Venerdì 22 settembre 2017
Una rappresentanza dei Fratelli comboniani, 18 in totale, che lavorano nelle circoscrizioni comboniane dell’Apdesam – paesi africani di lingua inglese più Mozambico – si sono riuniti dal 12 al 15 settembre presso il Centro Internazionale Fratelli (Comboni Brothers Centre) a Nairobi. I missionari presenti, un terzo di tutti i Fratelli dell’Apdesam, rispecchiavano la ricca varietà di ministeri da loro sviluppati nelle diverse realtà di questa regione subcontinentale dell’Africa. Questo incontro si tiene ogni due anni ed è sempre un’opportunità preziosa per condividere esperienze, valutare il cammino fatto, tracciare linee di collaborazione e rivedere gli impegni per una presenza più significativa che risponda meglio alle esigenze della missione oggi.

L’incontro – al quale hanno partecipato Fratelli provenienti da Kenya, Sud Sudan, Uganda e Zambia – è stato un’importante occasione di formazione permanente. Fr. Reginald Cruz, dei Fratelli saveriani e attualmente professore di Storia della Chiesa al Tangaza College di Nairobi, ha presentato una conferenza sul ruolo e la missione dei Fratelli nella vita della Chiesa e l’evoluzione della teologia della vita consacrata. E ha indicato due documenti che, in linea con il pontificato di Papa Francesco, sfidano maggiormente a vivere con passione la vocazione del Fratello: “Identità e missione del fratello religioso nella Chiesa” e “Per vino nuovo otri nuovi”. Entrambi aiutano a ripensare la missione in una prospettiva cristologica: rendere visibile il volto di Gesù-fratello nel mondo di oggi.

Uno dei temi in agenda è stato il lavoro in equipe. Si è cercato di trovare gli elementi e le metodologie per arricchire e sviluppare questo tipo di lavoro perché – come ha sottolineato Fr. Alberto Lamana, che ha partecipato all’incontro anche come rappresentante del Consiglio Generale – “la missione oggi non si può portare avanti senza un chiaro impegno di collaborazione, dove ciascuno offre il proprio dono personale. Siamo coinvolti in progetti sempre più complessi che richiedono diverse capacità per rispondere alle sfide con professionalità e, allo stesso tempo, con una profonda ricerca di dialogo fra vita e fede”.

Fr. Adossi Matthias, che a luglio aveva partecipato all’Assemblea generale della formazione a Maia (Portogallo), ne ha sintetizzato le tematiche principali, in particolare quelle riguardanti la formazione e la missione dei Fratelli.

Altro tema affrontato a Nairobi è stato quello della “riduzione numerica dei Fratelli nell’Istituto, che è preoccupante. Si sente il bisogno di un loro maggiore coinvolgimento nella pastorale giovanile e vocazionale e nell’animazione missionaria. In vista di questo, una delle risoluzioni dell’incontro è stata proprio quella di chiedere ai superiori provinciali di nominare in ogni circoscrizione un Fratello che faccia parte dell’equipe di promozione vocazionale della provincia. Sono stati suggeriti anche alcuni nomi. È urgente che i Fratelli siano aperti e creativi per trovare modi e opportunità di fare animazione e promozione vocazionale missionaria”.

I Fratelli hanno fatto anche una valutazione delle Opere Comboniane di Promozione Umana (OCPH), ritenute valide ed efficaci per costruire una missione impostata sulla ministerialità e permettere ai Fratelli di lavorare in equipe, rispettando le competenze professionali. Si è detto inoltre che sarebbe auspicabile una commissione di Fratelli con il compito di promuovere i ministeri specifici di promozione umana in base alle necessità della missione e dell’Istituto.

Si è parlato anche della scarsa rappresentatività dei Fratelli nei luoghi di governo dell’Istituto e del ruolo del Fratello referente continentale per i Fratelli, secondo la decisione del Capitolo Generale del 2015.