Lunedì 13 maggio 2024
Arrivati sulla costa dell’Africa occidentale, precisamente in Togo, nel gennaio del 1964, i Missionari Comboniani del Cuore di Gesù si diffusero, dieci anni dopo, nei due paesi vicini, Ghana e Benin, per costituire l’attuale provincia del Togo-Ghana-Benin. Il 26 e 27 aprile 2024 sono stati organizzati due eventi per celebrare il 50° anniversario della presenza comboniana in Ghana: una conferenza e una Messa di ringraziamento.

Nella parrocchia “Good Shepherd” di Mafi-Kumase, dopo la preghiera di apertura del vescovo della diocesi di Keta-Akatsi, Mons. Gabriel Edo Kumordji, svd, le parole di benvenuto e un breve resoconto storico della presenza comboniana in Ghana, da parte rispettivamente di P. Achille Dansou, amministratore della parrocchia, e P. Giuseppe Rabbiosi, uno dei pionieri della missione comboniana in Ghana, P. Tesfaye Tadesse ha presentato il tema “Salvare l’Africa con l’Africa”, coadiuvato da P. Elias Sindjalim.

Partendo da una breve presentazione sulla misteriosa formulazione del Piano del nostro fondatore San Daniele Comboni, la rigenerazione dell’Africa nel 1871 e la messa in pratica nel 1874, il Superiore Generale afferma che si tratta di un piano di rigenerazione perché c’era già una vita donata da Dio a tutti, compresi gli africani. Va notato che l’Africa che Daniele Comboni conosceva era il Sudan e l’Uganda, in breve, l’Africa centrale. Il suo progetto di rigenerazione era quello di rendere gli africani protagonisti dell’evangelizzazione dei propri fratelli e sorelle (cfr. S 7421). Per Comboni era necessario e urgente annunciare il “Regno di Dio” anche in Africa. In questo, Comboni è un grande profeta e un grande missionario dell’Africa. Certamente, parlando in questo modo, non escludiamo tutti quanti si sono dedicati in modo particolare all’Africa.

Il sogno di Daniele Comboni di rendere gli africani protagonisti dell’evangelizzazione dei propri fratelli e sorelle si concretizza oggi nella partecipazione di un numero significativo di Vescovi, religiosi, religiose e laici al recente Sinodo. In effetti, “il numero crescente di Comboniani africani nel mondo la dice lunga”, ha aggiunto P. Elias.

Il Padre Generale ha concluso il suo intervento ringraziando Dio per tutti i comboniani che hanno lavorato e che ancora lavorano in Ghana, giovani e anziani, nelle parrocchie, nelle scuole, nella promozione umana. Ha ringraziato anche tutti i responsabili delle chiese locali per la loro collaborazione.

Messa di ringraziamento

Il momento culminante della celebrazione del giubileo ha avuto luogo ad Accra, nella parrocchia, “Our Lady of Assumption”, con una Messa presieduta dall’arcivescovo, Mons. John Bonaventure Kwofie, concelebrata da P. Tesfaye Tadesse e P. Elias Sindjalim, numerosi confratelli e alcuni sacerdoti diocesani. Nella sua omelia, Mons. Bonaventure ha ringraziato il Signore per il dono di Daniele Comboni alla Chiesa e dei Comboniani al popolo del Ghana. Non se l’è sentita di parlare del giubileo d’oro della presenza comboniana in Ghana dato che era ancora molto giovane (17 anni) quando i primi comboniani sono arrivati in Ghana. Ha salutato in particolare P. Eugenio Petrogalli per la sua missione in Ghana. Il mandato di Gesù agli apostoli ad andare nel mondo ha portato Comboni in Africa e i Comboniani in Ghana. Mons. Bonaventure ha invitato tutti i cristiani ad essere pazienti con sé stessi anche se fanno degli errori, e a riconoscere che tutto ciò che è nato ai piedi della Croce resiste e rimane per sempre, come dice bene Daniele Comboni «Le opere di Dio nascono e crescono ai piedi della Croce».