integrità del Creato (FCIC), a giugno prossimo, a Rio de Janeiro (Brasile).

I responsabili di GPIC dell’Europa hanno brevemente riassunto ciò che si sta facendo in ognuna delle province comboniane nel settore dell’Integrità del Creato (IC) e hanno suggerito i campi prioritari per le future attività come continente.

Delle attività di ciascuna provincia si sottolinea:
Italia (I) – I Comboniani si sono coinvolti nei referendum sulla privatizzazione dell’acqua e sull’energia nucleare. Altri temi rispetto ai quali si osserva una crescente sensibilità delle comunità sono: riciclaggio dei rifiuti, nuovi stili di vita (grande apertura della Chiesa e della società), consumo critico (preferenza per i prodotti locali). P. Alex Zanotelli lavora a tempo pieno per queste campagne.
London Province (LP): P. John Clark e le Comboniane cooperano e lavorano in collaborazione con la Chiesa locale che organizza molte campagne su commercio giusto, stile di vita, energie rinnovabili, ecc.
Germania (DSP): i Comboniani appoggiano iniziative che la Chiesa e le organizzazioni portano avanti nel campo dell’ecologia. La Germania è leader mondiale nella raccolta differenziata dei rifiuti (riciclaggio) e nell’uso di energie alternative (ha un piano per arrivare all’energia nucleare zero per cento nei prossimi anni).
Spagna (E): la rivista Mundo Negro divulga campagne; la più recente, ad esempio, è stata quella relativa alle armi.
Portogallo (P): le riviste hanno pubblicato articoli su questioni di ecologia, grazie alla collaborazione di un’esperta; il numero di giugno di entrambe le riviste ha pubblicato articoli sul vertice Rio+20.

Quanto alle aree prioritarie per future attività comboniane in Europa nell’ambito della IC sono state sottolineate le seguenti: continuare una riflessione sugli stili di vita; approfondire il tema della giustizia ambientale (dando rilievo all’ecologia e alle energie rinnovabili); impegnarsi nella questione della privatizzazione dei beni pubblici (in particolare l’acqua).

Durante l’incontro, si è sottolineato ancora una volta che da soli si può fare poco o nulla. Perciò si è insistito sul fatto che il lavoro in questo settore di GPIC deve essere fatto in collaborazione con gli altri movimenti della Chiesa e della società civile.