Notiziario mensile dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù

DIREZIONE GENERALE

Segretariato Generale: promozione vocazionale e formazione
Statistiche annuali 2007-2008
Aspiranti e pre-postulanti: 137
, di cui 70 seminaristi (seminario minore) e 67 pre-postulanti (propedeutico). Abbiamo attualmente 4 seminari minori (1 in Messico, 1 in Portogallo, 1 in Eritrea e 1 in Mozambico) e la fase del pre-postulato (propedeutica), anche se in modalità diverse, è presente in diverse province e delegazioni d’America e Africa e sta portando dei buoni frutti.
Postulanti: 211, di cui 191 candidati al sacerdozio e 20 candidati Fratelli. Abbiamo attualmente 24 postulati (12 in Africa, 7 in America, 4 in Europa e 1 in Asia). Due postulati sono solo per candidati Fratelli (Layibi e Lomé).
Novizi: 78, di cui 71 candidati al sacerdozio e 8 candidati Fratelli. I neoprofessi quest’anno dovrebbero essere 41 (35 scolastici, 6 Fratelli). Abbiamo attualmente 7 noviziati: 3 in Africa (Namugongo e Lusaka per l’Africa anglofona, Cotonou per l’Africa francofona), 2 in America (Sahuayo, Huánuco), 1 in Europa (Venegono), 1 nelle Filippine (Manila).
Scolastici e Fratelli di voti temporanei (VT): 171, di cui 144 scolastici e 27 Fratelli di VT. Per continenti abbiamo: 101 dell’Africa (89 scolastici e 12 Fratelli), 43 dell’America (38 scolastici e 5 Fratelli), 24 dell’Europa (15 scolastici e 9 Fratelli) e 3 dell’Asia (2 scolastici e 1 Fratello). Le province con più professi di VT sono Togo-Ghana-Bénin (26), Congo (21), Messico (14), Uganda (13), DCA (11), Polonia (11), Italia (10). Abbiamo attualmente 8 scolasticati e 2 CIF (4 in America, 4 in Africa, 2 in Europa). Durante lo scorso anno 2006-2007 gli usciti di VT sono stati 14 (12 scolastici e 2 Fratelli).
Ordinazioni e Fratelli finalisti: 17 sono le ordinazioni previste per il 2008 (8 dell'America, 7 dell’Africa, 1 dell’Asia, 1 dell’Europa). Durante l’anno 1 Fratello italiano farà la professione perpetua. I Fratelli finalisti del CIF sono 6 (3 in Africa, 2 in America, 1 in Europa). Durante l’anno 2007 le ordinazioni sono state 11; i Fratelli finalisti nei CIF 3 e le professioni perpetue di Fratelli 6.
Personale: 145 sono i confratelli che lavorano nel settore delle vocazioni, così distribuiti: 63 promotori vocazionali (42 a tempo pieno e 21 a tempo parziale) e 82 formatori (73 a tempo pieno e 9 a tempo parziale: 50 nei pre-postulati e postulati, 13 nei noviziati, 19 negli scolasticati/CIF).
Tutte le comunità sono state invitate ad avere un confratello incaricato delle vocazioni, affinché l’animazione vocazionale diventi una delle attività abituali della presenza comboniana.
Specializzazioni: 6 confratelli nel corso del 2006/2007 hanno seguito il corso formatori all’Università Gregoriana a Roma. Quest’anno seguono lo stesso corso altri due confratelli (TGB e MZ) e un confratello (U) segue un corso per formatori all’Università Salesiana. Un confratello (ET) è iscritto alla facoltà di Psicologia dell’Università Salesiana a Roma. Altri confratelli seguono dei corsi nei vari continenti in vista di un servizio nella PV e FdB.
“L’Istituto accoglie con gratitudine coloro che il padrone della messe chiama ad essere apostoli e annunciatori della Buona Novella. Esso si assume la responsabilità di dare loro gli elementi per una formazione di base e permanente, in vista di un efficace servizio missionario nella vita consacrata” (RV 80).

Opera del Redentore
Aprile 01 – 15 DSP 16 – 30 E
Maggio 01 – 07 ET 08 – 15 ER 16 – 31 IT

Intenzioni di preghiera
Aprile
- Perché la nostra vita comune sia una vera proclamazione e incarnazione del Vangelo che annunciamo. Preghiamo.
Maggio - Perché Dio, attraverso l’intercessione della Vergine Santissima, donna missionaria, ci mantenga fedeli al suo Vangelo e alla nostra vocazione per la missione. Preghiamo.

DSP

Un nuovo profilo e un reale futuro per la provincia

Era ora che noi Missionari Comboniani della DSP guardassimo alla situazione reale della provincia per cogliere la sfida ed attuare i cambiamenti necessari. Così, il Dr. Norbert Nagler, che lavora e coopera alla MISSIO Aachen, ci ha offerto la sua qualificata assistenza per un nuovo, convincente profilo della DSP in vista di affrontare meglio il futuro. Si sono già svolti diversi incontri con il Dr. Nagler durante i quali, per prima cosa, è stato chiesto ai confratelli di descrivere la situazione attuale nei vari campi di lavoro e impegno, come ad esempio, l’animazione missionaria, i mass media, la PR, i rapporti con i benefattori, ecc. In un secondo momento, è stato chiesto di mettere per iscritto le sfide individuate e già note. Naturalmente questi incontri e riflessioni, realizzati nella nostra comunità, non interferiscono con il processo della Ratio Missionis (RM). Anzi, il rinnovamento desiderato trova ispirazione nella RM e l’elaborazione di questo nuovo profilo per la provincia è un modo per concretizzare il rinnovamento nella nostra quotidianità.

Incaricato dei mass media
Il consiglio provinciale ha incaricato P. Anton Schneider, per quanto lo consente la sua salute, del settore dei mass media della DSP. Per ora, P. Anton sta cercando di raccogliere le fila di questo vasto campo di lavoro. Ha cominciato anche, con altri confratelli del settore, a produrre del materiale stampato. In realtà, P. Anton era stato incaricato della home page del sito web fin da quando era iniziata, nove anni fa, quindi per lui non sarà qualcosa di completamente nuovo, bensì un’attività che dovrà continuare a portare avanti.
Certo, gli aspetti più nuovi dei mass media presenteranno delle sfide speciali come, ad esempio, le presentazioni in power-point e in DVD che richiederanno l’aiuto di esperti.

EGYPTE

Profughi eritrei in Egitto

L’espulsione dei missionari stranieri dall’Eritrea, tra i quali quattro Comboniani, è un segno della situazione politica e sociale che l’Eritrea sta attraversando.
A causa di questo, migliaia di giovani stanno abbandonando il Paese. Molti di loro vanno in Sudan e da lì cercano di entrare in Egitto. Negli ultimi mesi, più di 300 eritrei sono stati imprigionati per aver passato la frontiera egiziana e condannati ad un anno di reclusione, al termine del quale potranno essere riportati in Eritrea. Noi Missionari Comboniani, in collaborazione con i membri della comunità eritrea ai quali recentemente è stato proibito di visitare i propri connazionali in carcere, cerchiamo di seguirli in questo difficile momento.
La comunità comboniana della parrocchia di St. Joseph al Cairo ha dato accoglienza ad un gruppo di oltre 200 cristiani dell’Eritrea, ortodossi e cattolici, che, assieme, portano avanti diverse attività di carattere spirituale e sociale.

Un ponte di dialogo tra il Vaticano e i musulmani
Nelle ultime settimane diverse iniziative hanno coinvolto il Vaticano e l’Università di Al-Azhar (Cairo), principale punto di riferimento per i musulmani sunniti. Il cardinale Jean-Louis Pierre Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, si è incontrato con Abd al-Fattah Muhammad Alaam, presidente della Commissione per il Dialogo dell’Università di Al-Azhar. Gli incontri che si effettuavano nel passato erano stati sospesi dopo il discorso di Papa Benedetto XVI a Ratisbona.
Il cardinal Tauran ha visitato il Dar Comboni dove ha condiviso alcune iniziative intraprese per il proseguimento del dialogo. Oltre a fissare una data per riprendere i suddetti incontri (il primo sarà a Roma, 24-25 febbraio 2009), si è raggiunto un altro accordo: il primo incontro del Foro Cattolico-Musulmano, sempre a Roma, dal 4 al 6 novembre, con la partecipazione di 24 leader ed esperti religiosi di entrambe le parti. Lo scopo è di continuare ad esaminare la relazione tra l’amore di Dio e l’amore del prossimo come terreno per un reciproco arricchimento.

ESPAÑA

XX Incontro di Antropologia e Missione

Con il motto “Cooperare, servire, condividere, amare”, il 23 e 24 febbraio, presso la sede della rivista Mundo Negro, si è svolto il XX Incontro di Antropologia e Missione. Durante l’Incontro, è stato consegnato il Premio Mundo Negro alla Fraternità 2007 a P. Pedro Opeka, missionario argentino della Congregazione di S. Vincenzo de’ Paoli, che lavora in Madagascar da oltre trent’anni.
Durante la presentazione, P. Ismael Piñón López, direttore della rivista, ha detto che questo motto è stato scelto “perché crediamo che cooperare non sia solo dare denaro, ma ‘operare con’, una cooperazione fatta a partire dal servizio, dal condividere la vita e, soprattutto, intesa e basata sull’amore per il prossimo”.
Il primo intervento è stato quello della Signora Begoña de Burgos, presidentessa della ONG cattolica Manos Unidas, che ha parlato del Patto contro la Povertà, firmato nel dicembre 2007, su proposta della CONGDE (Coordinatrice di ONG di Sviluppo di Spagna), da tutti i partiti politici con rappresentanza parlamentare; un documento importante che richiede degli impegni di fronte alla qualità dell’aiuto ufficiale allo sviluppo, alla quantità destinata (con l’obiettivo di giungere allo 0,7 per cento del PIL) e a questioni di giustizia commerciale con il sud e cancellazione del debito.
La tavola rotonda, dal titolo “La cooperazione vista da qui e da lì” è cominciata con un breve intervento di suor Brígida Moreta, Carmelitana Missionaria che, per più di trent’anni, ha lavorato nell’ospedale di Mtengo Wa N’thenga, in Malawi. Infermiera e ostetrica, suor Brígida ha assistito numerosi parti e si è dedicata agli orfani e ai malati di AIDS. Dopo di lei, è intervenuto Feliciano Jesús Mendoza, che ha lavorato tre anni in Ciad, come laico cooperante, con OCASHA - Cristiani con il Sud. Feliciano ha affermato che dopo la sua esperienza in Ciad, che lo ha arricchito ma, allo stesso tempo, lo ha fatto sentire più povero, si era detto “non posso continuare ad essere lo stesso di prima dopo quello che ho visto”. A suo parere, la cooperazione è troppo unidirezionale. Il terzo intervenuto, Alfonso Armada, giornalista, scrittore e grande amante dell’Africa, ha citato diversi scrittori che trattano della cooperazione, del problema dell’Africa, della corruzione, del polemico e discusso “Piano Africa” e dell’incoerenza delle politiche dei governi occidentali.
Nel pomeriggio, il sacerdote diocesano Javier Molina, ha presentato un brillante intervento sulla cooperazione allo sviluppo portata avanti dai missionari, collaborazione ignorata dalle statistiche ufficiali. P. Molina ha fornito molti dati sulle opere che i missionari realizzano.
Il momento culminante della giornata si è avuto con la testimonianza di P. Pedro Opeka, un’istituzione in Madagascar. La povertà assoluta e la cruda realtà della discarica di Antananarivo sono stati un vero shock che lo ha fortemente scosso, per cui si è detto: “qui le parole non servono, bisogna fare qualcosa”.
Subito dopo, P. Daniel Cerezo, provinciale, gli ha consegnato il Premio, consistente in una targa-ricordo, un diploma con la motivazione del premio - “il suo immenso lavoro di solidarietà e il suo esempio di cooperazione efficace a favore dei più bisognosi del Madagascar” - e un contributo economico di 6.000 euro.
L’incontro si è concluso domenica con una celebrazione eucaristica nella cappella dei Missionari Comboniani presieduta da P. Pedro Opeka.

KHARTOUM

Verso l’Università Cattolica del Sudan

Il giorno della canonizzazione di San Daniele Comboni, il 5 ottobre 2003, nella basilica di San Pietro a Roma, il Cardinale Gabriel Zubeir Wako, arcivescovo di Khartoum, aveva lanciato un appello per avere un’Università Cattolica in Sudan. Da quel momento, sono stati fatti numerosi passi avanti.
A dire il vero, l’inizio del progetto risale al 1992, quando fu aperto il Comboni Teachers’ Training College (CTTC), per iniziativa di P. Camillo Ballin, ora vescovo e vicario apostolico del Kuwait, anche se senza l’approvazione e il riconoscimento ufficiale del Ministero Sudanese dell’Educazione. Nel 1999, quando alcuni genitori degli studenti del Comboni College di Khartoum (CCK) espressero il desiderio che il CCK fosse equiparato ad un’università, il preside di allora, P. Giuseppe Puttinato, prese in seria considerazione il suggerimento ed iniziò delle consultazioni, prima con lo staff del Collegio e poi anche con altre persone. Si discusse il progetto per valutarne la viabilità.
Il Ministero Sudanese dell’Educazione, il 9 febbraio 2000, approvò provvisoriamente il progetto e il 5 aprile 2001 diede l’approvazione definitiva. Il primo programma di quattro anni per ottenere la laurea (breve) in Scienza del Computer prese il via nel novembre 2001, con 27 studenti. Due programmi di Informazione Tecnologica (IT), contabilità e amministrazione commerciale furono aggiunti con l’approvazione del Ministero nel 2004. Grazie a questo ampliamento e in vista della possibilità di ulteriori sviluppi, il nome del Collegio, con l’approvazione del Ministero, da Collegio Comboni di Scienze del Computer fu cambiato in Collegio Comboni di Scienze e Tecnologia (CCST).
Nel novembre 2007 il Ministero ha dato un’approvazione provvisoria anche al CTTC a condizione che rientri sotto la tutela del CCST, come programma di Educazione e di Scienze Religiose (ERS). Questo programma porterà ad un baccalaureato della durata di quattro anni. Responsabile finanziaria dell’ERS sarà la diocesi di Khartoum mentre la responsabilità degli altri programmi sarà dei Comboniani. La costruzione degli edifici dell’ERS, che è stata scelta come “l’opera significativa” di cui si è parlato in occasione della beatificazione del Comboni e a cui hanno contribuito molte comunità comboniane, sarà molto probabilmente – aspettiamo l’approvazione definitiva del governo – avviata quest’anno.
Inoltre, è stato preso in considerazione un altro programma che rilascerà il diploma e il baccalaureato in Lingua Inglese. In Sudan, un collegio può vedersi riconosciuto il titolo di istituto universitario solo dopo aver rilasciato la laurea di quattro anni per ognuno dei 5 programmi. Non abbiamo ancora raggiunto questo traguardo. Tuttavia, come un essere umano comincia la sua esistenza nove mesi prima della nascita, così si può dire che l’Università Cattolica del Sudan esisteva già da nove anni, anche se manca ancora l’approvazione del Ministero Sudanese dell’Educazione.
Naturalmente, un’università che funzioni a pieno ritmo non può essere sotto la responsabilità di un singolo Istituto.
Infatti, il progetto dell’Università Cattolica del Sudan è di competenza della Conferenza dei Vescovi Cattolici Sudanesi. Si sono fatti anche altri passi avanti per aprire dei collegi fuori da Khartoum cioè nel Sud Sudan. Aspettiamo con fiducia che, prima della fine di quest’anno, venga aperto a Juba un Collegio di Scienze e Tecnologia.
Quest’anno, al CCST, oltre ai mille studenti che hanno partecipato ai corsi di lingua inglese, conoscenza del computer e lingua italiana, gli studenti che hanno ottenuto il diploma e la laurea sono 315 dei quali, un terzo proviene dal Sud Sudan e dai Monti Nuba, un terzo dal Nord Sudan e dal Darfur, un terzo, infine, dall’estero, soprattutto dall’Eritrea. L’armonia che regna fra studenti e professori del CCST, appartenenti a gruppi etnici, culture e religioni differenti, è un esempio e un contributo verso la pace in Sudan. Le donne sono presenti al 35%, ma si intende arrivare almeno al 40% in uno o due anni.
“Rigenerare l’Africa con gli Africani” era il motto del nostro Fondatore. Al CCST gli insegnanti, eccetto un insegnante di filosofia irakeno, sono tutti sudanesi. I laureati del primo e del secondo anno hanno trovato tutti, quasi subito, un lavoro adatto alle loro qualifiche e, al di là dei benefici personali, potranno anche dare un contributo allo sviluppo del Sudan.

NAP

Visita alle missioni del Nord Uganda

Appena tornato da un viaggio in Uganda, con Roxanne Schorbach e dieci amici e benefattori, P. Angelo Biancalana ha definito l’esperienza un “pellegrinaggio missionario” perché quelle missioni sono posti santificati dal sangue dei martiri comboniani.
Il gruppo, legato alla famiglia comboniana, sacerdoti, Fratelli, suore e laici impegnati, ha potuto vedere il graduale passaggio della leadership alla Chiesa locale del Nord Uganda. Novantasette anni di presenza comboniana stanno portando frutti e questo è un ulteriore segno che l’Africa può essere salvata con gli Africani.
I visitatori hanno potuto constatare personalmente le sfide della vita missionaria, le necessità del ministero con i poveri e i frutti delle loro preghiere e del sostegno economico. Mentre tutti hanno beneficiato di un caloroso e accogliente benvenuto, P. Angelo ha vissuto la sua visita come un meraviglioso ritorno a casa dopo 27 anni di assenza.
Quest’esperienza ugandese è stata, per tutti coloro che ne hanno fatto parte, straordinaria e indimenticabile.

Celebrazione di San Daniele Comboni
In occasione dell’anniversario della nascita di San Daniele Comboni, la comunità e lo staff del Mission Center di Cincinnati hanno partecipato ad una Messa nella cappella di Monroe. Nella sua omelia il celebrante, P. Pietro Ciuciulla, ha ricordato che è Dio che dà forma alla storia dei Missionari Comboniani, dell’Istituto e di ogni membro di questa famiglia. È Lui che dà forma alla storia della salvezza in mezzo ai poveri e ai più abbandonati e chiama tutti noi, religiosi e laici, a partecipare attivamente.

Laici Missionari Comboniani
Il programma dei Laici Missionari Comboniani (PLMC) per la NAP è felice di ricevere richieste di missionari laici che vadano a lavorare nelle varie province. P. David William Bohnsack e JoAnne Harbert, direttore associato del PLMC, dall’11 aprile al 7 maggio, visteranno alcuni possibili posti in quattro province: Etiopia, Uganda, Sud Sudan e Malawi-Zambia.

PERU-CHILE

Un altro passo nel cammino della Ratio Missionis

Venerdì 14 marzo, vigilia della nascita del nostro Fondatore, in preparazione alla Pasqua, le cinque comunità comboniane di Lima si sono riunite nella casa provinciale di Monterrico per il periodico ritiro zonale, che normalmente si svolge in occasione dei periodi liturgici forti e ad ottobre, in preparazione alla festa di San Daniele Comboni. Erano presenti quasi tutti i confratelli di ogni comunità.
D’accordo con le comunità, si è voluto vivere in clima di ritiro un altro passo nel cammino della Ratio, nella sua dimensione di “discernimento”. Tema del giorno era Salvare l’Africa per mezzo dell’Africa. Il nostro incontro, animato da P. Rodolfo Coaquira Hilaje, è iniziato con una breve presentazione del tema, seguita dalla riflessione e dalla preghiera personale.
Il tempo della condivisione ha visto una buona partecipazione dei confratelli che hanno dato il loro contributo al tema. La celebrazione eucaristica conclusiva è stata presieduta da P. Mario Mazzoni e alla fine dell’incontro c’è stata un’agape fraterna.
La riflessione dell’animatore e i contributi dei partecipanti hanno messo in evidenza la necessità di una profonda revisione del nostro modo di essere presenti fra la gente, sapendo riconoscere la presenza attiva del Signore in mezzo ai poveri, proprio come seppe fare Comboni ai suoi tempi. È stata sottolineata l’importanza di far sì che la nostra gente si senta protagonista attiva del proprio cammino, evitando, da parte nostra, atteggiamenti paternalistici e assumendo, invece, atteggiamenti di ascolto e rispetto, di fiducia e collaborazione, di amicizia ed ottimismo. Comboni ci insegna che solo il vero discepolo è capace di riconoscere Gesù nella storia concreta dei popoli e di camminare al suo ritmo. In questo senso, l’invito ad essere “discepoli missionari”, che ci propone Aparecida, diventa, ancora una volta, – anche per noi Comboniani – di evidente attualità.

IN PACE CHRISTI

P. Eugen Kurz
(26.10.1930 – 08.02.2008)
P. Giuseppe Simionato (19.06.1924 – 27.02.2008)

P. Febo Gabriele Chiodi (05.03.1914 – 16.03.2008)
Il suo necrologio apparirà sul prossimo numero.


Preghiamo per i nostri defunti
LA MADRE
: Dorina Gale, di P. Marcello Romano Monyo (KH).
IL FRATELLO: Giuseppe, di Fr. Libero D. F. Ribelli (C); Giancarlo, di P. Alberto Ferri (EC).
LA SORELLA: Sr. Maria Teresina (missionaria), di P. Alberto Villotti (DCA).
LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. M. Johanna Nerozzi; Sr. Custodina Mariani; Sr. Erasmina Quaglio; Sr. Lucia Agnese Seraglio; Sr. M. Leonia Viglino.
Familia Comboniana n. 652