Lunedì 27 luglio 2015
Il messaggio di Papa Francesco per la Giornata missionaria mondiale del 2015, che si celebra in concomitanza con l’Anno della vita consacrata e con il 50° del decreto conciliare Ad gentes, richiama il “forte legame” tra la missione e i consacrati, ricordando che “chi segue Cristo non può che diventare missionario”. Ascoltando lo Spirito Santo, dunque, “ai consacrati è chiesto di andare verso le grandi periferie della missione”, là dove il Vangelo “non è ancora arrivato tra le genti”. La missione, infatti, non è né “proselitismo”, né “mera strategia”: la missione fa parte della “grammatica della fede” ed è quindi passione, passione per Gesù Cristo, passione per la gente, passione per il Vangelo. Le riflessioni che seguono – di P. Carmelo Casile – sono un tentativo di cogliere questo “forte legame” nel pensiero del Concilio Vaticano II. Ho cominciato a elaborarle agli inizi del mio ministero come formatore dei Novizi (1973) e anche in funzione della formazione permanente, almeno della mia. Forse possono ancora essere utili a qualcuno.
Nella foto: missionari comboniani nella Repubblica Democratica del Congo.