Sabato, 14 settembre 2013
L’assemblea annuale dei missionari comboniani che lavorano in Portogallo si è svolta a Viseu, dal 6 al 10 settembre. Ha avuto come obiettivo la preparazione del prossimo anno pastorale missionario, nel contesto del decimo anniversario della canonizzazione di san Daniele Comboni. Nella foto: “Con Comboni, in missione profetica oggi”.

I lavori dell’incontro, che, oltre ai comboniani, ha visto la presenza di altri membri della famiglia comboniana – novizi, suore, secolari, laici e rappresentanti dei vari gruppi laicali – si sono svolti nel Seminario delle Missioni, prima casa dei comboniani in Portogallo, rinnovata di recente allo scopo di accogliere i missionari ammalati e anziani. “Con Comboni, in missione profetica oggi” è stato il tema scelto per l’assemblea e per tutto il prossimo anno di attività. In questo senso, i missionari e le missionarie sono stati invitati a guardare alle schiavitù odierne come ad una sfida che non può lasciare indifferente nessuno e che, proprio per questo, chiede una risposta pastorale.

Il grido e le sofferenze di tanti nostri fratelli e sorelle, così come le minacce di ogni genere cui è sottoposto il nostro pianeta, devono far parte dell’agenda delle attività di evangelizzazione e animazione missionaria dei comboniani, ovunque si trovino”, ha detto P. Arlindo Pinto, coordinatore del settore di Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) dell’Istituto. P. Arlindo è stato invitato a presentare il tema “Visione e missione comboniane di fronte alle antiche e nuove schiavitù nel decimo anniversario della canonizzazione di san Daniele Comboni”, con l’obiettivo di aprire nuovi orizzonti alla programmazione delle attività missionarie in Portogallo.

P. Arlindo ha esortato i partecipanti a guardare a Comboni come ad un modello di missionario che “non solo si è battuto in difesa degli schiavi africani e per la loro libertà dalle mani dei trafficanti ma ha fatto tutto ciò che poteva per abolire le leggi e le strutture che consentivano questo ignobile commercio di esseri umani”. Proseguendo poi su questa linea, ha evidenziato la dimensione profetica di Comboni. “Comboni – ha detto – si è preoccupato della denuncia dei fatti testimoniati al più alto livello ecclesiale e politico, della liberazione effettiva degli schiavi e della loro formazione umana, religiosa e professionale. Non ha promosso, quindi, un’evangelizzazione spiritualistica, intimistica o assistenzialistica, ma un’attività missionaria tesa alla liberazione effettiva e integrale della persona umana e per l’abolizione delle organizzazioni criminali responsabili del traffico degli schiavi”.

Un altro degli invitati ad intervenire è stato il giornalista portoghese Joaquim Franco che ha presentato il tema “Nuove ‘schiavitù’: spazi aperti che sfidano l’agire”. Partendo dal contesto familiare e dalla sua esperienza di giornalista televisivo, Joaquim ha indicato alcune sfide alla missione dei Comboniani e della Chiesa in Portogallo e ha menzionato alcune schiavitù: il grido delle periferie sociali ed esistenziali, la sfida dell’accoglienza e l’urgenza di rapporti e affetti; i mali interni della Chiesa, le molte dipendenze dal mercato, dalla comunicazione e dal consumo e ogni tipo di autoreferenzialità. Secondo il giornalista, la famiglia dovrebbe essere “la scommessa prioritaria della missione cristiana” e la solidarietà, l’atteggiamento “che educa contro le schiavitù”.

I responsabili della pastorale vocazionale giovanile e dell’animazione missionaria hanno proposto alcune indicazioni per l’anno pastorale 2013-2014, tra cui la realizzazione di una festa in tutte le comunità, nel mese di ottobre, incentrata sulla figura di san Daniele Comboni.

Il segretariato dell’animazione missionaria produrrà del materiale audiovisivo e informativo sulle schiavitù odierne e su come Comboni lottò contro questi flagelli del suo tempo.

Tutte le attività della provincia e, in particolare, il pellegrinaggio comboniano a Fatima, previsto per il 26 luglio 2014, verteranno su questa dimensione profetica di Comboni e sulla sua santità.

Nel corso dell’assemblea, è stato fatto l’ultimo scrutinio per l’elezione del prossimo superiore provinciale del Portogallo. Il missionario più votato è stato P. José da Silva Vieira, attualmente in Sud Sudan.