P. Miguel Angel era nato il 26 aprile 1943 a San Miguel de Allende, Guanajuato (México). Era il maggiore e l’unico maschio di una famiglia di sette figli e la mamma (oggi novantaduenne) racconta di quanto fu difficile convincere il marito quando Miguel Angel, appena undicenne, gli disse che voleva diventare missionario. Comunque, con l’appoggio della mamma, lasciò molto presto la casa paterna per entrare nell’Istituto comboniano. Fin da allora s’intravedeva il suo carattere determinato. Era esuberante e socievole, leale e sincero e amava dire le cose senza tanti giri di parole, anche a costo di attirarsi qualche antipatia. Inquieto e intelligente, sosteneva sempre con ragioni ciò che diceva o scriveva; anche per questo prese sul serio la vocazione giornalistica, servizio nel quale ha speso gran parte della sua vita per il nostro Istituto.
Dopo la scuola apostolica, nel 1960 fu inviato a Tepepan (Città del Messico) per il noviziato. Emise i primi voti l’11 febbraio 1962, a diciannove anni. Subito dopo fu mandato a San Diego (California, USA) dove rimase due anni per la filosofia. Nel 1964 andò per la teologia a Venegono (Italia), dove emise i voti perpetui l’11 febbraio 1968. Fu ordinato sacerdote il 14 settembre 1969.
Dopo l’ordinazione rimase in Messico fino al 1976, impegnato in diversi servizi. Formatore dei giovani candidati a San Francisco del Rincón, Gto., fu mandato a Città del Messico per collaborare alle riviste, ed ebbe l’opportunità di mostrare le sue doti giornalistiche.
Appena terminato il servizio alla provincia, fu inviato nel mondo arabo (Libano, Khartoum ed Egitto, Africa) dove lavorò per sette anni. Nel 1983, destinato nuovamente alla provincia messicana, trascorse un periodo sabbatico fra Messico e Spagna. Nel 1984 fu di nuovo assegnato agli Stati Uniti come formatore dei prepostulanti e nell’animazione missionaria. Vi rimase tredici anni. Nel 1997 fu richiamato in Messico dove, per dieci anni, fu responsabile dei laici e direttore di Esquila Misional.
Nel 2007 fu mandato in Perù per dirigere le riviste Misión sin Fronteras e Aguiluchos, un’esperienza che portò avanti per oltre 4 anni. Nel 2011 ritornò negli Stati Uniti come superiore di Casa Comboni e direttore di Comboni Missions; teneva anche conferenze sulla missione. Si mise al lavoro con l’entusiasmo di un giovane suscitando la stima e l’amicizia di tutti. Cominciò, però, subito ad avere problemi di salute e dolori alle ossa. Nonostante questo, P. Miguel Angel ha portato avanti i suoi compiti fino all’ultimo giorno, avendo sempre presente la missione e la famiglia dei Comboniani. È morto domenica 10 novembre 2013 alle 15.30.
Trascrivo le parole di Fr. Arnaldo Braguti che l’ha conosciuto bene: “Ho lavorato con lui più di sette anni, dal 2000 fino a quando P. Miguel Angel fu mandato in Perù. In quegli anni ho imparato a conoscerlo e ad apprezzarlo come persona e come religioso, c’era una stima reciproca che ci aiutava a superare gli inevitabili contrattempi della vita comunitaria. Mi ha sempre sostenuto quando avevo qualche difficoltà come amministratore del CAM. Era un uomo leale. Riguardo alla sempre dibattuta questione della povertà, ho imparato da lui una forma di coerenza che può essere messa in pratica senza tante teorie che complicano la vita: essere sobri. P. Miguel Angel praticava la sobrietà come forma di vita, nel vestire, nell’amministrare i soldi e le cose che usava. In questo suo modo equilibrato di spendere, è stato per me un modello e un esempio”.
Un altro aspetto da rilevare in P. Miguel Angel era la sua passione per il lavoro; era tenace e pieno d’iniziativa. Lo scorso 13 ottobre, una settimana prima di morire, mi aveva telefonato dagli Stati Uniti per chiedermi del materiale che gli serviva. Ha scelto di “spendersi” fino all’ultimo momento.
(P. Rogelio Bustos Juárez, mccj)
Da Familia Comboniana n. 715, gennaio 2014, p. 12-14
Da Mccj Bulletin n. 258 suppl. In Memoriam, gennaio 2014, pp. 131-135.