Martedì 9 dicembre 2025
In una delle periferie più delicate della Campania, dove per decenni fragilità e resistenze sociali hanno convissuto in equilibrio instabile, nasce un segnale forte di rigenerazione: il Centro Comunitario “San Daniele Comboni”, inaugurato a Destra Volturno dai Missionari Comboniani insieme all’Associazione Black & White.

A pochi chilometri da qui si trova il Centro Fernandes, storica infrastruttura sociale che per oltre trent’anni ha rappresentato la prima grande risposta all’emergenza migratoria del litorale domiziano. Un presidio di accoglienza, tutela dei diritti e protezione primaria. Il nuovo Centro “San Daniele Comboni” si pone oggi come contraltare complementare: se il Fernandes ha guidato la stagione dell’inclusione in condizioni di emergenza, il Comboni inaugura quella della costruzione quotidiana della comunità, puntando su educazione, sport, creatività, prevenzione e protagonismo dei giovani. Non sostituisce il modello precedente: lo completa, facendo un passo ulteriore dalla mera accoglienza alla coesione sociale stabile.

Un territorio che cerca riscatto
Destra Volturno, insieme a Pescopagano e all’intera fascia che collega Castel Volturno, Mondragone e Giugliano, rimane una delle frontiere sociali più complesse del Mezzogiorno. Eppure è qui che nascono i progetti più radicali nella loro semplicità: costruire comunità, mattone su mattone, relazione dopo relazione. Padre Daniele Moschetti, promotore dell’iniziativa, lo ha ricordato con chiarezza: «Questo Centro nasce per mettere insieme uomini e donne, bambini e anziani di tante culture e nazioni, in un territorio difficile ma vivo».

La Chiesa: ricostruire i legami
Molto significative le parole di Mons. Pietro Lagnese, Vescovo di Capua e Caserta, che ha insistito sulla necessità di una nuova educazione alla relazione e alla cura: «La rigenerazione comincia dai cuori… è lì che nasce una nuova possibilità di pace e di serenità». Una prospettiva che, in territori come questi, assume un valore non solo spirituale ma profondamente civile.

Le istituzioni: “Qui si cura la comunità”
Le amministrazioni locali hanno riconosciuto il valore strategico della nuova infrastruttura sociale. Il Sindaco di Castel Volturno, Pasquale Marrandino, ha definito il Centro «un luogo dove si curano le anime e si costruisce comunità», ricordando che la struttura era uno dei primi impegni della sua amministrazione. Il Sindaco di Mondragone ha invece annunciato nuovi interventi sociali integrati, finanziati con 800.000 euro, che coinvolgeranno scuole, associazioni e diocesi.

Un modello per le periferie napoletane

Il Centro “San Daniele Comboni”, in Viale Po 11, ospiterà:

  • attività sportive e ricreative,
  • laboratori artistici e culturali,
  • percorsi di doposcuola e di lingua,
  • progetti interculturali,
  • momenti di dialogo e spiritualità.

Ma la sua portata va oltre il perimetro locale.

L’area domiziana è uno dei territori più giovani e più multiculturali della Campania, e ciò che funziona qui può diventare un riferimento anche per la vasta cintura di periferie napoletane — da Scampia a Ponticelli, da Melito a Lago Patria — dove la carenza di spazi educativi continua a generare vulnerabilità e dispersione.

Una rinascita che guarda avanti
Se il Centro Fernandes ha segnato un’epoca, il Centro “San Daniele Comboni” apre la fase successiva: quella della normalità sociale costruita passo dopo passo, della convivenza vissuta ogni giorno, della crescita condivisa. È la prova che anche nelle periferie più ferite del Mezzogiorno la rigenerazione è possibile quando esistono visioni comuni, alleanze solide e un’idea di futuro che mette al centro i giovani e la comunità.

Bruno Marfé – Il Confronto