NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ

BUON NATALE

DIREZIONE GENERALE

Nomina pontificia
P. Fernando Domingues, consulente del Dicastero per il Clero

Venerdì 25 novembre 2022 Papa Francesco ha nominato P. Fernando Domingues, comboniano portoghese, consultore del Dicastero per il Clero, si legge nel bollettino della Sala Stampa della Santa Sede.

Dal 2020, P. Fernando è superiore provinciale dei Comboniani in Portogallo. Originario di Vagos, diocesi di Aveiro, è stato ordinato sacerdote nel 1985. Ha un dottorato in Teologia ed è stato in missione in Kenya. Negli ultimi anni ha vissuto a Roma, dove è stato Rettore del Pontificio Collegio Urbano e Segretario Generale della Pontificia Opera di San Pietro Apostolo.

Il Dicastero per il Clero è articolato in quattro Uffici – Clero, Seminari, Amministrativo, Dispense – ed è anche responsabile degli affari ecclesiastici e nella particolare applicazione delle leggi canoniche in via amministrativa e dell’Istituto “Sacrum Ministerium”, che pubblica l’omonima rivista.

Ordinazioni
P. Mina Anwar Habib Atia    Imbaba (EG)   05.11.2022

Opera del Redentore
Dicembre        01 – 15 PE      16 – 31 U
Gennaio          01 – 15 A        16 – 31 BR

Intenzioni di preghiera

Dicembre – Perché tutte le famiglie del mondo accolgano con gioia e gratitudine il dono della vita e lo custodiscano e proteggano come ha fatto la famiglia di Nazaret. Preghiamo.

Calendario liturgico comboniano Dicembre

3   San Francesco Saverio, sacerdote; Patrono delle missioni, Festa

Ricorrenze significative Dicembre

1   Beata Clementina Alfonsina Anuarite Nengapeta; vergine e martire (Congo)
3   San Francesco Saverio, sacerdote; Patrono delle missioni, Festa (Mozambico, Spagna)
12 Beata Vergine Maria di Guadalupe, Patrona delle Americhe (Messico)

Pubblicazioni

Romeo Ballan, Passi di testimoni. Calendario Missionario Universale, ed. Velar, 2022, pp. 192, € 9,90. Si tratta della “terza edizione amplificata” di un lavoro che padre Romeo Ballan ci aveva già donato. “Un Calendario che va oltre l’anno in corso e ha una validità permanente”. Questa edizione è arricchita di tante figure nuove di “testimoni”, cristiani e non – e noi siamo felici di scoprirli ‒ che hanno portato nel mondo l’annuncio, anche se non sempre esplicito, del vangelo di Gesù. Quasi un “testamento spirituale” di un missionario aperto al mondo intero, interessato a farci conoscere e ricordare – tramite un lavoro quasi certosino di ricerca ‒ figure conosciute e altre meno note di uomini e donne, non solo cristiani, che hanno fatto della loro esistenza un dono all’umanità intera per renderla migliore. Possiamo tenerlo, questo lavoro, accanto a noi, come teniamo altre “agende”, così da concederci, come scrive l’autore nell’Introduzione, “un viaggio nel tempo e nello spazio, attraverso il mondo, in tanti paesi, presso popoli e culture differenti, allo scopo di cogliere ovunque segni di vita, di missione, di santità”. Un opuscolo “indispensabile” a chi palpita di un cuore universale.

Copie del libro si possono avere rivolgendosi a Fondazione Nigrizia a Verona. Prezzo per comboniani € 7,00 a copia (riduzione per più copie); per comboniane € 5,00; per gli altri € 9.90.

Specializzazioni

Il giorno 4 luglio 2022 presso l’Università Pontificia Salesiana di Roma, P. Bernard Domara ha difeso la sua tesi di dottorato in Filosofia dal titolo: “Approccio filosofico e sociale del diritto politico: una lettura a partire dalla dialettica giuridica di Michel Villey e dalla giurisdizione africana della parola”. La tesi mira a mostrare che l’effettività del diritto politico, inteso come misura del giusto, è relativa al contesto, all’etos e al logos. La dialettica giuridica nella sua versione villeana e africana mette in risalto la Parola in quanto istanza per dire ciò che è giusto, vero e bello in conformità all’ordine delle cose, cioè la Maât. Quindi, la giusta condivisione dei beni nello spazio politico, ovvero la condivisione dei beni in un mondo globalizzato, dovrebbe avere come condizioni la possibilità data ai destinatari di esercitare il potere della parola, la considerazione del contesto (socioculturale) e il riferimento ai valori. La tesi è stata molto apprezzata dalla commissione esaminatrice e per questo l’Università ha concesso a P. Bernard la medaglia al merito dell’Università Pontificia Salesiana.

CENTRO DI FORMAZIONE PERMANENTE

Comunicazione sui corsi

Il prossimo mese di gennaio cominceremo il Corso Comboniano di Rinnovamento, che durerà fino alla fine del mese di maggio.

Nel frattempo, noi dell’équipe incaricata dei corsi stiamo pensando al prossimo Anno Comboniano di Formazione Permanente, che comincerà il prossimo mese di ottobre (2023) e continuerà fino al mese di maggio/giugno 2024. Ci rivolgiamo perciò ai superiori di circoscrizione, sia uscenti sia entranti, perché possano programmare la partecipazione dei confratelli a questo corso: “coloro che hanno una decina di anni di lavoro missionario sono chiamati (è un diritto-dovere!) a vivere un tempo forte di formazione permanente che normalmente è l’Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP)...”. Secondo lo stesso numero della nostra Ratio della Formazione (547), è compito del superiore di circoscrizione preparare la lista dei confratelli che devono partecipare ai vari corsi, in dialogo con il Superiore Generale e il suo Consiglio. Rivolgiamo l’invito anche ai confratelli che si trovano in questa fascia di età a mettere nel loro programma la partecipazione a questo momento importante di formazione.

Nel passaggio di consegna tra i superiori questo è un ambito di cui tener conto.

CURIA

Rappresentanti degli istituti missionari italiani riflettono sull’ecologia integrale

Il Segretariato unitario di animazione missionaria (SUAM) e la Conferenza degli istituti missionari italiani (CIMI) si sono incontrati, nel consueto appuntamento annuale, dal 14 al 17 novembre, nella casa generalizia dei Missionari Comboniani a Roma. Alternando momenti in assemblea comune e momenti vissuti a livello di gruppo, hanno dapprima condiviso e discusso le varie questioni di interesse comune per i 14 istituti missionari presenti in Italia, poi hanno riservato un’approfondita riflessione sul tema dell’ecologia integrale, a partire dalla Lettera enciclica Laudato si’ sulla cura della Casa comune, di Papa Francesco, e la Piattaforma di Iniziative Laudato si’ (Laudato si’ Action Platform), del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, che offre uno spazio in cui istituzioni, comunità e famiglie possono imparare e crescere insieme, mentre camminiamo verso la piena sostenibilità, nello spirito olistico dell’ecologia integrale.

Sull’incontro del SUAM, P. Giorgio Padovan, rappresentante comboniano, ha detto: “Abbiamo vissuto questo incontro nella ‘modalità sinodale’ e convinti della necessità del nostro impegno di coniugare la missione con il tema dell’ecologia integrale”.

Da parte sua, Fr. Antonio Soffientini, comboniano, coordinatore della Commissione Giustizia, Pace e Integrità del Creato (GPIC) del CIMI, dopo aver confermato il sorprendente interesse per il tema dell’ecologia integrale mostrato dai partecipanti, ha precisato che, tra altri importanti temi affrontati, grande coinvolgimento hanno registrato la verifica e la valutazione della seconda edizione del “Festival della Missione” (29 settembre - 2 ottobre 2022), promosso dalla Conferenza Episcopale Lombarda (CEL) e organizzato dalla Fondazione Missio Italia (Cei) e dalla CIMI, in collaborazione con la Diocesi di Milano. “L’evento è talmente piaciuto – ha aggiunto – che si è deciso di iniziare subito con la programmazione delle prossime attività di formazione, in vista di una nostra maggiore partecipazione all’edizione 2023 del Festival”.

EGSD

Assemblea Provinciale – Zona Sudan

Si è tenuta dal 26 al 28 ottobre nella casa provinciale di Bahri l’assemblea provinciale annuale per la zona del Sudan. Il lavoro dell’assemblea si è concentrato sulla ricezione degli Atti Capitolari e su una prima riflessione per l’ormai prossima stesura del Piano Sessennale. L’assemblea ha fatto sue alcune scelte metodologiche già adottate dal XIX Capitolo Generale: le relazioni delle comunità e dei segretariati hanno seguito il metodo eulogico, incentrato sui semi di vita, sulle malattie e sulla visione di dove Dio ci chiama ad essere nel prossimo sessennio. Anche la riflessione che ne è seguita si è concentrata sui sogni, sulle linee-guida e sugli impegni da assumere. Questo processo di riflessione sarà poi elaborato e integrato con la riflessione della Zona Egitto, per la redazione del Piano Sessennale.

Ordinazione sacerdotale

Il 5 novembre, nella parrocchia di Santa Maria e Santa Teresa a Imbaba (Il Cairo), ha avuto luogo l’ordinazione sacerdotale di P. Mina Anwar Habib Atia. La celebrazione, in rito copto, è stata presieduta dal vescovo di Giza-Fayoum-Beni Suef, Mons. Tomas Adli, che era felice di ordinare un altro sacerdote comboniano in questa parrocchia che ha già dato alla Chiesa diverse vocazioni alla vita religiosa e missionaria. Erano presenti anche Mons. Claudio Lurati, Vicario Apostolico di Alessandria, Mons. Dominic Eibu, neoeletto vescovo di Kotido, numerosi confratelli venuti da tutto l’Egitto, sacerdoti diocesani, religiosi, religiose e diversi laici, soprattutto delle parrocchie di Imbaba e di Helwan.

Saluto al vescovo eletto di Kotido

Dopo la nomina a vescovo di Kotido, la parrocchia del Sacro Cuore al Cairo e i confratelli della Zona Egitto hanno voluto salutare tutti insieme Mons. Dominic Eibu, che termina così diciassette anni di ministero nel mondo arabofono. I fedeli della parrocchia si sono riuniti attorno a lui venerdì 4 novembre per un momento di festa, nel quale gli hanno espresso il loro affetto, e poi domenica 6 novembre, con una celebrazione eucaristica. Tutta la provincia dell’EGSD augura al vescovo neoeletto ogni benedizione e grazia per il suo nuovo apostolato.

COP27: si guarda già a quella dell’anno prossimo

Sulla COP27 di Sharm-el-Sheikh è calato il sipario. La conferenza si è conclusa ai supplementari di una partita molto tattica tra Nord e Sud del mondo. Una partita arbitrata con cauta diplomazia dalla presidenza egiziana e che solo alla fine si è data una leadership più decisa per indirizzare il processo verso l’obiettivo dell’implementazione pratica dell’accordo di Parigi.

I negoziati sono stati molto intensi ed estenuanti. Alla fine, si è raggiunto un obiettivo fondamentale per i Paesi in via di sviluppo: quello di istituire una struttura finanziaria speciale per rispondere a perdite e danni associate agli effetti avversi dei cambiamenti climatici. È stata una lotta durissima, una decisione irrinunciabile per il Sud globale e per la giustizia climatica.

È davvero un peccato, invece, che la COP27 non sia riuscita a raggiungere dei risultati chiave che avrebbero potuto accelerare l'azione per il clima per evitare i peggiori impatti della crisi climatica.

Questa doveva essere una "COP africana", ma non è riuscita a soddisfare le esigenze e le priorità del continente. L'Africa è in prima linea nella crisi climatica ed è altamente vulnerabile ai suoi impatti. Stiamo già assistendo a perdite e danni terribili in tutto il continente. Ci aspettavamo di vedere più azioni per aumentare la resilienza dell'Africa, ma ancora una volta gli impegni finanziari per l'adattamento non sono stati rispettati.

L'aspetto forse più importante, però, è che la COP27 ha messo in luce la crescente forza del movimento per la giustizia climatica.

Uno spazio civico aperto non solo funge da necessario contrappeso agli interessi delle lobby dei combustibili fossili, ma è anche un prerequisito per negoziati sul clima che mettano al centro e sostengano i diritti umani, i diritti dei popoli indigeni e degli ecosistemi. Questa COP, infatti, ha risentito dell'impressionante squilibrio di potere e di voci in questo processo, come dimostra il numero di lobbisti dei combustibili fossili in crescita del 25% rispetto alla COP di Glasgow.

Infine, la grande notizia della COP27, che sta passando inosservata, è che per la prima volta i Paesi hanno inviato un segnale chiaro chiedendo la riforma delle banche multilaterali di sviluppo per sostenere uno sviluppo compatibile con il clima. Questa decisione fondamentale contribuirà a ridurre il rischio degli investimenti nei combustibili fossili; a rendere i fondi accessibili ai paesi in via di sviluppo; e a sbloccare migliaia di miliardi di finanziamenti per il clima. (Fr. Alberto Parise, mccj)

ETIOPIA

Ritorno a Gublak

Sono passati esattamente due anni (ottobre 2020-ottobre 2022) da quando la parrocchia cattolica di Gublak è stata chiusa a causa dell'aumento della violenza nella zona. I comboniani responsabili di questa parrocchia si sono temporaneamente trasferiti nella missione sorella di Gilgel Beles. Mentre si trovavano in questa missione ospitante, comunque, hanno sempre seguito i progressi e gli sviluppi a Gublak e dintorni.

Ora, la notizia consolante è che, dalla metà del 2022, la situazione della sicurezza sta migliorando notevolmente. La comunità comboniana di Gublak, dopo aver valutato seriamente la situazione, ha deciso di ritornare alla missione. Questo sarà fonte di speranza e di incoraggiamento per i fedeli che stanno tornando gradualmente alle loro case. Una volta arrivati a Gublak, i comboniani hanno trovato una grande e calorosa accoglienza da parte dei fedeli, dispersi da più di due anni.

La comunità è arrivata a Gublak il 26 settembre 2022, vigilia della festa della Santa Croce, secondo il calendario etiopico. I fedeli, riuniti per la messa e la damera, il falò che segna la festa, hanno accolto i padri Christ Roi Tomety e Isaiah Nyakundi con canti di gioia.

ITALIA

Piccolo Missionario, miglior giornalino italiano

È veronese il miglior giornalino italiano per ragazze e ragazzi. A ricevere l’importante riconoscimento del Premio Nazionale “Città di Chiavari” che, dal 2005, vaglia le migliori pubblicazioni per le fasce d’età 0/6, 7/11 e 12/17 anni, è stato infatti il PM - Piccolo Missionario, il mensile dei missionari comboniani pensato e realizzato in vicolo Pozzo a Verona.

Il PM, premiato come miglior periodico nella fascia 7-11 anni, ha sbaragliato persino Topolino, cui è andato un riconoscimento per copertine e grafiche. Mentre al mensile comboniano la giuria riconosce diverse qualità.

“Il Piccolo Missionario – si legge nella motivazione al Premio –, rivista mensile per ragazzi dei missionari comboniani, si distingue per l’ordinata struttura che rende agevole la consultazione, per la ricchezza dei contenuti e la grande varietà dei temi trattati, con sguardo attento all’attualità e ai bisogni formativi dei giovani lettori, rispondendo ai loro interessi, soddisfacendo le loro curiosità e dilatandone gli orizzonti critici e cognitivi. Accanto alle ottime rubriche, particolarmente apprezzabili le biografie esemplaristiche, in prosa e fumettate, gli agili racconti di pregnante significato educativo e i curati servizi di informazione/divulgazione”.

Il Piccolo Missionario, nato nel gennaio del 1927, continua ad accompagnare da Verona la crescita di bambine e bambini, ragazzi e ragazze di diverse parti d’Italia. Rinnovatosi più volte per grafica e contenuti, il mensile comboniano ha continuato a investire sul fumetto come strumento per approcciare le tematiche della diversità, del bullismo, del linguaggio corretto, della memoria storica, delle migrazioni, delle insidie abbinate alle nuove tecnologie.

Le sue rubriche, non solo religiose, ma sempre più incentrate sull’attualità, la salvaguardia dell’ambiente, la conoscenza della Costituzione, delle favole che arrivano da mondi lontani, dei personaggi dell’oggi e del passato, aprono le giovani menti alla comprensione di quel che accade, partendo da quello che le circonda e dalla complessità di tempi e fenomeni che fanno parte del nostro quotidiano.

Nella comunità di Padova è ritornata la festa dei familiari

Normalità, nella comunità comboniana di Padova, vuol dire riprendere le feste che il covid aveva bloccato. Domenica 27, infatti, è ritornata la festa dei familiari dei confratelli della comunità. Hanno risposto all’invito una quarantina di familiari arrivati da Ancona, Torino, e soprattutto da Verona, Vicenza e Padova. È stata una bella festa in tre momenti.

Il primo è stato vissuto come per dare una risposta ai familiari che spesso ci chiedono: ma cosa fate, voi comboniani, a Padova? E prima di arrivare a Padova dove siete stati? cosa avete fatto in Africa o in America Latina, dove avete vissuto per vari anni?

P. Gaetano Montresor ha informato dell’attuale situazione comboniana nel mondo: luoghi di missione, situazione vocazionale, gioie, fra cui la beatificazione di P. Giuseppe Ambrosoli, speranze, fragilità e difficoltà, e anche della composizione del nuovo Consiglio Generale e del nuovo Consiglio Provinciale d’Italia.

La parola è stata poi presa dai confratelli. P. Antonio D’Agostino ha parlato della sua missione in Kenya, in Ecuador e in Italia e del suo impegno attuale nella pastorale giovanile vocazionale (GIM). P. Alessio Geraci ha ricordato i suoi impegni con la diocesi e a livello nazionale con Missio, sempre legati alla pastorale missionaria giovanile missionaria e vocazionale. Fr. Renato Dalla Vecchia, dopo il racconto dei suoi anni africani, ha parlato del suo impegno di economo della comunità. P. Provvido Crozzoletto ha parlato dei suoi anni nella missione di Sololo, in Kenya, e del suo lungo periodo in Canada, con dei passaggi negli Stati Uniti, e del suo essere, ora, qui a Padova, ‘non più giovane’. P. Luciano Benetazzo ha raccontato dei suoi periodi di missione in Centrafrica e Tchad, del suo impegno nel Collegio pontificio di Castelgandolfo per la formazione dei laici e della sua lunga vita parigina; ora anima la liturgia nel santuario di San Giuseppe annesso alla casa ed è stato nominato, dal vescovo di Padova, assistente spirituale di due case di riposo del nostro quartiere. Ha preso la parola anche Fr. Simon Tsoklo che, dopo il racconto del suo passato missionario e di come la sua vita comboniana si sia incrociata spesso con quella di P. Gaetano – nella sua parrocchia di origine, Vogan, in Togo, nella parrocchia di Fidjrossè, in Benin, e ora a Padova – ha parlato dei suoi impegni in comunità: l’accoglienza di gruppi, ospiti di vario tipo e poveri; del suo contributo all’animazione missionaria e del suo essere l’infermiere della comunità. Fr. Silvano Bergamini ha riassunto brevemente i suoi 43 anni di Mozambico, insistendo sull’accoglienza, la vicinanza alle persone, come stile di missione: è quello che continua a fare ora in comunità.

Il secondo momento è stato quello della celebrazione della Messa, caratterizzata da un gesto semplice, ma molto vivo: prima della recita del Padre Nostro, P. Antonio ha presentato il segno di Wuipala, quel tessuto che, con un doppio arcobaleno, rappresenta l’impegno per la pace e l’unione in comunità dei popoli andini. Ad ogni partecipante è stata consegnata la Wuipala e tutti sono stati invitati ad indossarla per pregare il Padre Nostro, prendendosi così l’impegno a costruire e vivere la fraternità.

Il terzo momento è stato ovviamente il pranzo, arricchito da eccellenti vini delle nostre terre e dagli “assoli lirici” di un familiare. Non hanno potuto partecipare i familiari di alcuni confratelli per vari motivi, tra cui il covid. La giornata è stata bella e ha creato molta comunione. (P. Gaetano Montresor, mccj)

MALAWI-ZAMBIA

Giubileo d’oro dell’arrivo dei Comboniani

Quattro le ragioni che hanno reso la domenica 20 novembre 2022 una giornata indimenticabile: la solennità di Gesù Cristo, Re dell’universo; la beatificazione del nostro confratello, dottore e padre Giuseppe Ambrosoli, a Kalongo (Uganda); l’inaugurazione ufficiale della nostra sotto-parrocchia di Sant’Antonio, nella diocesi di Chipata (Zambia) e l’apertura del Giubileo d’oro dell’arrivo dei Missionari Comboniani in quella che è oggi la provincia comboniana del Malawi-Zambia.

Che grande celebrazione è stata! Tutti i cattolici del posto hanno voluto esserci. “Come avrei potuto mancare?”, è stato il ritornello più e più volte sentito sulle loro labbra.

La chiesa era stracolma all’inverosimile. Il coro ha fornito un’eccellente prova della sua arte canora. Le giovani danzatrici liturgiche (chiamate “stelle” nella lingua locale) erano in grande forma, e i presenti hanno ritmato le loro danze con frenetici battimano.

A presiedere la solenne cerimonia c’era il vicario generale della diocesi, in sostituzione del vescovo che non era presente per un contrattempo imprevisto. Attorno a lui, oltre 30 sacerdoti e fratelli comboniani, che avevano da poco terminato il loro ritiro spirituale annuale.

Grande è stato lo spirito di comunione e di gioia vera avvertito da tutti, in particolare dagli oltre cento invitati speciali, ospitati nel nostro nuovo Centro Giovanile presso la comunità comboniana di Chizongwe.

Servono giornate come queste, eccome! Alla fine, ci si sente confermati nella propria chiamata e più che mai decisi a continuare senza stancarci. Ci siamo spronati a vicenda a impegnarci con rinnovata determinazione a far sì che il 2023, anno del nostro Giubileo d’oro (il nostro ministero missionario è iniziato in Malawi nel 1973, nell'arcidiocesi di Blantyre) sia un tempo di profonda gratitudine verso i confratelli che hanno scritto i primi capitoli della nostra storia in Malawi-Zambia, e di rinnovamento per poter continuare la nostra opera di evangelizzazione in queste due stupende nazioni.

Abbiamo in programma vari progetti, che riteniamo buoni e grandi, e siamo decisi a fare del nostro meglio per realizzarli. Che Dio sia lodato, e ci aiuti a vivere in sinodalità con il nostro popolo per contribuire a portare avanti il sogno di San Daniele Comboni: “Salvare l’Africa con l’Africa”. (P. Carlos Alberto Nunes, mccj)

POLONIA

Assemblea Europea della Formazione comboniana

Dal 7 al 12 novembre si è tenuta l’Assemblea Europea della Formazione. Come tutti sanno, questa Assemblea ha luogo ogni due anni. Quest’anno si è scelta come località Cracovia (Polonia) e il tema è stato: “Giornata Mondiale della Gioventù 2023 – Opportunità e sfide per la pastorale giovanile vocazionale comboniana in Europa”. Undici padri e un fratello, provenienti da Spagna, Germania, Portogallo, Italia e Polonia (tra cui il rappresentante del Consiglio Generale), hanno partecipato in presenza. Il superiore provinciale del Portogallo, coordinatore dell’assemblea, e due confratelli della London Province hanno partecipato via Zoom.

Lo scopo dell’Assemblea era di condividere e valutare le attività realizzate o in corso di realizzazione nella pastorale vocazionale e della Formazione di Base e Permanente, e tracciare linee comuni per il prossimo futuro.

Anche se il nostro Istituto non ha sofferto un drastico calo di vocazioni, da qualche tempo ha sperimentato un evidente cambiamento nella “geografia delle vocazioni”. Al momento, in tutta l’Europa ci sono soltanto due postulanti (ambedue italiani) e la maggior parte dei candidati proviene dall’Africa (circa 85%), ma anche dal Sud America e dall’Asia (14%). Il vecchio Continente può oggi vantare soltanto l’1% dei nostri candidati, sia sacerdoti che fratelli.

Dopo aver riconosciuto e condiviso questa realtà vocazionale nell’Istituto, i partecipanti si sono chiesti come ravvivare l’interesse dei giovani per la missione e aiutarli a discernere la loro vocazione: la Giornata Mondiale della Gioventù, che si svolgerà a Lisbona (Portogallo) nei primi giorni di agosto 2023, offre ai nostri animatori vocazionali un’opportunità unica.

La Provincia comboniana del Portogallo, in collaborazione con le altre circoscrizioni, è pronta ad affrontare questa sfida. Le decisioni prese dall’Assemblea sono state assunte dal Consiglio Europeo della Formazione, che si è preso l’incarico di proporle alla considerazione dei provinciali d’Europa (uscenti, nuovi o riconfermati) nel loro prossimo raduno, a dicembre, in Spagna.

UGANDA

Centro medico intitolato al Beato Giuseppe Ambrosoli

Il 20 novembre 2022 è stata una data storica nel cammino dell’Istituto: è il giorno della beatificazione del Servo di Dio, P. Giuseppe Ambrosoli, a Kalongo, in Uganda.

P. Giuseppe, infatti, missionario comboniano, sacerdote e medico, ha dedicato la sua vita al servizio dei più bisognosi come medico delle anime e dei corpi in Uganda.

Per segnare l’evento, i comboniani di N’Djamena hanno posato la prima pietra di un Centro medico intitolato a lui. Sarà costruito in una Zona Pastorale chiamata “Saint Daniel”, di Kilwiti, alla periferia di N’Djamena, zona affidata alla cura pastorale della comunità comboniana di N’Djamena dall’Arcivescovo Mons. Edmond Djitangar Goetbe nel 2019.

La cerimonia si è svolta dopo la celebrazione eucaristica presieduta da P. Fidèle Katsan e concelebrata da P. Marco Vailati e P. John Ikundu, davanti ad un’assemblea immensa.

Dopo la messa, i fedeli e i missionari si sono recati, fra canti e danze, sul luogo del futuro Centro medico per la benedizione della prima pietra.

Dopo la cerimonia, i partecipanti hanno raggiunto il luogo sacro della Zona Pastorale, dove hanno ascoltato una breve biografia del Beato Giuseppe Ambrosoli, letta dai novizi comboniani che si trovano in questa zona per la loro esperienza pastorale.

I fedeli hanno espresso gratitudine verso Dio e verso i comboniani che hanno definito “buoni samaritani” per l’iniziativa. Non ci rimane ora che contare sulla benevola intercessione del Beato Giuseppe Ambrosoli per portare avanti il progetto.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

LA MADRE: Luigina, di P. Giuseppe Pellerino (SS); Rosario, di P. Gonzalo Dasilva Fernández (†); Marianna, di P. Giampietro Pellegrini (DSP); Assunta Juyee Longo, di Mons. Matthew Remijo A. Gbitiku; Deolinda, di P. Serafim Xavier da Costa Dias (P).

IL FRATELLO: Gino Pazzaglia, di P. Andrea (†) e P. Tarcisio (†); Erich, di P. Anton Pramstrahler (†); Ettore (francescano) di P. Pinuccio Floris (I); Annibale, di Mons. Giuseppe Franzelli.

LA SORELLA: Gina, di P. Tonino Falaguasta Nyabenda (I) e zia di P. Giorgio Padovan (I).