Lunedì 27 giugno 2022
I partecipanti al XIX Capitolo Generale dei Missionari Comboniani, che si sta svolgendo dal 1 al 30 giugno a Roma, sono entrati nel pomeriggio del 24 giugno nella fase delle elezioni del Superiore Generale e del suo Consiglio. In mattinata del 25, i capitolari hanno rieletto, a larga maggioranza, Padre Tesfaye Tadesse Gebresilasie, Superiore Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù. Nei prossimi giorni, si inizierà con l’elezione dei quattro Consiglieri generali. [Nella foto, Padre Tesfaye presiede al rito della rinnovazione dei voti per devozione, nella Messa del Sacro Cuore]

Celebrazione della solennità del Sacro Cuore, il venerdì, 24 giugno, alla Curia Generalizia dei Missionari Comboniani a Roma.

Poiché alcuni comboniani nella comunità della Curia, tra cui due capitolari, sono stati trovati positivi al Covid, S.E. il Card. João Braz de Aviz, Prefetto del Dicastero per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica, ha rinunciato alla visita e a presiedere alla celebrazione della solennità del Sacro Cuore, il venerdì, 24 giugno. Al posto dell’intervento di Card. Aviz, P. Gonzalo Fernández, facilitatore, ha fatto una meditazione al mattino, in aula, per introdurre i capitolari nel processo elettorale e guidare l’assemblea nella riflessione e preghiera. Alle ore 12, è stata celebrata Santa Messa, presieduta da P. Gonzalo. Nell’occasione, i comboniani presenti hanno ringraziato il Signore per la loro vocazione missionaria e, affidandosi al Cuore di Gesù, hanno fatto anche la rinnovazione dei voti per devozione.

Nel suo intervento, P. Gonzalo dopo avere ricordato come Gesù ha inteso ed esercitato la sua autorità, sviluppando le quattro caratteristiche della leadership di Gesù (vivere, servire, coinvolgere e accompagnare, alla luce di Marco 10,42-45:

Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell'uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

ha ricordato tra l’altro quanto si dice nel Codice di Diritto Canonico, can. 618 e can. 619, sui superiori i consigli responsabili per il governo degli istituti:

Can. 618 – I Superiori esercitino in spirito di servizio quella potestà che hanno ricevuto da Dio mediante il ministero della Chiesa. Docili perciò alla volontà di Dio nell'adempimento del proprio incarico, reggano i sudditi quali figli di Dio e, suscitando la loro volontaria obbedienza nel rispetto della persona umana, li ascoltino volentieri e promuovano altresì la loro concorde collaborazione per il bene dell'istituto e della Chiesa, ferma restando l'autorità loro propria di decidere e di comandare ciò che va fatto.

Can. 619 – I Superiori attendano sollecitamente al proprio ufficio e insieme con i religiosi loro affidati si adoperino per costruire in Cristo una comunità fraterna nella quale si ricerchi Dio e lo si ami sopra ogni cosa. Diano perciò essi stessi con frequenza ai religiosi il nutrimento della parola di Dio e li indirizzino alla celebrazione della sacra liturgia. Siano loro di esempio nel coltivare le virtù e nell'osservare le leggi e le tradizioni del proprio istituto; provvedano in modo conveniente a quanto loro personalmente occorre; visitino gli ammalati procurando loro con sollecitudine le cure necessarie, riprendano gli irrequieti, confortino i timidi, con tutti siano pazienti.

Infine ha riferito alcuni criteri da rispettare. “Troppo spesso – ha detto –, i criteri che utilizziamo per scegliere le persone rispondono più alle abitudini, ai pregiudizi e ai profili ideali che ai criteri di Dio. Nel processo elettorale, è consigliabile distaccarsi da ciò che ci sembra ovvio per vedere le cose da un altro punto di vista. Il miglior curriculum non è sempre la migliore garanzia di un governo di servizio e di animazione”.

“La scelta delle persone da parte di Dio per il suo progetto”, ha sottolinea P. Gonzalo, “segue una logica diversa”. Le qualità di un bon leader, ha aggiunto, devono essere tra l’altro:

  • Radicato nel Signore e nell'amore all’Istituto.
  • Consapevolezza dei propri movimenti interni e capacità di assumere le inevitabili tensioni.
  • Capacità di ascoltare gli altri e di condividere la propria vita per il bene comune.
  • Capacità di prevedere il futuro insieme agli altri.
  • Capacità di sognare insieme alla Chiesa.
  • Passione per la missione.
  • Orientamento alla persona e preoccupazione per il benessere degli altri.
  • Capacità di avere conversazioni sincere.

Quindi ha indicato alcune controindicazioni:

  • Messianismo: salvatore che risolverà tutti i problemi e avrà tutte le risposte.
  • Rigidità nella percezione e negli atteggiamenti.
  • Pregiudizi nei confronti di persone di altre culture.
  • Difficoltà a valorizzare la dignità della differenza.
  • Poco spazio interiore per gestire le tensioni, impulsivo.
  • Ego-centrico, autoreferenziale.
  • Anima ingenua: valuta l'ignoranza come una virtù.
  • Miopia: preoccupazione per soluzioni immediate e veloci.
  • Approccio imprenditoriale alla vita e alle relazioni.
  • Eccessivo orientamento al compito nel comando.
  • Più impegnato nelle ideologie (ismi) che nel Vangelo.
  • Troppo diplomatico.

E alcune tentazioni da evitare:

  • Scegliere la persona che meglio serve i miei interessi o quelli della mia circoscrizione o del mio continente.
  • Eleggere un governo che non alteri troppo il mio stile di vita e che mi permetta di continuare come prima.
  • Concentrare la mia attenzione su coloro che fanno parte del mio gruppo di amici o conoscenti.

P. Gonzalo ha concluso: “Governare un istituto religioso richiede competenza ed eccellenza, ma trattandosi di accompagnare persone è preferibile optare per la maturità e non solo per il curriculum. L’elezione di un governo in una comunità di persone consacrate è una scelta di Dio, è un dono di Dio. Dio ne è il protagonista principale. Siamo solo mediatori per scoprire le persone che sono nel cuore di Dio, semplici mediazioni per eleggere i fratelli che Dio ha già scelto. Siamo mediatori necessari, ma possiamo abortire la volontà di Dio. Dio mette nel nostro cuore ciò che vuole che scegliamo, ma dobbiamo avere la libertà di ascoltarlo. È molto importante prendere sul serio la mia responsabilità di essere un mediatore e trovare ciò che Dio vuole, non ciò che io preferisco”.

Al pomeriggio di venerdì, i capitolari si sono trovati per gruppi linguistici per iniziare il discernimento in vista dell’elezione del Superiore Generale, dopodiché si è seguito un tempo di silenzio e preghiera insieme nella cappella. La giornata si è conclusa con una cena all’aperto.

Sabato mattina Padre Tesfaye Tadesse Gebresilasie, 52 anni, è stato rieletto, a larga maggioranza, Superiore Generale dei Missionari Comboniani del Cuore di Gesù.

Da sinistra, Padre Tesfaye Tadesse Gebresilasie e P. Pedro Andrés Miguel, nel momento di firmare il Decreto di Elezione
dal Segretario del Capitolo, P. Pedro Andrés Miguel, e poi dal Segretario Generale dell’Istituto, Fr. Daniele Giovanni Giusti.

La mattina di domenica 26 giugno, per la stessa ragione del Covid, S.E. il Card. Luis Antonio Gokim Tagle, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, non è venuto dai comboniani, come era previsto, ma ha dato la sua conferenza per via telematica.

Il Cardinale Tagle ha parlato a braccio di vari argomenti collegati con la vita missionaria. Prendendo lo spunto dal 400esimo anniversario della fondazione di Propaganda Fide ha ricordato le motivazioni della sua fondazione e in particolare lo sforzo della Chiesa di riappropriarsi della missione liberando il vangelo dall’ombra della colonizzazione. Inoltre ha ricordato come negli ultimi decenni, cambiamenti profondi hanno reso fluide categorie come quelle di territori evangelizzati e non evangelizzati. A questo proposito ha insistito sull’importanza, accanto al concetto di territorio, di porre attenzione ai sempre più complessi nuovi contesti umani. Ha inoltre accennato alla riforma della Curia Romana con un forte accento missionario e in particolare del Dicastero per l’evangelizzazione dei popoli.

S.E. il Card. Luis Antonio Gokim Tagle, Prefetto della Congregazione per l’evangelizzazione dei popoli, ha dato la sua conferenza per via telematica.

Nel corso del cordiale dibattito che ne è seguito si sono toccati altri argomenti: i dati statistici dei numeri, pur importanti, non devono far dimenticare quanto essenziale sia la qualità dell’evangelizzazione e della sua capacità di andare fino al cuore e alla cultura delle persone. I fenomeni di Cristiani che passano a vari gruppi o sette dovrebbe interrogarci se siamo stati capaci di dare a queste persone quello che cercavano. Altre domande sono state sui temi della fede cristiana a contatto con società secolarizzate e con società animiste, sulla trasformazione della geografia cristiana con il peso che si sposta verso il sud del mondo, e infine sull’esperienza piena di sofferenza dei movimenti migratori. Il cardinale ha concluso ricordando la provvidenziale occasione di evangelizzazione che le migrazioni comportano nel caso di popoli cristiani e di come sia importante accompagnarli nella loro testimonianza di fede.

Oggi, lunedì 27 giugno, la liturgia è stata affidata ai capitolari delle province comboniane del Mozambico (P. António Manuel Bogaio Constantino, superiore provinciale) e Sudafrica (P. Burgers Jude Eugene, superiore provinciale). L’Eucaristia è stata presieduta da P. Bogaio Constantino e P. Mkhari Antony Abednego, delegato capitolare dal Sudafrica, ha tenuto l’omelia. A salire all’altare sono stati invitati anche i capitolari che hanno lavorato in queste due circoscrizioni della regione dell’Africa australe.

Missionari Comboniani che lavorano o hanno lavorato nel Mozambico e Sudafrica.

Durante questa giornata di lunedì, 27, i capitolari hanno ripreso la lettura e votazione degli emendamenti alla Regola di Vita (RV). I missionari avevano già dedicata tutta la giornata di giovedì, 23 giugno, a questo lavoro, essendosi soffermati sul numero 75 della RV attuale.

Inoltre lo scorso mercoledì, 22 giugno, i comboniani capitolari hanno inviato un messaggio di solidarietà al Preposito generale della Compagnia di Gesù (SJ), P. Arturo Sosa, in relazione all’uccisione di due dei loro confratelli in Messico. “A tutti i fratelli gesuiti – scrivono i missionari – la nostra più profonda solidarietà e vicinanza, con stima e preghiera, a seguito del barbaro assassinio, nel nord del Messico, dei padri Javier Campos Morales e Joaquin César Mora insieme alla persona che, con grande dedizione, hanno cercato di proteggere dall’aggressione di un uomo armato”.

Per le stesse ragioni, i capitolari hanno inviato un messaggio anche a P. Stanley Lubungo, Superiore generale dei Missionari d’Africa (M Afr), “a seguito del barbaro assassinio del padre Michael Mawelera Samson avvenuto alcuni giorni fa in Tanzania, nella Diocesi di Mbeya e della morte di padre Francis Kangwa, sempre in Tanzania, in circostanze ancora non chiare”.