Sabato 12 febbraio 2022
Nella riflessione fatta al XVIII capitolo generale, emergeva che spesso come comboniani siamo presenti nelle realtà di frontiera, ma poi portiamo avanti una pastorale ordinaria. Ci si rendeva conto del bisogno di fare proposte più significative per la gente, di cogliere ed esprimere di più l’azione dello Spirito nella loro vita e storia.

Il discernimento ci ha portato a fare una opzione per delle pastorali specifiche, focalizzandoci sui gruppi umani prioritari identificati nei vari continenti (ad esempio, afro-discendenti, popoli indigeni, popoli pastoralisti, residenti delle baraccopoli, migranti, ecc.). La riflessione di papa Francesco sulla tensione tra locale e globale ci suggerisce un possibile percorso per lo sviluppo dei queste pastorali. Prendiamo ad esempio le linee pastorali sviluppate dalla sezione migranti e rifugiati del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale. Nascono a partire dalle esperienze sul campo, che hanno identificato buone pratiche in contesti diversi. Quindi c’è stato un dialogo, un ascolto reciproco su cui si è innestato un processo di discernimento.

Così si è arrivati ad orientamenti pastorali in cui tutti si riconoscono, pur rimanendo molto diversi ed impegnati in contesti differenti. Le varie esperienze e prospettive condivise, grazie alla loro diversità, sono state feconde ed interagendo hanno restituito un orizzonte di riferimento comune, più ampio e completo. Questo rende possibile l’ulteriore condivisione, scambio e collaborazione tra esperienze diverse, fino ad arrivare a creare un movimento di pressione per perorare la causa di nuove politiche e linee guida a livello internazionale, cioè ad evangelizzare la politica. Locale e globale si compenetrano e creano una sinergia che risponde più efficacemente al grido dei poveri.

Pertanto, lo sviluppo di pastorali specifiche, richiede anzitutto una radicale inserzione. Qui entra in gioco l’immersione nella lingua, cultura e spiritualità del popolo; la sua storia, le sue lotte, il fare causa comune con la gente. Ma anche il nostro stile di vita e le nostre strutture, che condizionano la nostra relazione con le persone e le comunità locali. Dalle esperienze sul campo, accompagnando le comunità locali, emergono delle buone pratiche di cui fare tesoro, da condividere e confrontare con altre esperienze. Mettendosi in ascolto della gente e delle culture locali, si coglieranno i semi della Parola e l’azione dello Spirito nella loro storia. Questo dialogo si arricchisce tanto più è partecipato e articolato dall’incontro di identità, ministeri, situazioni e contesti diversi. Il percorso che facciamo con le priorità continentali ci offre la possibilità di aprire questo confronto all’interno dello stesso ambito di pastorale specifica in paesi diversi, aprendosi ad opportunità di incontro tra popoli per costruire un mondo più fraterno e sostenibile.

Un tale discernimento sinodale, con la chiesa locale e universale, arriverà a concretizzarsi in linee guida pastorali per rispondere ai bisogni esistenziali della gente, alle grandi domande della vita, alla loro ricerca di vita in pienezza. Le situazioni particolari, le gioie e sofferenze della gente, gli eventi che hanno un impatto sulla loro vita, sono tutti punti di partenza per l’annuncio e per un incontro personale e comunitario con il Risorto. Una pastorale specifica prende in considerazione tutte queste situazioni – che caratterizzano l’esperienza di un dato gruppo umano – e cerca di facilitare un dialogo trasformante tra cultura, esperienze di vita e Vangelo, oltre a discernere modi appropriati e contestuali di espressione dell’esperienza di fede, della vita secondo il Vangelo.

Infine, una pastorale specifica che si concentri su un gruppo umano supera le dicotomie (es. pastorale Vs sociale) e la frammentarietà (es. settorializzazione) dei ministeri, ancora molto diffuse nelle nostre esperienze. I diversi ministeri, invece, sono collegati tra loro, portano avanti una visione condivisa e costruiscono sinergie. Valorizzano tutti gli agenti pastorali, creano comunione e collaborazione.

Fr. Alberto Parise mccj
[combonimission.net]