Lunedì, 22 settembre 2025
Conclusa la fase di ascolto, che comprendeva la presentazione delle relazioni – del Consiglio generale, dei segretariati generali (formazione, economia e missione), dei continenti e rispettive circoscrizioni –, l’Assemblea intercapitolare, in corso a Roma dall’8 al 27 settembre, è passata alla fase successiva: fare sintesi e individuare gli argomenti che meritano una maggiore riflessione e discernimento, prima di arrivare alla fase delle decisioni e della programmazione per i prossimi tre anni.
Nell’ultima sessione di mercoledì 17, la commissione delle “antenne”, incaricata di elaborare la sintesi – composta dai padri Fernando Domingues, Aguilar Sánchez Victor Manuel, Kakule Muvawa Emery-Justin e José Joaquim Luis Pedro – ha presentato la proposta delle diverse “aree” (formazione, economia e missione) e dei punti su cui concentrare il lavoro e la discussione nei gruppi continentali.
I temi individuati sono stati i seguenti:
Giovedì 18 settembre
La celebrazione eucaristica è stata presieduta da padre Fabio Baldan, superiore provinciale d’Italia. In presbiterio erano presenti con lui i superiori delle circoscrizioni d’Europa (Portogallo, Spagna, London Province, Provincia di lingua tedesca–DSP, e Polonia).
La mattinata in aula è stata dedicata alla condivisione e al dibattito sui temi emersi nei lavori dei quattro gruppi del giorno precedente.
Il pomeriggio è stato invece riservato all’ascolto dei rappresentanti della Famiglia comboniana (FC), che hanno illustrato il cammino e la situazione attuale dei loro Istituti, indicando anche possibili ambiti di collaborazione.
Le Missionarie Comboniane – rappresentate da madre Anne Marie Quigg, superiora generale, e suor Alicia Vacas Moro, consigliera generale – hanno presentato il percorso avviato a partire dal loro ultimo Capitolo generale, che aveva indicato tre piste di lavoro: carisma, “governo in solidarietà” e riconfigurazione. I segretariati sono stati sostituiti da coordinamenti per le aree di formazione, missione, economia e anzianità, cui si affianca una commissione per la “qualità del carisma”.
Il cammino parte da una riflessione sul Fondatore e prosegue con l’implementazione della ministerialità in relazione alla missione nei diversi contesti, il tutto in vista di una maggiore sostenibilità. È stato inoltre creato un “forum giovani” per dare voce alle sorelle nei primi cinque anni di professione.
Il processo di riconfigurazione ha portato ad accorpare le 19 province in sei grandi aree, mantenendo autonome la provincia dell’Eritrea e la delegazione USA. Le aree principali di questo processo riguardano:
Quanto alla collaborazione, sono stati menzionati ambiti quali: Sudan, Limone sul Garda, case di spiritualità (per la casa di Betania si pensa a un’accoglienza dei gruppi comboniani in pellegrinaggio e, possibilmente, alla creazione di un’équipe di lavoro), ricerca storica e cura delle anziane.
Le Missionarie Secolari Comboniane sono state rappresentate da Maria Pia Dal Povo, responsabile generale. Dopo una breve panoramica storica, ha descritto l’attuale situazione del gruppo – che conta circa 80 membri, per lo più anziani, con piccole presenze in America Latina, Kenya ed Egitto – impegnato ad affrontare gli odierni cambiamenti (tra cui, la mancanza di vocazioni in Europa) e a ridefinire la sua missione.
Le nuove costituzioni sottolineano che la missione è molteplice e che ovunque è possibile vivere la consacrazione e l’evangelizzazione. Le principali sfide riguardano l’inculturazione del carisma e la collaborazione.
L’accompagnamento delle candidate fuori dall’Italia avviene spesso via Zoom. Ogni contesto deve trovare modalità proprie per incarnare il carisma e la secolarità. Il lavoro diventa occasione di evangelizzazione, ed è questo l’elemento specifico della loro vocazione.
Maria Pia ha concluso: «In genere, la gente apprezza e accoglie la nostra presenza, ma è necessario uno sforzo per spiegare la specificità della nostra vocazione. Talvolta i “confratelli” sembrano svalutarla, perché ci vedono vivere come tutti gli altri e in numero ridotto».
Ha preso poi la parola, via Internet, Alberto de la Portilla, coordinatore dei Laici Missionari Comboniani (LMC). Ha informato che i LMC sono presenti in Africa, America ed Europa. Le sfide principali per il gruppo sono lo sviluppo di una maggiore solidità interna, la promozione vocazionale e l’autonomia economica. A tal fine, stanno elaborando documenti internazionali su: piano formativo, crescita spirituale, comunità di vita e di servizio, responsabilità verso la missione internazionale e metodologie di evangelizzazione oggi.
È in corso anche il processo di riconoscimento canonico presso il Dicastero per i Laici, la Famiglia e la Vita, in Vaticano. Questo garantirebbe autonomia al gruppo e un cammino comune, pur nel rispetto delle peculiarità locali. Ciò implica anche la definizione di un’organizzazione e di un governo a livello internazionale, con regole sulla gestione e la rendicontazione delle risorse, oltre alla partecipazione dei membri a un fondo comune. Sono stati pubblicati documenti specifici, con riflessioni sulla missionarietà del laico e sulle metodologie da adottare.
La loro ultima assemblea ha eletto un comitato centrale con cinque rappresentanti di diversi continenti: Alberto de la Portilla (coordinatore, Spagna), Flavio Schmidt (Brasile), Anne Mukami Muthee (Kenya) e Anna Obyrtacz (Polonia).
Se la storia e il carisma comboniani costituiscono un forte legame con il resto della Famiglia comboniana, l’azione dei laici deve essere sempre contestualizzata nelle diverse realtà.
La giornata si è conclusa con un breve tempo di dialogo e domande.
Venerdì 19 settembre
La liturgia della giornata è stata celebrata in gruppi continentali.
La prima sessione del mattino è stata dedicata al lavoro di gruppo, secondo l’appartenenza continentale, con l’obiettivo di rispondere alle seguenti domande:
Nella seconda sessione, l’assemblea si è riunita in plenaria per condividere e discutere le riflessioni dei quattro gruppi. Ne offriamo una sintesi.
Il pomeriggio è stato dedicato alla riflessione personale e agli incontri dei superiori con il Consiglio generale.