Roma, lunedì 15 ottobre 2012
Il 10 ottobre, festa di san Daniele Comboni, sette novizi – tre mozambicani, tre italiani e uno spagnolo – hanno fatto il loro ingresso ufficiale nel noviziato europeo di Santarém, in Portogallo, mentre i due novizi che hanno concluso il primo anno – un italiano e uno spagnolo – hanno iniziato la seconda e ultima fase del noviziato che li porterà alla prima professione religiosa a maggio del 2013.


Da sinistra: Stefano Trevisan (Italia), Mario Pellegrino (Italia), Gríveti Juliasse Pofo (Mozambico),
Ernesto Valencia Lara (Spagna), Alessio Geraci (Italia), Constantino dos Santos Alfredo (Mozambico),
e João Mponda (Mozambico).

Il 10 ottobre si celebra la solennità di san Daniele Comboni. È una data molto importante per tutta la famiglia comboniana. P. Carlos Nunes ci racconta com’è stata vissuta questa giornata in Portogallo: “Il 10, vigilia dell’Anno della Fede, abbiamo celebrato l’inizio ufficiale del nuovo anno di formazione nel noviziato europeo di Santarém. Per intercessione di san Daniele Comboni e alla presenza di diversi comboniani e comboniane, sette novizi – tre del Mozambico, tre dell’Italia e uno della Spagna – hanno fatto il loro ingresso ufficiale nel noviziato. È stata una celebrazione solenne presieduta dal superiore provinciale, P. Alberto de Oliveira Silva. Nella stessa celebrazione, a mezzogiorno, i due novizi che hanno terminato il primo anno – Giovanni, italiano, e Paco, spagnolo – hanno iniziato il programma del secondo e ultimo anno di noviziato, che li porterà alla prima professione religiosa nel maggio 2013. È seguito un pranzo fraterno. Nel pomeriggio, è stata celebrata l’Eucaristia di ringraziamento alla presenza di amici e conoscenti”.

Nel frattempo, i comboniani e le comboniane di Lisbona si sono ritrovati nella casa delle missionarie comboniane, a Olivais Sul, per celebrare solennemente il comune fondatore, con una celebrazione eucaristica e una condivisione di esperienze personali vissute in missione. “Giornate come questa – ha detto P. Nunes – ci aiutano a rinnovare la fede e la dedizione alla missione, seguendo lo spirito di Comboni”.