Voti perpetui e diaconato di Benjosef Raposa, a Quezon City (Filippine)

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Giovedì 20 aprile 2023
Il 15 e il 16 aprile sono state due giornate importanti per la Delegazione comboniana dell’Asia, caratterizzate da vera gioia pasquale e profonda gratitudine al Signore Risorto, manifestate in modo emozionante in due splendide cerimonie, ricche di canti e preghiere. [Al centro della foto: Benjosef Raposa con la sua famiglia. A destra, p. Victor Manuel Aguilar Sánchez, superiore della circoscrizione Asia].

Sabato 15, nella cappella del Postulato-Noviziato “San Daniele Comboni”, a Quezon City, circondato da mamma, fratelli e sorelle, parenti, amici e benefattori, confratelli, postulanti e novizi, un giovane adulto di 34 anni, Benjosef Carlos Dapilos Raposa, originario di Naga City, una delle principali città della regione Bicol, sta prendendo una decisione che gli cambierà la vita: intende, infatti, promettere di diventare un missionario comboniano, per sempre impegnato nell’avventura di annunciare il Vangelo di Cristo, con una esistenza marcata dai tre voti religiosi di povertà, castità e obbedienza.

A questa decisione Benjosef è arrivato dopo prolungar e attenta riflessione. Entrato nel postulato comboniano di Quezon City nel 2013, frequenta il triennio di studi filosofici presso il Seminario “Cristo Re” della città. Nel 2016 è mandato a Xochimilco (Messico) per il noviziato, che conclude con i voti temporanei il 25 maggio 1918. Si reca, quindi, allo scolasticato di Pietermaritzburg (Sudafrica) per gli studi di teologia. Nel 2022, torna in patria per l’esperienza di servizio missionario, trascorso nella comunità di Quezon City.

Ora è lì, davanti all’altare, alla presenza di padre Aguilar Sánchez Víctor Manuel, Superiore delegato per l’Asia, con in mano il testo su cui ha scritto la formula della professione perpetua. Inizia con una breve introduzione biblica che sorprende: «“Avvenga di me quello che hai detto (Lc 1,38). Queste parole, pronunciate dalla Beata Vergine Maria, sono state l’originaria ispirazione nel mio cammino vocazionale. Maria, nonostante i suoi iniziali timori, ha detto il suo “sì” con tutto il cuore, e questo ha cambiato il corso della nostra storia della salvezza. Ringrazio il Signore per le tante grazie che mi ha concesso in tutta la mia vita. Davanti a tanta bontà, non posso che dire: “Grazie, Signore… Eccomi”».

Dopo la rituale formula di consacrazione, Benjosef si abbandona, con tono di preghiera, alla guida amorevole di Gesù, che chiama Manoy Jess (“fratello maggiore”), e implora l’aiuto di Inâ, «la nostra amata Madre, al cui “sì” mi sono ispirato durante tutto il mio cammino di fede».

Non ha sorpreso il duplice riferimento di Benjosef alla Vergine Maria nella sua formula di professione religiosa: a Naga City, sua città d’origine, c’è il Santuario della Madonna di Peñafrancia, uno dei più importanti centri di devozione mariana delle Filippine.

Il giorno dopo, domenica 16, sempre nella cappella della casa comboniana di Quezon City, Benjosef è diventato diacono per le mani di Mons. Honesto Flores Ongtioco, vescovo della diocesi di Cubao, che comprende parte della grande città di Quezon City.

Il diacono Benjosef Raposa è l’ultimo dei 18 missionari comboniani asiatici, membri radicali della Delegazione dell’Asia, eretta il 1° gennaio 1993. Oltre alle tre comunità nelle Filippine, la delegazione dell’Asia ne ha una in Cina (Macau), una a Taiwan (New Taipei) e una in Vietnam (Hô Chí Minh City).