In Pace Christi

Martini Mario

Martini Mario
Data di nascita : 10/05/1920
Luogo di nascita : Brentonico/Trento/I
Voti temporanei : 07/10/1940
Voti perpetui : 07/10/1945
Data ordinazione : 07/07/1946
Data decesso : 20/11/2009
Luogo decesso : Verona/I

La vita di P. Mario Martini è stata quella di un missionario dedito al lavoro e al sacrificio, nonostante i problemi e le difficoltà incontrate sul suo cammino.

Nato a Brentonico (Trento) il 10 maggio 1920, entrò nella scuola apostolica dei Missionari Comboniani di Trento. Fece il noviziato a Venegono, dove emise i voti temporanei il 7 ottobre 1940. Studiò la teologia a Verona e a Rebbio. Fu ordinato a Verona il 7 luglio 1946 e passò i primi quattro anni da missionario a Trento e a Pesaro.

In missione
Nel 1949 fu assegnato al Mozambico. Dopo un anno a Viseu, in Portogallo, per lo studio della lingua, nel 1950 partì per le missioni mozambicane, dove i Comboniani erano giunti nel 1946 con P. Giuseppe Zambonardi, raggiunto l’anno seguente da altri cinque confratelli. P. Mario quindi, faceva parte del secondo gruppo di Comboniani giunti nel paese in cui rimase per quasi 28 anni (1950-1978). Lavorò a Mossuril, Memba (undici anni), Namahaka, Mueria (tre anni), Carapira, Lunga, Mossuril (cinque anni) e Matibane (quattro anni). Alcune di queste missioni, nelle zone costiere, erano maggiormente islamizzate.

Riguardo a questo periodo in Mozambico, riportiamo un brano del libro di Giuseppe Franzelli, Mondo Comboniano: “Alla fondazione o assunzione di un numero crescente di missioni, segue un intenso lavoro di prima evangelizzazione, caratterizzato dal catecumenato, dalla costruzione di abitazioni, scuole, internati e chiese e da un grande impegno nella produzione agricola per sostenere le opere. Il periodo 1964-1974 è caratterizzato da grandi cambiamenti sul piano politico, ecclesiale e pastorale. Il Concilio Vaticano II porta una ventata di rinnovamento nella Chiesa e trova nel nuovo vescovo di Nampula, Mons. Manuel Vieira Pinto, un coraggioso interprete, appoggiato dal gruppo comboniano. L’evangelizzazione ora comprende e sostiene i diritti e la dignità della persona. Dopo la pubblicazione del documento intitolato Imperativo di coscienza, il vescovo Vieira e 13 Comboniani vengono espulsi dal Mozambico. Nel 1974 il Mozambico ottiene l’indipendenza, ma inizia un governo marxista che proibisce il culto nelle chiese. L’istituzione ecclesiastica e i responsabili delle comunità cristiane sono perseguitati e calunniati. Nel 1976 inizia la guerra civile tra Renamo e Frelimo che miete numerose vittime”.

P. Mario sperimentò solo l’inizio di questa crudele guerra civile. Due anni dopo, nel 1978, fu assegnato all’Italia. Qui si alternò tra la comunità di Trento (19 anni in tutto) e di Arco (quattro anni), fino al 2002, quando fu mandato a Verona per curarsi. Lo si sentiva spesso ripetere “mi manca molto da fare”, e intendeva dire dal punto di vista spirituale.

P. Mario è tornato alla casa del Padre il 20 novembre 2009.

Testimonianze
P. Graziano Castellari lo ricorda come una persona dal “carattere espansivo, disposto all’ottimismo, magari un po’ brontolone”.

P. Tarcisio Agostoni scrive: “Conoscevo P. Mario fin dal 1935, in particolare, lo ricordavo nel noviziato di Venegono. Ho avuto l’impressione che fosse riservato e timido con i superiori, se non timoroso. In comunità si distingueva per la sua capacità di aiutare specialmente nei lavori materiali. Era un po’ burbero, ma direi quasi un burbero benefico”.

Riportiamo le parole pronunciate dal pronipote di P. Mario, Claudio, al funerale: “Sei stato per noi una persona e una presenza importantissima. Nei momenti importanti, tristi e gioiosi, tu eri in mezzo a noi a condividere e a guidarci. Non potrò mai dimenticare il racconto di tua sorella, mia nonna, quando mi parlava di te e delle tue eroiche ed emozionanti missioni umanitarie di fede nella tua amata Africa, oppure di come restavo incantato durante l’ascolto delle tue omelie nella chiesa della SS. Trinità a Trento. Ti porteremo sempre nel nostro cuore”.
Da Mccj Bulletin n. 244 suppl. In Memoriam, aprile 2010, pp. 7-10.