In Pace Christi

Mariani Gabriele

Mariani Gabriele
Data di nascita : 13/07/1853
Luogo di nascita : Muggiò MI/I
Data decesso : 31/10/1882
Luogo decesso : El Obeid/SD

            Nato a Muggiò (Milano) il 13 luglio 1853, falegname, entrato a Verona il 7 settembre 1879, partito pel Cairo il 5 novembre 1879. Morì prigioniero del Mahdi il 31 ottobre 1882 a Boga presso El Obeid, di diarrea (SPV, 65). E Rolleri: "Frat. Gabriele Mariani, milanese, artista , arrivò al Cairo il 16 novembre 1879, partì per l'interno settembre 1880, morto ad El Obeid il 31 ottobre 1882 a 28 anni" (SPC, 13-14) .

            Questo giovane f u presentato al Comboni da mons. Giuseppe Marinoni delle Missioni Estere di Milano (PIME), non si sa se perché il suo istituto non accoglieva allora fratelli, o se perché il candidato voleva andare missionario in Africa. Il 17 agosto 1879 Marinoni scriveva a Comboni : "Ho prevenuto il giovane Gabriele Mariani di Muggiò, falegname, che verrà fra pochi giorni a Verona con un mio biglietto diretto all'Eccza Vostra, per essere ammesso nel suo istituto" (A/20/33/l).

            Il giovane Mariani deve aver fatto buona impressione dovunque si trattenne, anche per breve tempo, perché tutti lo ricordano e mandano a salutare, e Rolleri, in particolare, scrive a Giulianelli da Alessandria: "porto pure nel cuore Gabriele (a cui raccomando il gatto)"; e da Roma il 3 maggio successivo: "Raccomando a Gabriele che porti la carne al gatto" (A/28/4/l8). Bonomi, il 20 novembre 1880 a Giulianelli: "Col giorno 17 novembre arrivarono i due cari nostri secolari Gabriele e Paolo (Descandi) in buona salute, e ringraziamo tutti la sua premura di inviarci qui due buoni ragazzi appena li domandammo" (A/26/ 10/16) . E anche Bouchard , il 23 novembre 1880 scriveva a Giulianelli: "Gabriele e Paolo stanno benissimo, sono contentissimi. Spero molto da questi due bravi fratelli" (A/26/l6/3); e il 31 maggio 1881 aggiungeva: "Abbiamo qui un laico solo, il buono Gabriele, che sta benissimo, grazie al Signore, ma non basta per i lavori della casa" (A/26/l6/6).

            Mons. Comboni, giunto a Khartum il 28 gennaio 1881 scriveva il 23 marzo a Sembianti: "Gabriele, mandatomi da mons. Marinoni, è una perla: oh se ne avessi 30!" (A/15/ll5). E il 30 luglio dello stesso anno Bouchard a Giulianelli: "Gabriele è stato anche lui ammalato, ma poco, e adesso sta benissimo" (A/ 26/16/7). E Dichtl scriveva a Giulianelli da Khartum il 20 dicembre 1881: Gabriele andrà pare a El Obeid per rimpiazzare il povero Giuseppe Avesani in Delen" (A/26/24/l6). E difatti, scriveva sr . Vittoria Paganini da Khartum il 31 gennaio 1882: "Il 22 corrente partirono da qui alla volta di El Obeid i due ottimi secolari Gabriele e Giuseppe. Che Iddio conceda loro un felice viaggio" CA/3l/29/9). Fu invece il più infelice viaggio di quanti siamo andati registrando. Si è già riferita la versione di d. Losi scrivendo di fr. Frontini. Ecco quanto scriveva d. Dichtl a Giulianelli da Khartum il 13 febbraio 1882:

            "In questo momento, ore 11 a.m. capita una nuova disgrazia .... c'è la posta del Kordofan - posta nera - ci tocca un altro requiem. Siamo sempre ai medesimi passi. Le ho comunicato la partenza di Gabriele e Giuseppe Frontini pel Kordofan, dei quali due l'ultimo rimase per istrada, vittima d’un’arma da fuoco. Per un accidente, infelice, successo a Gabriele, il povero Giuseppe fu colpito da una palla al fegato e dopo due giorni di patimento morì coi ss. nomi di Gesù e Maria e Giuseppe sulle labbra .... il primo febbraio" (A/26/24/l8).

            Il 29 aprile 1882 d. Losi scriveva a Sembianti: "Gabriele è chiamato a Khartum dal consolato italiano di Cairo per essere esaminato in persona sull'omicidio da sé commesso; così anche debbo mandare a Khartum i due mori venuti con lui. Ne ho scritto a d. Luigi (Bonomi) per ogni caso, ma col mio parere di non farlo muovere per ora, affinché resti a difesa di quella comunità in caso di torbidi; e scrivo a Legnani (il console italiano) che per ora non posso mandarlo , essendo pericolosa la strada" (A/27 /17 /11).

            E il 26 maggio 1882 aggiungeva: "Sono arrivati iersera i due ragazzi che furon mandati in Kordofan con il povero Frontini, per testimoniare qui in consolato sul fatto. Gabriele pure è citato, ma non può venire da Nuba essendo le strade occupate da ribelli ed assassini" (A/26/24/23).

            Nel suo dettagliato resoconto a Propaganda dal Cairo, il 18 gennaio 1882, Giulianelli riferiva che a Delen si trovavano p. Bonomi, p. Ohrwalder, Regnotto e Gabriele Mariani (A/13/54/ 38). Come furono fatti prigionieri i missionari di Delen lo riferirà p. Ohrwalder. Sr. Teresa Grigolini, nella lettera portata a Khartum da Marietta, scriveva in novembre: "Suor Amalia, sr. Eulalia e Gabriele Mariani, morirono in soli 11 giorni, per mancanza di ogni cura necessaria" (A/32/3/l). "Sr. Eulalia fu seppellita vicino, circa 100 m. dalla nostra abitazione, e nessuno di noi ebbe tanto di forze di potersi recare ad accompagnarla. La seguì però da vicino il fr. Gabriele Mariani, il quale il 31 ottobre alle ore 11 a.m. per la diarrea consunto spirò. Ebbe egual funerale e accompagnamento" (A/32/5/5). Sr. Bettina Venturini, nelle sue memorie, annota che fr. Mariani era partito da Delen già gravemente ammalato: "si può dire che egli era già sopravissuto anche troppo a lungo" (A/32/20/26).

            Cosi morivano stroncati dalle malattie e dagli eventi i migliori missionari del Comboni. Di fr. Mariani scrive p. Tappi : "Era un giovane intraprendente, che sapeva far di tutto; sodo, d'una bontà esimia, d'una mansuetudine inalterabile, incapace di render male per male; anzi, uno sgarbo, un affronto, egli lo ricambiava con qualche lepidezza santa che disarmava chiunque avesse avuto mal animo contro di lui" (Cenno storico, 133-134).

Da P. Leonzio Bano, Missionari del Comboni 3, p.57-59

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Il Fr. Coadiutore e Catechista

Fr. MARIANI GABRIELE

            Nacque a Muggiò presso Monza, il 13 Luglio 1853.

            Questo Fratello veniva, indirizzato al nostro Istituto dal Ven. Sac. Monsignor Giuseppe Marinoni di Milano, e come lo si ebbe conosciuto, qual era in fatti, ottimo sotto ogni rapporto, dopo breve fermata a Verona, fu spedito a Cairo nel Dicembre l879; indi a Chartum, nel Settembre 1880, e nel Gennajo 1882 a Delen.

            Era un giovane intraprendente, che sapeva far di tutto, sodo, d'una bontà esimia, d'una mansuetudine inalterabile, incapace di render male per male anzi uno sgarbo, un affronto ricambiava con qualche lepidezza santa, che disarmava chiunque avesse avuto mal animo contro di lui.

            Questi pure, come abbiamo veduto prima, moriva, il 31 Ottobre 1882, in causa dei patimenti aggravatigli dalla prigionia, martire della Fede.

Da La Nigrizia, Anno I, Maggio 1883, p. 104