Domenica 30 settembre 2018
L’assemblea intercapitolare dei Missionari Comboniani si è svolta dal 9 al 29 settembre presso la Casa Generalizia a Roma. Si è conclusa ieri, sabato 29 settembre 2018, con la celebrazione eucaristica presieduta da P. Pietro Ciuciulla. “È bello poter guardare insieme al passato, al presente e al futuro – ha detto P. Pietro durante l’omelia – e potervi scorgere la presenza di Dio perché spero possiamo ripartire verso i nostri confratelli e i popoli che serviamo ricchi dell’esperienza vissuta e poter condividere con ciascuno di loro la passione travolgente di Dio per il suo popolo”. P. Pietro ha ricordato gli obiettivi dell’Intercapitolare e invitato i partecipanti a “guardare ancora un momento all’evento Intercapitolare alla luce della festa del giorno: i Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli”. Pubblichiamo qui una sintesi dell’omelia di P. Pietro.

P. Katsan Fodagni Kokouvi (Fidèle), P. Jeremias dos Santos Martins, P. Pietro Ciuciulla, P. Tesfaye Tadesse Gebresilasie, e P. Umberto Pescantini.

Eccoci all’atto conclusivo di un evento importante e istituzionale della vita del nostro Istituto: l’Assemblea intercapitolare. Momento di incontro e di lavoro. È sempre bello potersi incontrare e condividere l’esperienza di Dio e della missione. È bello poter guardare insieme al passato, al presente e al futuro e potervi scorgere la presenza di Dio perché spero possiamo ripartire verso i nostri confratelli e i popoli che serviamo ricchi dell’esperienza vissuta e poter condividere con ciascuno di loro la passione travolgente di Dio per il suo popolo.

All’inizio ci siamo detti che gli obiettivi di tale incontro erano molteplici, ne elenco alcuni:

  1. Verifica dell'esecuzione delle decisioni capitolari.
  2. Studiare nuove vie per continuarne la realizzazione.
  3. Crescere nella comunione e nella condivisione del servizio dell’autorità.
  4. Avere una visione d’insieme e comune dell’Istituto a metà strada tra un capitolo ed un altro.
  5. Guardare insieme al futuro con speranza.

La valutazione fatta ieri ci ha già detto se tali obiettivi sono stati raggiunti o meno. Adesso vorrei invitarvi a guardare ancora un momento all’evento Intercapitolare alla luce della festa di oggi: Santi Michele, Gabriele e Raffaele Arcangeli.

Gli Arcangeli sono coloro che si tengono sempre alla presenza di Dio, io oserei quasi dire che, allo stesso tempo, sono la presenza di Dio nel mondo di oggi. Sappiamo tutti che quando Dio manda il suo angelo è Lui stesso che viene ad incontrare la sua creatura. Michele, Gabriele e Raffaele sono dunque la presenza di Dio stesso nel mondo di ieri, di oggi e di domani.

Michele, chi è come Dio? È colui che combatte per il popolo di Dio, difendendolo contro il male. Ci mostra un Dio combattente, un Dio che combatte per il suo popolo. Certo noi siamo tutti pacifisti, e anche Dio lo è. Ma si combatte non solo con le armi, soprattutto sapendo che “non esistono bombe pacifiste”, si combatte, alla maniera di Dio, con una vita vissuta con passione e donata per i popoli cui siamo stati inviati. L’Intercapitolare aiuta ciascuno di noi, ciascun confratello a vivere la missione con passione crescente e donazione totale di sé al popolo che sta servendo. L’Intercapitolare fa crescere in maniera esponenziale la passione e il dono di Dio per il suo popolo attraverso la nostra passione e il dono totale di noi stessi. Dio ci associa alla sua lotta e al combattimento per il suo popolo. Non c’è spazio per la stanchezza o lo scoraggiamento, la visione negativa o pessimista perché Dio stesso si coinvolge in prima persona con il suo popolo.

Lasciamoci contagiare dalla maniera di leggere la storia del nostro Padre e Fondatore, San Daniele Comboni, che al Card. Barnabò scriveva nel 1873: “Benché saranno grandi le fatiche ed i sacrifizi che dovrem sostenere per amore di Cristo, tuttavia parmi di vedere un felice avvenire per l'Africa Centrale”.

Il combattimento di Dio per il suo popolo passa attraverso la nostra passione e il nostro coinvolgimento con il suo popolo santo ai quali siamo inviati e con i quali condividiamo gioie e dolori.

Gabriele, Forza di Dio. È colui che annuncia e rivela i piani di Dio per il suo popolo, per le sue creature, e fa conoscere a ciascuno la strada da percorrere e il cammino da seguire. Dio parla, entra in dialogo con il suo popolo, con le sue creature. Fa conoscere loro il suo mistero e i suoi piani. La rivelazione di Dio ci dona anche la Sua forza per aderire a Lui, per schierarci al suo fianco accogliendo l’invito che Lui ci fa ad essere suoi collaboratori. Non è contando sulle nostre forze e capacità che ci facciamo carico della missione alla quale siamo chiamati e inviati, ma fidandoci di Dio che in prima persona si coinvolge con la missione e nella missione.

Missione innanzitutto è stare con Dio, dialogare con Lui e poi, rivestiti della Sua forza, coinvolgerci con il popolo.

E adesso permettetemi di rivelarvi un segreto della missione. Missione non è solamente parlare agli uomini di Dio, ma è parlare a Dio degli uomini.

Il nostro Padre e Fondatore, San Daniele Comboni teneva in alta considerazione il dialogo del missionario con Dio e nel Regolamento pei Missionari degli Istituti dei Neri in Egitto scriveva: “La pietà è poi il pane quotidiano dei nostri Missionari, riconoscendosi troppo necessaria per mantenere il fervore della vocazione in questi paesi, dove è purtroppo facile dimenticarsi di Dio e dei propri doveri religiosi. Quindi tutti ogni dì o celebrano o ascoltano la Messa, recitano il Rosario, fanno la lettura alla mensa, gli esami di coscienza, la lettura Spirituale, la visita in Chiesa, e un'ora di meditazione, oltre le comuni e private orazioni vocali, secondo l'Orario quotidiano stabilito in ciascuno degli Istituti.

Ogni settimana poi si partecipa da tutti ai SS.mi Sacramenti; ogni mese si fa un giorno di Ritiro, ed ogni anno un corso di Spirituali Esercizi. Tutti i giorni festivi si fa nella mattina la spiegazione del Vangelo, o su qualche punto di Morale pratica, e la sera si spiega il Catechisno e si dà la Benedizione colla S. Pisside. Ogni primo venerdì del mese si pratica l'esercizio della Guardia d'Onore del S. Cuor di Gesù; si celebrano i mesi di marzo e di maggio e le novene o tridui delle Feste principali e di quelle dell'Istituto con predica ed esercizi particolari di divozione.

10ª. Siccome lo scopo dei nostri Istituti è quello di affrettare la conversione della povera Nigrizia, così i nostri Missionari non meno dei neri e delle nere pregano ogni dì pubblicamente per questo fine, ed ogni mercoledì si fa da tutti un'ora pubblica di adorazione al SS.mo Sacramento e si applica una Messa pro Conversione Nigritiae”.

E nelle Regole del 1871 scriveva per i candidati alla missione: “Oltre gli Esercizi spirituali ogni anno, un giorno di ritiro ogni mese, la sacramental Confessione almeno una volta alla settimana, oltre l'orazione mentale di un'ora la mattina, gli esami di coscienza, la lezione Spirituale, la visita al SS.mo Sacramento ed a Maria Vergine, e tutte le altre pratiche quotidiane di pietà, gli alunni si devono rendere familiarissimo e quasi connaturarsi l'esercizio assiduo della presenza di Dio, e di un'intima filiale comunicazione con Lui per mezzo di frequenti e divote aspirazioni, ciò che formerà materia dell'esame particolare”.

Raffaele, Dio ha guarito. È colui che accompagna e custodisce e accompagnandoci e custodendoci ci guarisce come ha fatto coni discepoli di Emmaus il cui cuore batteva a ritmo lento. Il cuore di Dio invece batte velocemente come il cuore dell’innamorato che vede la donna che ama.

Finiamo quest’Assemblea intercapitolare con la certezza che Dio ci accompagna, ci custodisce, ci guarisce coinvolgendosi con noi e con i popoli con cui camminiamo e con cui condividiamo la vita, lottando perché tutti noi suoi figli abbiamo la vita e la vita in abbondanza.