Giovedì 11 dicembre 2025
Ago e filo danzano tra le dita delle donne beduine nel deserto della Cisgiordania. Tracciano piccoli segni di luce con il ricamo tradizionale palestinese: cartoline natalizie che raccontano la bellezza e la fragilità di questa terra amata – la capanna aperta al cielo, le stelle che guidano, le pecore, i cammelli e gli asini che accompagnano il mistero della nascita di Gesù.
Il Natale si avvicina, e nelle povere baracche di lamiera del deserto le donne ricamano senza sosta con mani pazienti e cuori colmi di speranza. In Cisgiordania, dove il conflitto e l’insicurezza segnano la quotidianità, dove la minaccia di espulsione grava sull’unico posto che chiamano casa, esse continuano a creare, a credere, ad attendere.
Con dedizione preparano anche decorazioni per l’albero di Natale: non palline metalliche e fredde, ma creazioni vive, tessute con colore, pazienza e dignità. Immaginate un albero nella vostra casa o nella vostra chiesa, addobbato con questi ricami! Segni silenziosi di una solidarietà che unisce i cuori al di là di ogni distanza.
E mentre preparano piccoli sacchettini, delicati come coriandoli, diventano messaggere di pace e condivisione.
Tutto è pronto...
In questo Natale, rivolgiamo il nostro sguardo verso la Terra Santa e il suo popolo: per far rinascere la speranza, aprire il cuore alla solidarietà e riconoscere nelle «mangiatoie» di oggi i luoghi dove Dio si fa vicino, nella semplicità e nella tenera fragilità di chi vive ai margini della vita.
«Entrare in contatto con i poveri e gli indifesi è un modo fondamentale per incontrare il Signore della storia», ricorda Papa Leone XIV.
Qualche mese fa, portammo una nuova macchina da cucire nel piccolo villaggio beduino e io dissi, quasi senza pensarci: «E se dovessero attaccarli di nuovo, che ne sarà della macchina?».
Una delle donne, madre di sei figli – tre dei quali con meno di undici anni – mi rispose con una calma che mi spezzò il cuore: «Quando li vedrò arrivare, correrò a salvarla».
Questa mattina, un altro gruppo di coloni è arrivato prima dell’alba e ha distrutto con un escavatore la casa di una famiglia del villaggio.
«Stanotte non riusciremo a dormire», dicono le donne, mentre ricevono fili e stoffe per ricamare.
Lavorano contro il tempo, tra paura e speranza, consapevoli che un giorno qualsiasi potrebbe toccare a loro.
Eppure, continuano a ricamare.
Addobbi per alberi di Natale, cartoline con Maria, Giuseppe e il Bambino Gesù – che nacque anche Lui qui, in questa terra ferita, di notte, vulnerabile.
La loro domanda è urgente: «Possiamo restare, almeno, fino a Natale?».
Suor Cecilia Sierra
Missionaria comboniana nel deserto della Cisgiordania
Jirenna