Lunedì 9 marzo 2015
Lo scorso 4 marzo, alle 20.30, nella sala capitolare dei Missionari Comboniani, in Via Lilio, si è svolta la prima di un ciclo di tre conferenze sulla famiglia e le sue ‘periferie esistenziali’, che ha avuto come tema il divorzio e le convivenze, nei suoi aspetti pastorali e in quelli più propriamente legali. I conferenzieri erano don Andrea Lonardo (a sinistra, nella foto), Direttore dell’Ufficio Catechistico e Servizio per il Catecumenato presso il Vicariato di Roma, e l’Avv. Francesca Squarcia (a destra, nella foto), del Tribunale di Prima Istanza per la Cause di Nullità di Matrimonio della Regione Lazio. I temi delle prossime due conferenze presso la sede dei Comboniani sono i seguenti: “Omosessualità: (in)compatibilità tra religione e psicologia?” il 25 marzo, e “Tecnologie mobili e nuove emergenze educative” il 15 aprile 2015.

 

Nella foto da sinistra:
Don Andrea Lonardo,
Avv. Francesca Squarcia,
e P. Mariano Tibaldo.



“I divorzi
– ha detto don Andrea –
sono un problema di ieri.
Il problema di oggi riguarda
piuttosto le convivenze,
che sono in aumento”.

 

L’avv. Francesca Squarcia ha parlato di tre fasce d’età nella casistica dei divorziati: i giovani dai 20 ai 30 anni; i giovani adulti dai 31 ai 45 e gli adulti dai 46 anni in su. Ognuna di queste fasce d’età ha delle motivazioni diverse, ma in tutte è presente l’incapacità di relazione interpersonale, la scarsa responsabilità verso gli impegni familiari e, nelle fasce più giovani, una mancanza di progettualità agli inizi del matrimonio.

Don Andrea Lonardo è invece intervenuto presentando le problematiche pastorali delle persone divorziate e di quelle che convivono senza un legame matrimoniale sancito dalla Chiesa e/o dalla legge. “I divorzi – ha detto – sono un problema di ieri. Il problema di oggi riguarda piuttosto le convivenze, che sono in aumento”.

La conferenza, alla quale hanno partecipato alcuni laici che provenivano da altre parrocchie, è stata apprezzata, anche per la rilevanza del tema. Nonostante, nel mondo occidentale, la stabilità della famiglia sia minata dalla mentalità odierna, in cui domina un culto di sé esagerato e una certa sfiducia nei rapporti personali, don Lonardo percepisce nei giovani il desiderio di un amore che duri, di un legame con un’altra persona che vada al di là delle emozioni del momento. “Ciò che manca – ha sottolineato – sono i modelli, cioè quelle persone che incarnano i valori di amore duraturo al di là del tempo e delle mode fuggevoli del momento: sono questi i punti di riferimento che mancano ai giovani d’oggi”.