Cinque Curie generalizie si sono unite per gli esercizi spirituali

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Lunedì 25 agosto 2014
Alcuni membri delle direzioni generali di cinque Istituti missionari di origine italiana hanno fatto il loro ritiro spirituali dal 18 al 23 agosto presso la comunità saveriana di Tavernerio, nel nord d’Italia. Con l’obiettivo di “mettere ordine nella propria vita” – nelle parole di P. Giuseppe Ronco (nella foto), orientatore del ritiro – i 30 missionari hanno trascorso sei giorni in silenzio, pregando, ascoltando la Parola di Dio e riflettendo sulla loro vita personale e comunitaria.

 

P. Enrique Sánchez González,
presiedendo una delle eucaristie
durante il ritiro,
al quale hanno partecipato
nove comboniani.

Aiutati da un clima mite e fresco, fornito dalle montagne che circondano il vasto Lago di Como, le tre missionarie del PIME (Pontificio Istituto Missioni Estere) e i 27 missionari – dei Comboniani, della Consolata, dei Saveriani, e del PIME – hanno meditato in silenzio per sei giorni, diretti da P. Giuseppe Ronco, missionario della Consolata, che, attraverso le sue due conferenze giornaliere, ha suggerito abbondanti e illuminanti brani biblici e ha ricordato diverse testimonianze di uomini e donne di Dio, che hanno lasciato nella storia della Chiesa un esempio di vera vita cristiana e di profonda visione missionaria.

L’iniziativa dei membri delle Curie generalizia degli Istituti missionari di fare il ritiro insieme fa parte di una lunga tradizione che si ripete ogni due anni, sempre in luoghi diversi. A turno, ogni Istituto organizza e suggerisce una delle loro comunità per questo scopo. Quest’anno, sono stati i Missionari Saveriani, fondati dal vescovo san Guido Maria Conforti, a provvedere all’accoglienza presso la loro comunità di Tavernerio, nel nord d’Italia.

 

P. Claudio Lurati,
P. Enrique Sánchez G.
e P. Umberto Pescantini.

 

I missionari, illuminati dalla parola di Dio e nutriti dalla preghiera personale, hanno meditato su alcuni temi come l’Amore di Dio, la Creazione, Gesù Cristo sacerdote e missionario del Padre, essere discepolo e missionario con il cuore nuovo nella città secolare, riconoscere la fragilità, e, infine, la Madre di Dio. Lo scopo di ciascuna delle conferenze è stato quello di aiutare i partecipanti a riflettere su ciò che era necessario “mettere ordine” nella loro vita personale, nei rapporti con Dio, con gli altri e con il creato.

Per un missionario, fare ritiro, in silenzio, non è altro che cercare sempre più profondamente Dio, per poi riuscire a trovarlo in molti modi nel Crocifisso, cioè nel nostro Signore Gesù Cristo, nelle persone di tutte le culture, in tutte le circostanze della vita, nella bellezza insondabile del Creato che lo circonda, e scoprirlo nei semplici impegni personali del quotidiano… È l’insegnamento che rivelano le tante testimonianze dei grandi uomini e donne che hanno cercato il vero volto di Dio durante tutta la loro vita.