Ciad: La Caritas del Vicariato di Mongo a fianco dei profughi sudanesi

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Giovedì 17 agosto 2023
La situazione dei profughi e rifugiati dal Nord Sudan è estremamente critica. L’incessante flusso di persone (soprattutto donne, bambini e anziani) che con ogni mezzo di trasporto fuggono dalla guerra fa sì che le agenzie umanitarie si trovino a far fronte a folle di persone in continuo movimento e in costante crescita.

Il territorio interessato a questo flusso eccezionale di profughi è quello della parrocchia di “Santa Teresa del Bambin Gesù” ad Abéché, in Ciad. In città ci sono circa 5.000 profughi alloggiati in diverse scuole. Ci si chiede: «Fino a quando?», dato che a settembre le scuole dovrebbero riaprire.

Poco lontano da Abéché, lungo il confine sudanese, le cittadine di Farshana e Adré, dove ci sono comunità cristiane servite dalla parrocchia, sono le più direttamente interessate. Adré è la vera e propria “porta d’ingresso” dal Darfur sudanese a quello ciadiano. Il flusso delle persone è continuo. Balza subito agli occhi il fatto che gli uomini sono una piccolissima minoranza, perché molti o sono morti in combattimenti o sono ancora impegnati in operazioni di guerra.

Questa crisi umanitaria, causata dalla guerra scatenata da aprile scorso in Sudan, non poteva capitare in un momento peggiore: siamo nella stagione delle piogge, quando le strade diventano impercorribili e i trasferimenti e i trasporti molto difficili, se non impossibili. Comunque il Ciad ha aperto le frontiere, ha permesso ai rifugiati di insediarsi sul suo territorio, e ha favorito l’intervento delle agenzie delle Nazioni Unite e di numerosi altri organismi non governativi internazionali.

È in questo contesto che il Vicariato di Mongo, attraverso la sua Caritas, interviene nella zona di Farshana, dove, in collaborazione con le agenzie ivi presenti, porta un minimo d’aiuto (per lo più alimentare e sanitario) ai profughi sudanesi. Si tratta di un intervento importante, in quanto la Caritas, secondo la sua visione di promozione dell’aiuto emergenziale, in vista di una normalizzazione della situazione, già sta riflettendo sul “dopo”, su che tipo di interventi dovrà favorire affinché questi gruppi di profughi e rifugiati, inframmezzati a una popolazione locale che non ha grandi mezzi economici (i prezzi dei generi alimentari sono alle stelle), possano far fronte a una situazione che temiamo sia destinata a durate a lungo. Un paradosso: in questa parte del Ciad, nei campi profughi ci sono ancora sudanesi che vi hanno cercato rifugio durante la guerra del Darfur degli anni ’90.

Con i suoi mezzi limitati, la Caritas del Vicariato di Mongo fa quello che può per intervenire e alleviare le sofferenze di quanti, scampati alla guerra e drammaticamente messi alla prova, cercano di ricostruirsi una vita.

Enrico G., mccj
Parrocchia di Santa Teresa del Bambin Gesù
Abéché – Ciad