Roma, lunedì 8 ottobre 2012
Padre Fernando Domingues, 53 anni, è Rettore del Pontificio Collegio Urbano a Roma. “Cerchiamo di coltivare nei nostri seminaristi un forte spirito missionario, che possa poi diventare un lievito nelle loro diocesi”, ha detto il missionario comboniano portoghese, Rettore del Collegio dal 2005. Attualmente, il Collegio Urbano conta circa centosessanta seminaristi provenienti dall’Asia, Africa, Oceania, Medio Oriente e America Latina. Abbiamo intervistato Padre Domingues.


P. Fernando Domingues. 

Ogni anno un consistente gruppo di seminaristi delle giovane Chiese viene inviato a Roma dai rispettivi Vescovi, per perfezionare gli studi e ritornare quindi alle Chiese locali di origine con un cospicuo bagaglio culturale e pastorale. Il luogo di arrivo è il Pontificio Collegio Urbano della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, storicamente denominata “De Propaganda Fide”. Il Collegio è stato costituito a Roma nel 1622 allo scopo di formare dei missionari da inviare in tutto il mondo. Gli studenti che entrano nel Collegio Urbano si impegnano negli studi per l’ordinazione sacerdotale e, quindi, ritornano nella loro terra di origine. Il periodo di preparazione al sacerdozio dura cinque o sei anni, durante i quali sono compiuti gli studi teologici di base e, in molti casi, anche di specializzazione, nonché lo studio delle lingue. Per l’ammissione è richiesta la conoscenza della lingua italiana, avere compiuto il biennio di filosofia, e la presentazione del proprio Vescovo.

L’attuale equipe formativa del Collegio è costituita da P. Domingues, Rettore, insieme a Don Joachim Agligan (Benin), Don Rocco Huang (Cina), Don Agostino Tri (Indonesia) e Don Henry Falcão (India). Dei sei padri spirituali uno proviene da Malta (già missionario in Libia), uno dalla Germania (già missionario in Cina), quindi dall’Italia, dall’India, dal Vietnam, e dal Togo. L’economo è italiano. Il Collegio Urbano dipende direttamente dalla Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli che dal 10 maggio 2011 ha come prefetto Sua Eminenza il Cardinale Fernando Filoni.

Quando è stato fondato il Collegio Urbano e con quali obiettivi?
Il Pontificio Collegio Urbano fu fondato nel XVII secolo da Papa Urbano VIII, con il preciso scopo di preparare sacerdoti che fossero disposti a partire per situazioni dove era più necessario l’annuncio del Vangelo. Si tratta quindi di un seminario ‘missionario’, fin dalle sue origini. Un altro scopo, sempre presente fin dai primi tempi e valido ancora oggi, è quello di coltivare la comunione tra le varie tradizioni ecclesiali, in comunione con il Santo Padre. Così c’è sempre stata la presenza di seminaristi appartenenti alle Chiese cattoliche di Rito Orientale, provenienti sia dall’Europa Orientale sia dai Paesi del Medio Oriente e dall’India. Al momento presente, oltre al nostro rito latino, abbiamo seminaristi di rito Caldeo (Irak), Copto (Egitto), Maronita (Israele), Siro-Antiocheno (Irak), Siro-Malabarese e Siro-Malankarese (India). Celebriamo quindi la liturgia non solo secondo il Rito Romano, ma spesso anche negli altri Riti della Chiesa cattolica.

Tra le finalità del Collegio Urbano c’è sempre stata anche la formazione dei seminaristi provenienti dalle nuove Chiese nate dall’impegno missionario. Così è chiaro che ogni Chiesa è chiamata a diventare missionaria fin dai primi giorni della sua vita. Ricordo, a questo proposito, l’esempio di san Daniele Comboni, Vescovo e fondatore della Chiesa in Sudan, che già ai tempi della prima evangelizzazione di quelle terre inviava a questo Collegio un seminarista sudanese. Oggi cerchiamo di coltivare nei nostri seminaristi un forte spirito missionario, così che, tornando nelle loro Chiese, possano coltivare in esse un forte slancio di evangelizzazione.

Ci impegniamo anche a coltivare un senso di robusta identificazione con la cattolicità della Chiesa, rispettando e promuovendo le caratteristiche proprie delle tradizioni ecclesiali dalle quali provengono, i nostri seminaristi. Sapranno così vivere le molte diversità esistenti nella Chiesa come fonte di mutuo arricchimento e non come minaccia alla comunione.

Da dove provengono i seminaristi e dove studiano?
Quest’anno appena iniziato, il Collegio Urbano conta centosessanta seminaristi provenienti dall’Asia, Africa, Oceania e Medio Oriente e America Centrale. Le nazioni rappresentate sono 31; i gruppi nazionali più gradi sono quelli dell’India (34), della Cina (18) e del Vietnam (15). Altri paesi con numeri significativi: il Camerun (11), La Korea (7), l’Uganda (9) il Congo (9) e il Pakistan (8).

Tutti i nostri seminaristi compiono i loro studi di teologia all’Università Urbaniana, ben conosciuta per il suo scopo specificamente missionario, e è anche in questa Università che seguono i vari programmi di specializzazione in vista della Licenza Canonica in aree di studio quali Missiologia, Filosofia, Teologia, Diritto Canonico, Bibbia. Tutte specializzazioni che saranno di grande utilità per la vita pastorale delle loro Chiese di origine e soprattutto per la formazione nei loro seminari.

Quale è il suo compito come Rettore del Collegio?
Oltre alla responsabilità generale per l’andamento di tutto il programma formativo come in tutti i seminari, in questo seminario particolare è mio impegno coltivare sia nei seminaristi che nel gruppo dei formatori un clima di fraternità e di collaborazione serena che rispetti le differenze e le renda fonte di sfida e di arricchimento per tutti. La presenza di rappresentanti di tante Chiese cattoliche (riti) è anche un’opportunità d’oro per far conoscere la grande varietà e ricchezza di tradizioni spirituali e liturgiche  presenti con grande vitalità nella Chiesa Cattolica. Infine, coltivando la comunicazione e la collaborazione frequente con i Vescovi dei seminaristi cerco di mantenere ben vivo in loro il senso di appartenenza alla propria Chiesa di origine. Fa parte del mio servizio organizzare anche l’avvicendamento dei formatori che servono nella nostra comunità di formazione per periodi che vanno dai 5 ai 7 anni. Questi, tornando poi nelle loro Diocesi di appartenenza, saranno una presenza che promuove nei seminari e nelle Diocesi in genere lo spirito della comunione cattolica e missionaria che qui viviamo insieme.

Il Prefetto della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, Sua Eminenza il Cardinale Fernando Filoni, ha dato qualche indicazioni formative o pastorali al Collegio?
Sono molto contento che sia il Cardinale sia l’Arcivescovo segretario, S. Ecc. Savio Hon Tai-Fai, seguano la vita del nostro seminario molto da vicino. All’inizio di quest’anno, in un incontro molto cordiale con tutto il gruppo dei formatori, ci hanno invitato a proseguire con coraggio sulla strada già intrapresa: Ortodossia - studio approfondito della storia e dei contenuti della fede, con uno spirito di grande fedeltà alla Tradizione della Chiesa e all'insegnamento ufficiale dei suoi pastori, guardando con coraggio alle sfide che la Chiesa si trova ad affrontare nei nostri giorni. L’altra dimensione che ci chiedono di coltivare: le virtù umane e cristiane.

La Chiesa ha bisogno di sacerdoti con una personalità equilibrata, e che siano ricchi di umanità e di valori cristiani. Finalmente, ci hanno incoraggiato a continuare sulla linea di una vita spirituale profonda e ricca che si esprima anche in una liturgia celebrata con arte e con profondo spirito di fede dove il mistero sia evidenziato dal nostro modo di celebrare. L’inserimento di seminaristi e formatori nella vita concreta della Chiesa che è a Roma è un’altra dimensione che non possiamo trascurare.

Ci sono particolari iniziative che il Collegio promuove durante questo mese missionario, e in particolare in occasione della Giornata Missionaria Mondiale?
Durante tutto l’anno, il gruppo di seminaristi particolarmente incaricato dell’animazione missionaria di tutta la nostra comunità organizza delle iniziative per far conoscere le varie Chiese presenti nel collegio  e offre a tutti informazione regolare su iniziative concrete o momenti importanti che si vivono nelle varie Chiese nei contesti missionari. Specificamente nel mese missionario – ottobre – il sabato prima della Giornata Missionaria Mondiale organizziamo, insieme ad collegi per sacerdoti e suore, una vegli di preghiera e riflessione missionaria. Nella Giornata Missionaria Mondiale, iniziamo la nostra presenza regolare in circa 20 parrocchie e altre realtà ecclesiali – iniziative in favore dei poveri, dei malati, degli immigranti – nella città di Roma.

Ci sono molti Vescovi, sparsi per il mondo, che hanno studiato al Collegio Urbano?
Spesso passano da noi tanti ex alunni, tra i quali anche Vescovi, Cardinali, Patriarchi, … che tornano con gioia qui dove hanno seguito la loro formazione per il ministero ordinato. Nel mese di settembre scorso, 31 di questi ex alunni sono venuti a vivere qui in collegio una settimana. Erano stati ordinati qui nell’anno 1972. Anche questo tipo di iniziative, che accogliamo e appoggiamo con gioia, ci aiutano a coltivare la comunione ecclesiale in questa grande famiglia missionaria che è il Collegio Urbano.


 P. Fernando Domingues partecipa all’ordinazione sacerdotale – in Rito Siro-Antiocheno –
di uno studente iracheno del Collegio Urbano, nel Nord dell’Iraq, 2011.


P. Fernando Domingues con la famiglia di un seminarista iracheno
del Collegio Urbano, nel Nord dell’Iraq, 2011.

 
Pontificio Collegio Urbano a Roma.