NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ

DIREZIONE GENERALE

Commissione Precapitolare
Conclusione della prima tappa dei lavori

La Commissione Precapitolare incaricata di preparare lo svolgimento del XIX Capitolo Generale dei Missionari Comboniani si è incontrata dal 25 gennaio al 25 febbraio nella Casa Generalizia a Roma. Tutti i membri erano presenti. In questi giorni sarà inviata una lettera con degli orientamenti ai capitolari e il prossimo 25 aprile si realizzerà una videoconferenza con tutti i capitolari per una maggiore condivisione delle proposte della Commissione in vista del Capitolo che si terrà dal 1° al 30 giugno 2022 a Roma. P. Pedro Andrés, coordinatore della Commissione, ci ha fatto un breve riassunto del lavoro svolto che qui di seguito pubblichiamo.

La Commissione Precapitolare ha finito i lavori che avevamo previsto per questo mese che abbiamo passato qui a Roma, dal 25 gennaio al 25 febbraio. Non sono mancate le difficoltà causate dalla pandemia, prima per viaggiare dai nostri luoghi di servizio missionario e poi per incontrarci “presenzialmente”. Abbiamo infatti iniziato i lavori con una parte del gruppo in una sala e gli altri, ognuno nella sua stanza, per fare la dovuta quarantena. La comunità della Curia ha fatto di tutto perché il nostro lavoro potesse andare avanti, compresa la costante preghiera per il lavoro della commissione e per il buon andamento del Capitolo Generale nella sua preparazione. Un bel grazie a tutti loro!

Il Capitolo Generale è un punto di arrivo e anche di partenza del nostro processo sinodale che desideriamo sia non un processo parallelo ma parte del processo sinodale in corso nella Chiesa. Un cammino fatto in comunione, partecipazione e missione.

La Commissione Precapitolare ha un servizio sussidiario in questo processo. Siamo stati incaricati di sistemare il lavoro di preparazione al quale abbiamo partecipato un po’ tutti, in modi diversi. Avevamo già ricevuto dal Consiglio Generale, nella lettera di indizione, un’icona, “Io sono la vite, voi i tralci” (Gv 15), quattro cammini, Rivisitazione e Revisione della Regola di Vita (un lungo processo), Ministerialità in vista della riqualificazione, Comunione dei beni - condivisione e sostenibilità, Verifica e Revisione della Formazione, e una preghiera. Poi sono stati inviati dei questionari sollecitando la partecipazione di tutti.

Com’è stata la partecipazione? Un 37,8% dei confratelli ha fatto arrivare le sue risposte ad alcuni dei questionari. C’è stata poi la partecipazione nell'elaborazione delle relazioni di circoscrizione e di continente e delle relazioni dei diversi uffici, così come il materiale prodotto in ognuno dei quattro cammini percorsi dall’Istituto negli ultimi anni. Sufficiente o insufficiente questa partecipazione? La commissione ha voluto accogliere tutto, valorizzarlo, rispettarlo, sistemarlo e metterlo a disposizione dei capitolari, del Capitolo.

Prima di tutto, il nostro lavoro è consistito nel fare la sintesi tematica delle risposte ai questionari; avevamo già lavorato prima di arrivare a Roma, ognuno a casa sua, sulla lettura delle risposte. Qui abbiamo fatto la sintesi che ci è servita per elaborare il contenuto degli strumenti che offriremo: proposte e materiale che può aiutare i capitolari a fare un discernimento informato.

Abbiamo riveduto lo Statuto del Capitolo precedente. Con l’aiuto del facilitatore proponiamo delle modifiche, con diverse motivazioni. Desideriamo promuovere la sinodalità, la partecipazione di tutti nel processo di discernimento. Tra i diversi tipi di metodo diamo la priorità a un metodo di apprezzamento, che cerchi cioè i semi di vita che ci sono, ciò che funziona, ciò che ci fa sognare, senza dimenticare le malattie, ciò di cui soffriamo nell’Istituto, per poi passare a disegnare il futuro di speranza e impegnarci tutti insieme. Non puntiamo all’elaborazione di un documento scaturito dopo un dibattito tra ideologie per dire a quelli che non sono convinti o che non stanno agendo bene come devono cambiare. Intendiamo evitare di intrappolarci come Capitolo nella stesura di un documento, per impegnarci a fare un esercizio di discernimento comunitario sulla vita e missione dell’Istituto nell’oggi della Chiesa al servizio del Regno di Dio e produrre degli orientamenti per i prossimi sei anni.

Proporremo uno Strumento per il discernimento. Nell’introduzione si presenteranno le motivazioni che abbiamo colto da quanto abbiamo ricevuto e poi ci sarà una relazione per ognuno dei quattro cammini, nella quale si presenteranno: il cammino fatto, luci e ombre, la realtà attuale e le sfide e proposte da considerare. Si aggiungerà anche una nostra sintesi delle risposte ai questionari e un elenco con altri spunti proposti alla considerazione del Capitolo. Materiale utile perché ogni capitolare possa dare il proprio contributo al discernimento comune.

Momento importantissimo del Capitolo sarà anche l’elezione del Superiore Generale e Consiglio. In questo, però, noi non siamo entrati e non abbiamo niente da proporre. Stiamo chiedendo ai capitolari di unirsi ad una videoconferenza il prossimo 25 aprile alle ore 14,00, per una maggiore condivisione del frutto del nostro lavoro. Questo momento segnerà una tappa in più per arrivare al posticipato e desiderato Capitolo. Il cammino che stiamo facendo è un cammino sinodale e spirituale, nella preparazione, nella celebrazione e nella trasmissione. Un processo che facciamo radicati in Cristo e insieme a Comboni, per vivere la missione come cammino sinodale di fraternità. I capitolari rappresentano tutti, il Capitolo è l’Istituto comboniano che risponde alla vocazione e missione che gli è stata affidata. Quindi spetta ai capitolari prepararsi al meglio e a tutto l’Istituto pregare la Trinità Beata che doni spirito di discernimento della Sua volontà per intercessione della Madonna e di San Daniele Comboni. (P. Pedro Andrés, Coordinatore)

Professioni perpetue
Sc. Clement Mutie Mbithi (KE): Kacheliba (KE) - 23.01.2022
Sc. Adobo Mabolotu Seraphin (CN): Bondo (CN) - 02.02.2022

Ordinazioni
P. Tesema Habtamu Masresha (ET): Waragu (ET) - 05.02.2022
P. Jobo Stanislas (MW): Guilleme-Mchinji (MZ) - 05.02.2022
P. Silwembe Christopher (Z): Guilleme-Mchinji (MZ) - 05.02.2022
P. Katembo Muhandiro Jean Paul (CN): Butembo-Beni (CN) - 16.02.2022
P. Paluku Vindu Muyisa Moïse (CN): Butembo-Beni (CN) - 16.02.2022
P. Oduor Kevin Otieno (KE): Kisumu (KE) - 26.02.2022

Opera del Redentore
Marzo:
01 – 07 CO; 08 – 15 E; 16 – 31 DSP
Aprile: 01 – 15 CN; 16 – 30 EC

Intenzioni di preghiera
Marzo
– Perché nel mese in cui ricordiamo in modo speciale San Giuseppe, nel cui volto Gesù ha visto la tenerezza di Dio Padre, tutti i cristiani possano incontrare nel sacramento della riconciliazione il volto tenero del Padre che ci accoglie, ci abbraccia, ci sostiene e ci perdona. Preghiamo.
Aprile – Perché ricordiamo che anche oggi Cristo risorto e glorioso è l’origine profonda della nostra speranza, sicuri che non ci mancherà il suo aiuto per portare a termine la missione che ci è stata affidata. Preghiamo.

Ricorrenze significative Marzo
17
San Patrizio, vescovo: LP (London Province)
19 San Giuseppe, sposo della Beata Vergine Maria: Centrafrica

Ricorrenze significative Aprile
25
San Pedro de San José de Betancur, religioso: DCA (Centramerica: Costa Rica, Guatemala, El Salvador, Nicaragua)

Pubblicazioni

A cura di G. Scattolin mccj e Riccardo Paredi, Manifestazioni spirituali nell’Islam, Antologia di alcuni testi fondamentali del sufismo classico (secoli I/VII - VII/XIII) tradotti e commentati. Edizione Integrale, Officina di Studi Medievali 2021. Attraverso le parole dei Sufi stessi e la loro instancabile ricerca del Divino, il libro ci permette di conoscere le esperienze e la saggezza di questi asceti e mistici vissuti tra il I/VII e il III/IX secolo. Alcune brevi introduzioni storiche chiariscono il contesto politico-religioso del tempo, mentre un ampio apparato di commenti, note e osservazioni semantico-filologiche offre diverse chiavi di lettura di questi testi, spiritualmente e linguisticamente densi.

Francesco Chemello mccj, Una grande storia d’amore. La missione comboniana in Sud Sudan dal 1857 al 2017, con breve aggiornamento 2017-2021, Bibliotheca Comboniana FS 19, Direzione Generale MCCJ Roma 2021. Il libro descrive un’opera di Dio – scrive P. Louis Okot Ochermoi Tony, superiore provinciale del Sud Sudan, nell’introduzione – “compiuta da persone piene di passione per il Vangelo e per la missione, che si sono recate in luoghi sconosciuti e ostili di cui hanno conosciuto la gente e hanno reso possibile che queste persone potessero avere vita in abbondanza... Questa rilettura della nostra storia (pubblicata in un momento in cui la situazione della provincia è desolante) ci invita a vivere con speranza perché la mano di Dio che ha iniziato quest’opera la porterà a compimento”.

BRASIL

America Latina – Consiglio Continentale della Missione
Incontro comboniano di Ecologia Integrale

In dialogo con la Direzione Generale, il Consiglio Continentale della Missione sta organizzando un Incontro Comboniano di Ecologia Integrale, che si realizzerà in parallelo al Forum Sociale Panamazzonico (X FOSPA), convocato a Belém do Pará, nell’Amazzonia brasiliana, dal 28 al 31 luglio.

Si prevede la partecipazione di circa 35 membri della Famiglia comboniana (MCCJ, SMC, LMC e Secolari). La prima parte dell’incontro sarà di ascolto e di scambio con i popoli della panamazzonia riuniti nel FOSPA. Nella seconda parte, dal 1 al 3 agosto, approfondiremo la spiritualità comboniana e il nostro carisma alla luce del magistero della Chiesa e del paradigma dell’Ecologia Integrale sviluppato nell’enciclica Laudato Si’.

Valuteremo e rilanceremo la priorità missionaria con i popoli indigeni, nel continente, e la memoria viva dei martiri, con speciale attenzione al messaggio, molto attuale, di P. Ezechiele Ramin. Scambieremo esperienze in ascolto della testimonianza di altri continenti e dell’incontro fecondo delle nostre realtà e progetti pastorali con i movimenti sociali e ambientali, così come raccomandato da Papa Francesco.

70 anni di presenza comboniana
La Provincia continua e rilancia la celebrazione dei 70 anni di presenza in Brasile. Tra le iniziative in corso, segnaliamo una serie mensile di brevi video sulle figure comboniane più significative in Brasile; un programma tematico annuale suggerito alle parrocchie comboniane, per celebrare insieme alla gente, mettendo a fuoco ogni mese un tema della missione comboniana in Brasile; un programma video mensile di animazione vocazionale rivolto ai giovani, intitolato “ProVocazione ai giovani”.

Si stanno organizzando momenti significativi di celebrazione, specialmente a fine luglio, in memoria di P. Ezechiele Ramin; con le Missionarie Comboniane, la celebrazione dei 150 di fondazione del loro Istituto; a settembre, la celebrazione di chiusura dell’anno, realizzata simbolicamente in una delle periferie urbane in cui siamo impegnati, rilanciando la periferia come “luogo teologico” dell’evangelizzazione di oggi.

I confratelli del Brasile ricordano Fr. Soares
Il desiderio di Fr. Manuel Soares (25.02.1943 – 21.02.2022) era quello di festeggiare il suo 79° compleanno con la comunità di Angelim, che tanto amava, ma non è stato possibile!

Fr. Manuel era arrivato in Brasile dal Portogallo circa 50 anni fa, con la vocazione di fratello consacrato. Poi, tra la fine degli anni Sessanta e l'inizio degli anni Settanta, chiese ai suoi superiori di continuare a lavorare da solo a Balsas, ma fuori dall'Istituto. In seguito, si stabilì nel paesino di Angelim, dove si è dedicato alla pastorale sociale.

“Sono venuto ad Angelim – spiegava in un’intervista – perché c'erano molte persone bisognose di aiuto. Ho donato la mia terra ad alcune famiglie povere e ad altri enti di beneficenza. Sono felice per il fatto che, pur non appartenendo più all'Istituto comboniano, non ho mai perso la memoria del carisma del fondatore san Daniele Comboni. Conservo, come alimento e fondamento della mia attività sociale, una sua frase: 'L'apostolo non lavora per il proprio bene, ma per Dio. Non cerca la propria felicità, ma quella degli altri, e sa che l'Opera non muore con lui, e che la sua tomba diventa culla, dove nascono nuovi apostoli’”.

Dagli anni Settanta Fr. Manuel è stato promotore di attività di sviluppo umano, cercando di garantire il diritto alla terra, all'educazione, al lavoro, alla salute, con corsi professionali. È stato insegnante nei laboratori dove si tenevano corsi di falegnameria, carpenteria, elettricità. Per circa 20 anni è stato direttore della società di beneficenza San Camillo, presso l'ospedale São José.

“È quando l'albero si stende al suolo che si misura la sua grandezza” – esordisce una testimonianza –. “Fr. Manuel ha dedicato la sua vita alla nostra città. I problemi difficili e delicati di Angelim erano quasi sempre affidati a lui per la risoluzione, poiché aveva un modo molto umano di trattare le persone. Ad esempio, provvide al trasferimento dei malati bisognosi di cure particolari in altre città e cercò di aiutare i casi più disperati, trasferendo a Teresina i malati gravi”.

Alla messa funebre, P. João Filho, che ha presieduto la celebrazione, ha detto: “Per noi Fr. Manuel è stato un ricordo vivo della presenza dei Comboniani nella nostra diocesi di Balsas. La sua storia, infatti, si intreccia con l'attività evangelizzatrice dei comboniani. Il suo lavoro era finalizzato ad aiutare la crescita delle CEBs (Comunità Ecclesiali di Base) e all’impegno in ambito sociale, soprattutto sanitario. Ad Angelim ha fatto un'esperienza di totale donazione al servizio del nostro popolo. Abitava da solo nella sua casetta, faceva una vita semplice, umile, regalando sempre ciò che aveva. È stato un esempio di cristiano: ha lasciato la sua terra, la sua cultura e la sua famiglia per vivere in mezzo a noi, testimoniando la sua fede come missionario. Io e la gente di Angelim possiamo solo dire: grazie mille, Fr. Manuel, Dio ti ha già accolto nella sua casa”. (Enzo Santangelo, mccj)

EGSD

Il ministero dei lettori
Il 23 gennaio, domenica della Parola di Dio, la comunità formativa inserita di Cordi Jesu, al Cairo, ha assistito ad una bella testimonianza di vita con quattro scolastici che hanno ricevuto il ministero dei lettori (lettorato).

La celebrazione liturgica, alla quale hanno partecipato i giovani dell'Università straniera del santuario di Cordi Jesu e alcuni amici, è stata presieduta dal vice provinciale dell’Egitto-Sudan, P. Dominic Eibu, in rappresentanza del superiore provinciale e dell'ordinario del vicariato latino in Egitto. P. Eibu ha sottolineato come la Parola di Dio, quando ben proclamata, deve produrre un impatto in chi l’ascolta e che il lettore deve prepararsi quotidianamente, meditandola, per poter proclamare ciò che ha avuto prima di tutto un impatto su di lui.

Questo ministero giunge in un momento in cui il Santo Padre ha istituito la terza domenica del tempo ordinario come domenica della Parola di Dio. Ogni passo fatto nella nostra comunità inserita è un momento di grazia e allo stesso tempo una storia in divenire. Rimaniamo sempre grati a Dio per la sua presenza incessante in cammino con ciascuno di noi e preghiamo perché porti a compimento tutto ciò che ha iniziato nella nostra vita, nella nostra comunità, nella nostra provincia e Istituto.

Comboni College Khartoum: nuovo laboratorio informatico
L’8 febbraio 2022 è stato inaugurato un nuovo laboratorio informatico nel Comboni College di Khartoum (CCK) in Sudan. È stato dedicato alla memoria del compianto P. Luigi Cocchi (1932-2021), che già negli anni ’90 aveva istituito un laboratorio informatico per la scuola del CCK oltre che per il personale della chiesa. Questo nuovo laboratorio è stato allestito con il contributo di Mondo Aperto Onlus, l'ente benefico della Provincia Italiana.

I nuovi tempi richiedono nuove competenze e la conoscenza del computer è diventata un requisito di base per tutti. Speriamo che possa essere il primo di molti altri laboratori, nel CCK così come in altre scuole del Sudan, dove le tecnologie dell'informazione e della comunicazione (TIC) sono una materia obbligatoria che viene introdotta nel nuovo curriculum, mentre pochissime scuole hanno tali strutture.

All'inaugurazione era presente il superiore provinciale, P. John Richard Kyankaaga, alcuni confratelli e alcuni insegnanti. Si è svolta nel bel mezzo dell'ultimo blocco scolastico nazionale imposto dal governo per l'ultima ondata di Covid, che ha interrotto ancora una volta l'anno scolastico già travagliato e più volte rallentato dalle manifestazioni in corso.

Durante la benedizione del laboratorio, è stata letta la seguente “reinterpretazione” del Salmo 23: “Il Signore è il mio Programmatore, non mi schianterò. Ha installato il Suo software sul disco rigido del mio cuore. Tutti i Suoi comandi sono facili da usare. Il Suo direttorio mi guida alle scelte giuste per amore del Suo nome. Anche se scorro i problemi della vita, non temerò bug, perché Egli è il mio backup. La sua password mi protegge. Prepara un menu davanti a me in presenza dei miei nemici. Il suo aiuto è solo a portata di tasto. Sicuramente la Sua bontà e misericordia mi seguiranno, tutti i giorni della mia vita. E il mio file sarà unito al Suo e salvato per sempre!”.

La diocesi di El Obeid celebra i 150 anni dell'arrivo dei Comboniani
Nel 1871, Daniele Comboni inviò da Khartoum un gruppo di tre missionari nell'ovest del paese per cercare un luogo adatto dove poter stabilire una missione in condizioni meteorologiche più favorevoli.

I tre missionari, P. Stanislao Carcereri, responsabile del gruppo, P. Giuseppe Franceschini e Fr. Domenico Polinari, il 15 gennaio 1872 arrivarono a El Obeid, che fu considerata un luogo adatto; poco dopo, in una località chiamata Suk al-dalala, fu eretta una piccola chiesa, benedetta da Comboni nel maggio dello stesso anno.

Dieci anni dopo, nel 1882, un anno dopo la morte di Comboni, la chiesa fu abbandonata a causa della rivoluzione Mahdiyya e alla fine fu distrutta. I missionari tornarono solo nel 1900. Dopo il loro ritorno, si stabilirono dove sorge l'attuale cattedrale, consacrata da Mons. Edoardo Mason il 3 maggio 1963, sotto la protezione di Nostra Signora Regina d'Africa.

La celebrazione del 16 gennaio 2022 è stata realizzata per commemorare l'arrivo di questi valorosi uomini di fede.

I cristiani, come ha ricordato il Vescovo durante la celebrazione e durante i giorni di preparazione alla cerimonia, devono la loro fede a questi coraggiosi missionari e ai loro successori. La comunità cristiana è cresciuta nonostante le varie sfide e la Chiesa sta lentamente crescendo verso l'auto-sostegno, l'auto-propagazione e l'auto-ministero.

Mons. Yunan Tombe Trille, che è lui stesso un Nuba, nato e cresciuto a El Obeid, ha invitato la comunità cristiana a imparare dai missionari che hanno lasciato tutto per portare la fede affinché la Croce di Cristo, la sua Parola e la presenza nell'Eucaristia siano sempre i segni vivi della sua crescita.

Alla celebrazione hanno partecipato molti religiosi e religiose, il clero diocesano e i fedeli laici. Ricordiamo che in Sudan ci sono circa 1,1 milioni di cattolici, circa il 3,2% della popolazione totale; nella diocesi di El Obeid i cattolici sono solo 100.000.

ERITREA

Ordinazione sacerdotale
Il 30 gennaio 2022, il diacono Sirak Medhanie Ghebrenigus è stato ordinato sacerdote nella parrocchia di Kidanemihret a Sembel, alla periferia della città, dove P. Sirak ha svolto il suo lavoro pastorale durante lo scolasticato. L’ordinazione era stata preceduta da diverse giornate di animazione missionaria: la prima, il 16 gennaio, nella parrocchia di Kidanemihret, rivolta in particolare ai giovani.

Poi, dal 17 al 26 gennaio, Comboniani e Comboniane hanno fatto animazione nell'eparchia di Keren, presso la parrocchia-casa di P. Sirak, seguendo un programma stabilito con il parroco e il consiglio parrocchiale. È stata una bella esperienza che i fedeli hanno molto apprezzato. L'ordinazione sacerdotale è stata presieduta dall’Arcivescovo Menghesteab Tesfamariam mccj. Durante la cerimonia erano presenti tutti i confratelli comboniani, le suore comboniane, i genitori, i familiari e gli amici di P. Sirak. Nella sua omelia, Mons. Menghesteab ha sottolineato le responsabilità del sacerdozio.

Dopo il pranzo, P. Habtu Teklay, Superiore Delegato, ha ringraziato Dio per il dono sacerdotale al nostro Istituto e alla Chiesa. Ha ringraziato l'Arcivescovo per il suo servizio, i genitori di Sirak per la loro generosità e tutti coloro che hanno collaborato alla celebrazione, e ha augurato al neo-sacerdote abbondanti benedizioni di Dio nel suo servizio missionario. (P. Bahta Uqbaghiorghis mccj)

ESPAÑA

Premio “Carisma de Misión y Cooperación” a Mons. Arellano
I comboniani che lavorano in Spagna sono orgogliosi di comunicare che Mons. Eugenio Arellano, vescovo emerito del Vicariato Apostolico di Esmeraldas, nel nord dell’Ecuador, è stato insignito del Premio “Carisma de Misión y Cooperación” della Confederazione Spagnola dei Religiosi (CONFER). Secondo il comunicato stampa diffuso il 1° febbraio, la CONFER riconosce a Mons. Arellano il suo lavoro di oltre 26 anni nel Vicariato di Esmeraldas “al servizio delle comunità afrodiscendenti” e il suo impegno per la pace “in una zona non esente da conflitti”.

Mons. Arellano è nato a Corella (Navarra) nel 1944 ed è stato ordinato sacerdote nel dicembre del 1972. Anche se per sei anni è stato formatore di giovani comboniani a Parigi e ha svolto diversi servizi pastorali in Spagna e Portogallo, la sua vita missionaria è strettamente legata all’Ecuador, dove è arrivato per la prima volta nel 1978. Dopo diversi anni di servizio pastorale, è stato eletto superiore provinciale dell’Ecuador e poi, nel 1995, nominato vescovo di Esmeraldas, incarico che ha svolto con grande impegno fino alla sua sostituzione, il 2 settembre scorso. Fra il 2017 e il 2020 è stato presidente della Conferenza Episcopale Ecuadoriana.

Uomo buono, gioioso e molto vicino alla gente, ha sempre dedicato ore e ore del suo servizio episcopale all’ascolto di tutti perché, come dice, “è necessario imparare a perdere tempo parlando con le persone, sedersi e ridere con loro, mangiare assieme. Non devono conoscere la voce del pastore solo in cattedrale ma nella vita di tutti i giorni. Devono sentire che appartieni a loro e per questo devi tralasciare le cose importanti”.

I premi Carisma vengono concessi a persone o istituzioni il cui operato è in sintonia con il fine fondamentale della CONFER che è quello di animare, servire e promuovere la vita religiosa. La consegna dei premi è prevista per il prossimo mese di novembre.

ETHIOPIA

Ordinazione sacerdotale
Il 5 febbraio 2022 il diacono Surafiel Habtamu Masresha Tesema è stato ordinato sacerdote a Waragu, Oromia, con una celebrazione molto ben preparata e curata, che si è svolta nella bella chiesa parrocchiale del Santissimo Salvatore, gremita di gente. Per due giorni Waragu si è trasformata in un centro spirituale della fede cattolica, un angolo della Gerusalemme celeste, nominato da tutte le persone della zona e visitato da pellegrini importanti; in particolare, dallo Spirito Santo invocato su Abba Habtamu con l'imposizione delle mani del vescovo Seyoum Fransua.

Il parroco di Waragu, abba Michael Miriti, IMC, ha generosamente accolto e ospitato il vescovo Seyoum, i sacerdoti, i numerosi presenti e P. Habtamu che è stato assegnato e si prepara ad andare in Uganda.

ITALIA

Il Cardinale Ayuso a Venegono Superiore
Il Card. Miguel Angel Ayuso Guixot, Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, ha fatto visita, dall’11 al 13 febbraio, alla comunità di Venegono Superiore, che sta celebrando in questi mesi il centenario della sua presenza nel paese. Il Cardinale ha avuto anche degli incontri con la comunità cattolica locale.

Due sono i motivi per i quali il Presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso si è recato a Venegono Superiore, territorio della provincia di Varese, in Lombardia: il terzo anniversario della firma ad Abu Dhabi del documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune (firmato il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dal grande Imam di Al-Azhar) e la celebrazione del centenario della presenza comboniana a Venegono Superiore (luglio 1921-luglio 2022).

Il venerdì sera ha visto il cardinale Ayuso al seminario arcivescovile di Venegono Inferiore per un incontro con i seminaristi della diocesi di Milano, sui temi del documento di Abu Dhabi.

Stesso tema affrontato sabato sera, nella chiesa parrocchiale di Venegono Superiore. Intervistato dal caporedattore delle pagine di “Chatolica” del quotidiano “Avvenire”, il cardinale Ayuso ha offerto ai partecipanti importanti riflessioni sul tema della fraternità e sull’importanza del cammino verso la fraternità umana come cammino per la pace. Ha sottolineato l’importanza del dialogo per la costruzione della pace, dialogo che non significa perdere la propria identità ma che, anzi, proprio a partire da un’identità ben chiara e sicura, permette di “guardare l’altro negli occhi” e insieme camminare e costruire cammini di pace.

La chiesa era gremita di persone – tra cui anche mons. Damiano Guzzetti e i superiori delle circoscrizioni comboniane africane P. Léonard Ndjadi Ndjate, del Congo, e P. Fidèle Katsan Fodagni Kokouvi, del Ciad – che, in silenzio per più di una ora, hanno ascoltato con attenzione le parole del Cardinale.

Domenica mattina il cardinale Ayuso ha presieduto la celebrazione eucaristica, sempre in parrocchia. Grazie al cardinale Ayuso per le sue parole, la sua disponibilità e semplicità.

KENYA

Diaconato
Sabato 29 gennaio 2022 è stato un grande giorno nella parrocchia di Santa Croce, a Kacheliba, nel West Pokot, per l’ordinazione a diacono dello scolastico Clement Mutie Mbithi. Il vescovo di Kitale, Mons. Maurice Crowley, era un po' triste perché la notte precedente aveva perso il suo ex vicario generale, P. Francis Opondo: "Ieri sera – sono state queste le sue parole iniziali – un mio sacerdote è morto e, grazie a Dio, oggi sto ordinando un diacono".

Ha poi elogiato i Comboniani per il buon lavoro che hanno svolto e che stanno ancora svolgendo tra il popolo Pokot. Mentre si congratulava con i genitori di Clement per aver dato il loro figlio al servizio della Chiesa, il vescovo ha sfidato i presenti ad essere pronti ad offrire i loro figli e figlie per servire il popolo di Dio, dicendo che il West Pokot ha solo tre sacerdoti, due diocesani e un comboniano.

Alla bella celebrazione, ricca di musiche e danze, ha partecipato la famiglia del diacono, diverse autorità, tra cui il senatore della zona che ha ringraziato il vescovo per le sue costanti visite al West Pokot e gli ha assicurato che quest'anno, anno delle elezioni, tutto si svolgerà pacificamente.

Hanno partecipato anche numerosi confratelli delle comunità vicine (Turkana e Pokot) e il gruppo di Nairobi, guidato dal nostro superiore provinciale, P. Austin Radol Odhiambo, che ha ringraziato la comunità della parrocchia di Kacheliba, retta da P. Chrisantus Kegwee Mose, per la preparazione della bella cerimonia. (P. David K. Ahiro, mccj)

MALAWI-ZAMBIA

Ordinazione sacerdotale
Il 5 febbraio è stato un giorno di gioia e di letizia, pieno dell'amore e della grazia di Dio. Due dei nostri confratelli, Christopher Silwembe e Stanislas Jobo, sono stati ordinati sacerdoti dal nuovo arcivescovo di Lilongwe, Mons. George Desmond Tambala, OCD.

L'ordinazione è avvenuta nella parrocchia di Sant'Anna Guillime in Malawi. Hanno partecipato numerose persone. Questa è la prima ordinazione che Mons. George Desmond Tambala ha presieduto da quando è diventato ordinario locale di Lilongwe. Nella sua omelia, il prelato ha ricordato ai neo-ordinati che il sacerdozio non è un lavoro salariato e li ha invitati a manifestare amore per Dio e per il popolo che sono chiamati a servire, emulando l'esempio di Cristo Buon Pastore.

P. Stanislas è stato assegnato alla provincia del Malawi-Zambia mentre P. Silwembe è stato assegnato alla provincia del Kenya. Ringraziamo il Signore per il dono del sacerdozio e li accompagniamo con le nostre preghiere.

NAP

Visita alla provincia
“In Nord America, se qualcuno ti fa visita durante l’inverno, vuol dire che ti ha proprio a cuore e ti ama”. Queste parole potrebbero essere applicate a P. Tesfaye Tadesse, Superiore generale, e a P. Pietro Ciuciulla, Assistente generale, che hanno realizzato la loro visita alla Provincia dal 25 gennaio al 17 febbraio 2022.

Questa disposizione del cuore ci ricorda san Daniele Comboni: “Il giorno e la notte, il sole e la pioggia, mi troveranno egualmente e sempre pronto ai vostri spirituali bisogni: il ricco e il povero, il sano e l'infermo, il giovane e il vecchio, il padrone e il servo avranno sempre eguale accesso al mio cuore. Il vostro bene sarà il mio, e le vostre pene saranno pure le mie. Io prendo a far causa comune con ognuno di voi, e il più felice dei miei giorni sarà quello in cui potrò dare la vita per voi (Scritti 3158-59).

Animati dagli stessi sentimenti, P. Tesfaye e P. Pietro hanno potuto vedere da vicino il lavoro che i Comboniani portano avanti nella parrocchia di Santa Lucia, in un quartiere povero di Newark. I figli e i nipoti degli immigrati italiani considerano questo quartiere la loro casa.

La visita ha permesso a P. Tesfaye di ascoltare il coordinatore di Vivat International. P. Tesfaye, che è membro del consiglio di amministrazione di Vivat International, ha potuto farsi un’idea del grande lavoro svolto dal gruppo di religiosi e religiose: l’organizzazione lavora con gruppi di base e influenza i delegati del governo all’ONU. P. Tesfaye ha fatto poi una rapida visita alla sede dell’ONU e all’ufficio di Vivat International che sono vicini.

I confratelli che lavorano nella zona della California sono stati felici di incontrare i due membri del Consiglio Generale, i quali hanno partecipato alle liturgie domenicali, incontrando quindi anche i parrocchiani. P. Tesfaye ha incoraggiato i confratelli a “condividere il volto di Comboni”, cioè a prendersi cura della salute mentale delle persone che Dio mette sul nostro cammino, dei migranti, dei poveri, delle persone che soffrono, dei giovani e degli esclusi.

P. Tesfaye e P. Pietro hanno potuto incontrare l’arcivescovo di Los Angeles, José Horacio Gómez Velasco, presidente della Conferenza dei Vescovi Cattolici degli Stati Uniti (USCCB), che ha condiviso le gioie e le sfide della Chiesa cattolica negli Stati Uniti. Anche il vescovo cattolico Alberto Rojas ha espresso gratitudine per il lavoro di evangelizzazione che i Comboniani stanno portando avanti nella sua diocesi.

Anche i Comboniani di Cincinnati sono stati felici di ricevere i visitatori. I primi missionari arrivarono negli Stati Uniti nel 1938 e furono accolti dall’arcivescovo McNicolas. Da allora siamo presenti in questa arcidiocesi. L’Arcivescovo Dennis Schnurr ha informato i visitatori della riorganizzazione dell’arcidiocesi sotto “Fari di Luce”, dove si aspetta l’energia evangelizzatrice anche dei Comboniani.

La nuova comunità di La Grange Park ha accolto P. Tesfaye e P. Pietro e ha celebrato la Messa con gli amici della comunità. Abbiamo anche fatto visita ad alcuni vecchi amici e benefattori. La visita ha dato l’opportunità al Superiore generale e all’Assistente Generale di esprimere gratitudine ai Laici Missionari Comboniani e alle Signore Ausiliarie di Monroe, Michigan, che conservano il ricordo della nostra presenza. Nonostante il freddo, i visitatori si sono fermati al cimitero di St. Joseph per pregare per i confratelli defunti che riposano lì.

In un clima freddo, con ghiaccio e neve, a Kitchener, Ontario (Canada), P. Tesfaye e P. Pietro sono stati accolti calorosamente dai fedeli delle parrocchie di St. Joseph e St. Ann. P. Tesfaye ha potuto concelebrare in rito Geez con la comunità eritrea, nella celebrazione presieduta da P. Mussie Abraham. I responsabili della comunità eritrea e i sud-sudanesi hanno espresso gratitudine per la vicinanza pastorale che ricevono dai Comboniani.

Speravamo che P. Tesfaye e P. Pietro potessero fermarsi alle Cascate del Niagara e godere della vista di questa meraviglia naturale, ma il freddo non ha permesso di sostare a lungo fuori dalla macchina, per cui hanno potuto fare solo una rapida “visita giapponese”, cioè una sosta per qualche foto.

Ringraziamo per la loro visita P. Tesfaye e P. Pietro. Che Dio, san Daniele Comboni e nostra Signora di Guadalupe li accompagnino verso il prossimo XIX Capitolo Generale e li ricompensino per il servizio a tutto l’Istituto!

SOUTH AFRICA

Incontro dei giovani comboniani a Mooi Nooi
I giovani confratelli comboniani che lavorano nella Provincia del Sudafrica si sono riuniti per il loro incontro annuale da lunedì 21 febbraio a mercoledì 23 febbraio 2022, presso le strutture SMA di Mooi Nooi nella diocesi di Rustenburg. A causa della pandemia di COVID-19 e per altri motivi, per ben tre anni non siamo riusciti a organizzare questo appuntamento annuale di formazione permanente. Siamo grati a tutti i confratelli e a quanti quest’anno hanno reso possibile questo incontro. Dei nove comboniani appartenenti alla fascia d'età dei giovani confratelli, sei hanno partecipato all'incontro. I due facilitatori invitati erano Fr. Francesco Padovan e P. John Baptist Keraryo Opargiw.

Fr. Francesco, la cui vita missionaria e servizio vanno dal 1968 a oggi, ha condiviso con i partecipanti la sua interessante esperienza missionaria. Agricoltore di professione, ha messo in pratica la sua attenzione all’ecologia piantando migliaia di alberi da frutto e di altro genere nelle varie missioni comboniane. Come membro dell'équipe di formazione permanente, ha raccontato come sia stato coinvolto nella formazione permanente dei Fratelli. Fr. Francesco, che ha anche accompagnato molti giovani nella promozione vocazionale e nel postulato, ha insistito sul fatto che i giovani confratelli sono davvero il futuro dei Comboniani in Sudafrica.

P. John Baptist, a sua volta, ha tenuto una conferenza sul tema: Dinamiche intergenerazionali e interculturali nelle nostre comunità comboniane. Ha esordito ribadendo l'importanza della formazione permanente per le diverse fasce d'età, in particolare per i giovani confratelli, per avviarli bene alla transizione da una struttura formativa protetta alla vita apostolica, dove assumono personalmente le prime responsabilità che, di solito, sono molto impegnative. Ha anche parlato delle gioie e delle sfide della vita comunitaria in cui sono in gioco le implicazioni del divario generazionale e dell'interculturalità.

Secondo P. John Baptist, “Il nostro Istituto nasce da una ricca storia carismatica. Dai suoi umilissimi inizi, l'Istituto è cresciuto e si è sviluppato, accogliendo membri provenienti da nuovi contesti geografici e culturali, creando nuovi modi di vivere il carisma, nuove iniziative ed espressioni missionarie. È importante, in questa fase, credere nella nuova geografia e composizione dell'Istituto. La ‘nuova geografia delle vocazioni’ sta modificando significativamente la composizione umana del nostro Istituto, rendendolo più ‘cattolico’, come voleva Comboni. Ne deriva una maggiore sensibilità verso un tipo di vita più interculturale a tutti i livelli, che invita tutti noi a una conversione e ad un cambiamento di mentalità”.

I giovani confratelli sono stati molto contenti di questa esperienza di formazione permanente e l'hanno trovata utile come componente indispensabile della loro attività missionaria. Attendono con gioia il prossimo appuntamento dell’anno 2023. (P. John Baptist Keraryo Opargiw, MCCJ)

TCHAD

La scuola, luogo d’incontro e dialogo
Il 12 e 13 febbraio 2022 si è tenuta una sessione di formazione sul tema “La scuola, luogo d’incontro e dialogo” con gli insegnanti del Collegio Liceo Sant’Oscar Romero di Mongo (Ciad), capoluogo della regione saheliana di Guera, sede del Vicario Apostolico e dell’amministrazione civile e militare della regione est del Ciad. La regione è stata evangelizzata dai Gesuiti, ancora presenti in due parrocchie; noi Comboniani siamo presenti nella parrocchia di Abéché.

Economicamente il Guera si basa sull’allevamento del bestiame e un’agricoltura estensiva; è quasi tutto islamizzato, sia dal punto di vista culturale che religioso.

L’educazione, in un contesto storicamente diffidente verso l’educazione occidentale (triste eredità del colonialismo francese), ha visto, nel corso degli anni, il sorgere e svilupparsi di scuole (asili, primarie, collegi-licei) sia da parte della Chiesa che dello stato. È in questo contesto che si sono realizzati questi due giorni di formazione, in risposta a una richiesta degli stessi insegnanti del liceo di Mongo, che accoglie allievi di tutte le appartenenze religiose ed etniche e ha come obiettivo offrire una formazione umana integrale.

Gli insegnanti sono consapevoli del ruolo sociale che hanno nei confronti dei loro allievi e delle famiglie e di non avere sufficienti strumenti culturali affinché una pedagogia più attenta alla persona possa essere praticata anche in un contesto complesso quale quello di Mongo.

Ci si è lasciati pieni di buone intenzioni e con l’idea che è necessario avere altre occasioni formative rivolte sia agli insegnanti che alle famiglie, esplorando la possibilità di coinvolgere i colleghi delle scuole statali. (Fr. Enrico Gonzales, mccj)

TOGO

Assemblea provinciale
Dal 7 all’11 febbraio i membri della Provincia del Togo si sono riuniti a Lomé (Togo) per l’assemblea provinciale annuale, aperta dalle parole di benvenuto di P. Timothée Hounake, superiore provinciale. Subito dopo P. Timothée ha presentato la situazione della provincia riguardo al personale e ha ribadito la necessità di approfondire il senso di appartenenza all’Istituto e alla Provincia.

I punti all’ordine del giorno erano: la sinodalità, sulla quale i tre paesi della provincia stanno già lavorando; il Codice Deontologico dell’Istituto, l’attualizzazione del direttorio provinciale dell’economia, la revisione della programmazione della provincia e i rapporti dei vari segretariati e commissioni.

Nella Provincia, formata dai tre paesi Togo, Ghana e Benin e tredici comunità, lavorano 53 comboniani (45 sacerdoti e 8 fratelli). Ci sono anche 25 giovani scolastici in formazione che, per la maggior parte, studiano fuori dalla provincia. Negli ultimi decenni l’Istituto sta “cambiando colore” e la Provincia ne è un chiaro esempio con l’elevato numero di giovani e il fatto che la maggior parte dei membri sono africani, provenienti da vari paesi: questo è motivo di gioia e di ottimismo. Il grido profetico di san Daniele Comboni: “salvare l’Africa con l’Africa” è diventato realtà.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

IL PADRE: Francisco, di Fr. Guillermo Casas (E); Leonildo, di P. Alessandro Bedin (EGSD).

LA MADRE: Petrina, di P. Roberto Pérez Córdova (M).

LA SORELLA: Sr. Valentina, di P. Lorenzo Tomasoni (I).

LE SUORE MISSIONARIE COMBONIANE: Sr. Margherita Bragadini, Sr. Mariangela Mirandola, Sr. M. Giannina Falco. Sr. M. Federica Russo, Sr. M. Loreta Di Paolo, Sr. Rosa Albina Seri.