L’infanzia di Anton fu segnata dall’amara esperienza dell’espulsione e illegalità. Era nato il 9 settembre 1938 a Milowitz – oggi Milovice – nella Moravia meridionale (Repubblica Ceca), a soli dieci chilometri dal confine austriaco. Durante il periodo dei nazionalsocialisti la minoranza tedesca ebbe pieno potere nel paese. Sette anni dopo, la situazione cambiò radicalmente e la vendetta fu terribile. La popolazione di lingua tedesca, che risiedeva lì da centinaia di anni, fu cacciata in modo selvaggio dal suo territorio e spinta verso il confine austriaco, alla fine del maggio 1945. In mezzo a questa gente, c'erano sua nonna e sua madre con quattro figli, uno dei quali era Anton, di sette anni.
Alla fine, attraverso l’Austria, arrivarono in Germania e trovarono alloggio nel piccolo villaggio di Hohenrot, nel distretto di Künzelsau. A quel tempo il padre di Anton era prigioniero in Francia. Dopo la sua liberazione, riuscì, tramite la Croce Rossa, a rintracciare la sua famiglia. Nel nuovo ambiente, i rifugiati inizialmente vivevano ai margini della società, sperimentando il rifiuto da parte di molti ma, allo stesso tempo, anche l’attenzione e l’aiuto da parte di altri. Queste esperienze hanno aiutato più tardi P. Anton a vivere con particolare sensibilità la situazione della gente in Sudafrica durante l'epoca dell’apartheid.
Il villaggio di Hohenrot non era lontano dalla cittadina di Bad Mergentheim, dove i missionari comboniani avevano un seminario. Lì Anton entrò nel 1949. Terminato il primo ciclo di studi, i ragazzi passarono al seminario Josefinum di Ellwangen. Dopo l’esame di maturità (1959), Anton fece il noviziato a Bamberg e Mellatz, dove emise i primi voti il 29 settembre 1959, e gli studi di filosofia e teologia a Bamberg e a Roma, dove il 18 dicembre 1964 fece la professione perpetua. Fu ordinato sacerdote il 29 giugno 1965 e celebrò la sua prima messa, con grande solennità, nel piccolo paese d’adozione. Con questa festa si completò l'integrazione di tutta la sua famiglia nella nuova patria.
Già durante gli studi Anton aveva dimostrato uno straordinario talento, specialmente per le lingue. A Bamberg e poi a Roma si specializzò nel Vecchio e Nuovo Testamento, imparando diverse lingue antiche orientali, come l'aramaico, l'antico siriaco, il georgiano e altre. Il suo tesoro, nella biblioteca privata, erano le molte edizioni della Bibbia in diverse lingue e un gran numero di dizionari. Sapeva a memoria il Padre Nostro in 25 lingue. Quando era stanco, per rilassarsi… prendeva in mano una grammatica russa!
Subito dopo l'ordinazione sacerdotale, P. Anton fu assegnato al seminario minore di Saldaña (Spagna) come insegnante di latino, greco, inglese e storia. Era molto apprezzato dagli studenti per la sua intelligenza e le sue conoscenze linguistiche ma trattare con adolescenti non era il suo forte. Per questo, nel 1973, partì felice e contento per la missione in Sudafrica.
Lì, in pochissimo tempo, non solo riuscì a padroneggiare le lingue ufficiali del paese – inglese e afrikaans – ma anche le tre lingue africane, Zulu, Shangan e Sotho, parlate nella diocesi di Witbank, e più tardi la lingua Xhosa, parlata nella diocesi di Kokstad, dove la provincia sudafricana aveva assunto due parrocchie. Oltre al suo lavoro pastorale in varie parrocchie, seguiva i giovani missionari nello studio delle lingue e si dedicava alla traduzione di testi, allo studio della storia del paese e della Chiesa.
Dopo 22 anni di lavoro missionario in Sudafrica, nel 1995 fu assegnato alla sua provincia di origine per accompagnare e preparare, a Norimberga, i missionari ad tempus (MaZ) in partenza per la missione. Nel 2007 fu colpito da un ictus che lo mise a dura prova non solo fisicamente ma anche psicologicamente.
Durante gli ultimi mesi di vita, era ormai inchiodato su una sedia a rotelle e sottoposto a dialisi due volte a settimana. Dialisi che, per sua volontà, è stata interrotta: si sentiva pronto a incontrarsi con il suo Creatore. È morto il 1° marzo 2020 nell'ospizio di Ellwangen, situato a poca distanza dalla nostra casa.
(P. Reinhold Baumann, mccj)