Mercoledì 31 marzo 2021
“Si muore prima del tempo, e si vive in condizioni così precarie che spesso mi chiedo se ci sia vita prima della morte”, afferma mons. Jesús Ruiz Molina, vescovo di Mbaïki, nella Repubblica Centroafricana. “Quanto vale poco la vita in Africa!”, ha denunciato la fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) attraverso una
Via Crucis composta da mons. Jesús Ruiz. (Vedi allegato)

Il vescovo di origine spagnola ha scritto: “In quasi tutti i Paesi dell’Africa subsahariana, la speranza di vita media della popolazione non arriva ai 60 anni. Nel Paese in cui vivo è di 50 anni scarsi. Si muore prima del tempo e si vive in condizioni così precarie che spesso mi chiedo se ci sia vita prima della morte. Quanto vale poco la vita in Africa!”

VIA CRUCIS

Lo scarso valore della vita nel continente africano
Secondo quanto riferito dall’agenzia Ecclesia, monsignor Molina invita i fedeli a meditare sulla Passione di Cristo mentre la vedono riflessa nel calvario di un continente “schiavizzato dal guadagno, violentato dal terrorismo, immerso tante volte in una povertà quasi oscena”.

La “Via Crucis Africa” denuncia disumanità come la fame, la violenza contro le donne e lo scandalo brutale dei bambini-soldato. La fondazione ACS osserva che le riflessioni proposte nel testo “turbano le coscienze” di chi “guarda all’Africa come a un luogo subalterno”. In Portogallo, la fondazione destinerà il denaro raccolto con la vendita del libro a progetti a favore dei cristiani africani, vittime della persecuzione e dell’intolleranza religiosa.
[Francisco Vêneto – Aleteia]