Roma, lunedì 17 giugno 2013
“Come Comboni, vivi e trasmetti la fede” è stato il tema del Fine-settimana di Spiritualità Comboniana, che si tiene annualmente in Portogallo. Quest’anno, l’incontro si è svolto nel seminario comboniano di Maia, dal 7 al 9 giugno, con circa 30 partecipanti.

Il tema di quest’anno, “Come Comboni, vivi e trasmetti la fede”, è stato scelto dai missionari e laici comboniani tenendo presente l’Anno della Fede, che è in corso. La riflessione si è incentrata sulla figura di San Daniele Comboni come esempio dell’uomo di fede. Si è parlato anche del ruolo dei laici nella missione della Chiesa, nella prospettiva del Vaticano II.

P. Víctor Manuel Tavares Dias, comboniano, ha tracciato il percorso di fede di Comboni, mettendo in relazione le diverse prove e difficoltà attraversate dal Fondatore degli Istituti comboniani con la forza e la perseveranza della sua fede. “Gli ultimi tre anni di vita di Comboni – ha detto P. Víctor – furono un autentico calvario. Basta ricordare alcuni dei problemi che dovette affrontare come, ad esempio, la morte dei suoi missionari, le difficoltà economiche, le incomprensioni e le calunnie”. Comboni morì all’età di cinquant’anni, convinto che la sua missione non era ancora finita: ecco il perché delle sue parole “Io muoio, ma la mia opera non morirà”.

Susana Vilas Boas, laica comboniana, ha parlato del ruolo dei laici nella società e nella Chiesa. “I documenti della Chiesa – ha affermato – presentano la vocazione laicale come una chiamata di Dio a vivere la fede nelle realtà sociali, economiche, politiche e culturali”. A sostegno delle sue affermazioni, Susana ha citato diversi documenti, in particolare: Lumen Gentium, Gaudium et Spes, Christifideles Laici e il recente Sinodo dei Vescovi sulla Nuova Evangelizzazione. “Sono contrarie allo spirito evangelico qualsiasi concorrenza e competizione fra vocazioni e ministeri, fra laici e sacerdoti. Ciò che deve prevalere fra tutti, nella Chiesa, è la comunione, la collaborazione”, ha concluso.

L’ultimo giorno dell’incontro si è svolta una tavola rotonda con la presenza di una coppia di coniugi, una suora comboniana, un seminarista comboniano e una ragazza. Interrogati a proposito delle persone che hanno segnato il loro cammino di fede, ciascuno a suo modo ha parlato della maggiore o minore influenza della famiglia, dei genitori, dei catechisti, dei parroci. E riguardo a ciò che la fede rappresenta nella loro vita, hanno detto che questa li ha aiutati ad affrontare i momenti difficili ed è sempre stata alla base delle loro decisioni e delle scelte più importanti della loro vita.