In Pace Christi

García Camporro Eladio

García Camporro Eladio
Data di nascita : 11/01/1947
Luogo di nascita : La Felguera
Voti temporanei : 15/08/1969
Voti perpetui : 08/12/1973
Data ordinazione : 22/12/1974
Data decesso : 18/05/2005
Luogo decesso : Madrid

Nel pomeriggio del 18 maggio, a Madrid, è morto P. Eladio García Camporro, a causa di una malattia cardiaca di cui soffriva da oltre dieci anni. Nato nelle Asturie l’11 gennaio 1947, fin da bambino, conobbe il dolore: a sette anni, infatti, perse la madre, mentre il padre era morto già da qualche anno.

Furono gli zii ad offrirgli, con immenso affetto, una nuova famiglia. Alla fine della scuola media, sentì la chiamata di Dio al sacerdozio ed entrò nel seminario diocesano di Oviedo, dove sentì a poco a poco nascere in lui la necessità di annunciare il Vangelo al di là dei limiti della diocesi. Qualche anno dopo, nel 1967, chiese di entrare nel nostro Istituto per portare a compimento l’imperioso desiderio missionario che Dio aveva seminato nel suo cuore.

Fu ordinato sacerdote il 22 dicembre 1974 e nel 1976 era già in Perù ad esercitare il suo ministero apostoli-co sulle alture di Cerro de Pasco, in piena cordigliera delle Ande. Nel 1981, fu richiamato nella sua provincia d’origine per lavorare nel campo dell’animazione missionaria, senza limitarsi alla diffusione delle riviste ma a-prendosi a tutte le opportunità che gli si presentavano per tenere ritiri ed esercizi spirituali che gli venivano ri-chiesti sia da Istituti che da gruppi di sacerdoti e religiosi.

In questo lasso di tempo, trascorse 4 anni nella comunità di Saragoz-za, e fu proprio allora che la sua salute cominciò seriamente a vacillare. Colpito dal diabete, accettò senza drammatizzare la nuova direzione che Dio stava dando alla sua vita. Durante un incontro di preghiera comunitaria disse che voleva chiedere a Dio non di farlo guarire, ma di renderlo aperto alla sua volontà. Con questa disposizione e apertura chiese di tornare in missione e, nel 1988, fu mandato in Ecuador. Dopo qualche tempo, la sua salute peggiorò notevolmente e il cuore lanciò il grido d’allarme. Dopo diversi infarti, nel 1995, dovette tornare in Spagna.

Nel corso degli ultimi dieci anni, trascorsi a Madrid, fu operato varie volte. Gli infarti però continuavano a ri-petersi fino a quando, il 19 maggio, il suo cuore non riuscì più a resistere. Va ricordata questa data perché, al momento della sua morte, si aprivano le porte della gloria per la celebrazione liturgica della festa di Gesù Cristo Sommo Sacerdote.

Non c’è dubbio che Dio è buono e dà testimonianza dei suoi, come ha dato testimonianza di suo Figlio. Dico questo perché Eladio, malgrado gli alti e bassi provocati dalle sue malattie, ha amato ed esercitato il suo mini-stero sacerdotale molto al di là delle sue reali possibilità. Oltre all’impegno fisso in una parrocchia di Madrid e come cappellano dei Fratelli Maristi, era sempre disponibile a qualsiasi altro ministero sacerdotale venisse chiesto alla comunità.

La comunità di Madrid deve ringraziare molto Dio per aver permesso ai confratelli di conoscere a fondo questo confratello dall’identità sacerdotale così trasparente. Identità che Dio ha adornato concedendogli il dono di saper comunicare. Eladio era quello che oggi si dice un comunicatore nato. Quando il suo cuore si è fermato definitiva-mente, Eladio avrà udito da Dio Padre le stesse parole che Gesù Cristo aveva udito all’inizio della sua predicazione del Vangelo: “Ecco il mio figlio prediletto nel quale mi sono compiaciuto”.