Venerdì 12 dicembre 2025
La missione è la ragione d’essere della Chiesa – e non un compito secondario, aggiuntivo o opzionale. La Chiesa nasce dalla missione e possiede una missione intrinseca: annunciare il Vangelo a tutti e con ogni mezzo. La missione è, pertanto, il suo compito prioritario.
San Giovanni Paolo II, nella Redemptoris missio, affermò che l’attività missionaria «è il compito primario della Chiesa» (RM, 280); che «ancora oggi rappresenta la sfida più grande per la Chiesa» (RM, 287) e che «la causa missionaria deve essere (…) la prima fra tutte le cause» (RM, 333).
A sua volta, Papa Francesco, nell’Esortazione Apostolica sull’annuncio del Vangelo nel mondo attuale, Evangelii gaudium (EG), ha ripreso e rafforzato tali insegnamenti ecclesiologici per poi dichiarare: «La Chiesa è in stato permanente di missione, e questa missione è la sua ragione d’essere. L’evangelizzazione è il compito più importante della Chiesa, e tutte le sue attività pastorali devono essere orientate verso la missione» (EG, 15).
Pertanto, non esiste una dicotomia tra pastorale e missione ad gentes, o, se vogliamo, tra missione ad intra e missione ad extra. Si tratta di due aspetti della grande missione della Chiesa, che mira a testimoniare a tutti l’amore di Gesù. Per non perdere il proprio slancio, la pastorale deve mantenersi aperta all’universalità.
L’idea della missione universale dà respiro alla missione parrocchiale e nazionale e non è qualcosa che distolga i cristiani dall’impegno locale né che li induca a disperdere energie e risorse. Al contrario, la missione locale può solo trarre vantaggio dall’apertura alla missione universale. Come affermò il Santo Padre Giovanni Paolo II: «La missione rinnova la Chiesa, ravviva la sua fede e la sua identità, le dona nuovo entusiasmo e nuove motivazioni. La fede si rafforza donandola» (Redemptoris Missio, 2).
Là dove la dinamica della missione ad gentes si indebolisce o addirittura scompare, anche tutti gli altri sforzi pastorali si affievoliscono, poiché la missione ad gentes è l’espressione più piena di una Chiesa in uscita, missionaria, desiderosa di raggiungere tutti con l’annuncio della salvezza in Cristo. Proprio per questo, la missione ad gentes infonde alla Chiesa locale quel dinamismo che la spinge ad andare incontro alle persone, anche a quelle più lontane.
L’apertura all’universalità della Chiesa arricchisce la Chiesa locale in diversi modi:
La missione riveste un’importanza tale per la pastorale della Chiesa da aver spinto Papa Francesco a suggerire che la missione ad gentes debba ispirare tutta la nostra azione pastorale ed evangelizzatrice, quando ha affermato che «il paradigma di tutte le attività apostoliche è la missione ad gentes» (EG, 15). In tal modo, l’opera missionaria diventa il modello più autentico e dinamico di come la Chiesa debba vivere la propria vocazione di annunciare il Vangelo in modo concreto e trasformativo. Ciò è tanto più vero considerando che, in una società sempre più secolarizzata, la missione ad gentes è ormai entrata nelle nostre case. Le nostre periferie umane e geografiche hanno bisogno di evangelizzazione, e la missione ad gentes offre proprio un modello per tale annuncio.
Padre José António Mendes Rebelo, mccj