In Pace Christi

Bonomi Lodovico

Bonomi Lodovico
Data di nascita : 10/10/1939
Luogo di nascita : Lumezzane (Italia)
Voti temporanei : 09/09/1961
Voti perpetui : 09/09/1964
Data ordinazione : 26/06/1965
Data decesso : 14/04/2024
Luogo decesso : São José do Rio Preto (Brasile)

«Dichiaro che, quando il Signore mi chiamerà, desidero essere sepolto dove morirò, nel luogo di lavoro». Era il desiderio espresso da padre Lodovico Bonomi, fin dal marzo del 1994. Dopo 30 anni esatti, è stato sepolto a São José do Rio Preto, SP, dove ha vissuto dal gennaio 1997 al dicembre 2001 e dal 2009 fino alla morte, nel 2024.

Novizio a Gozzano (1959-1961), scolastico a Crema (come prefetto, frequentando i corsi di teologia nel seminario diocesano) e Venegono, dopo i voti perpetui il 9 settembre 1964, è ordinato sacerdote il 26 giugno 1965. Intelligente, dinamico, creativo e volitivo, ha avuto subito l’incarico di economo nello Scolasticato di Venegono (VA).

Nel dicembre 1967 arriva in Brasile per la prima volta, per assumere la guida della parrocchia di Ecoporanga, nel nord dello stato di Espírito Santo, assieme ad altri comboniani.

Dopo un anno di lavoro nella promozione vocazionale (1973), nel seminario comboniano di Campo Erê, nell’ovest dello stato di Santa Catarina, padre Lodovico accetta di lavorare in Rondônia, nella parrocchia di Pimenta Bueno, che conta già 30 mila abitanti, dove «il latifondo schiaccia le piccole proprietà» e non esiste un piano governativo per insediare famiglie in cerca di terra ed evitare conflitti nell’occupazione di grandi aree incolte. Ci sono anche gli indios Larga, che rivendicano la zona per la propria sopravvivenza. Gruppi nazionali del Sud e grandi compagnie internazionali cominciano a creare conflitti, occupando e sfruttando le terre indie, rubando le ricchezze naturali della foresta amazzonica. Comincia così una progressiva erosione della cultura india.

Dal 1979 al 1984 e dal 1988 al 1996, lavora a Porto Velho, capitale della Rondônia. Quando, nel 1982, il vescovo João Batista Costa rinuncia alla guida della diocesi, padre Lodovico è eletto vicario episcopale e si occupa della diocesi di Porto Velho fino all’arrivo del nuovo vescovo.

Nel 1984, torna in Italia, dove trascorre un anno nella comunità di Messina. Mel 1985, ritorna in Brasile e assume l’amministrazione della parrocchia di Alto Paraíso, un comune con una superficie totale di 2.651 km2. Amministra anche la parrocchia di Jaru dal 1985 al 1988. Poco dopo, ritorna nella parrocchia di Nossa Senhora das Graças a Porto Velho fino al 1996.

Dopo una vacanza in Italia, è assegnato alla comunità di São José do Rio Preto. Nel 1998 è superiore della comunità ed assume anche la direzione dell’Opera Sociale “São Judas Tadeu”. Su richiesta del superiore provinciale dell’epoca, inizia la costruzione della Casa Comboni (destinata ad accogliere i comboniani anziani e ammalati) e, successivamente, della casa parrocchiale.

Dall’ottobre 2002 a fine marzo 2003, si prende una pausa di riposo presso la casa provinciale di São Paolo. In aprile, la provincia assume la parrocchia di Sant’Isidoro, ad Alto Alegre, nella diocesi Roraima, quasi al confine con il Venezuela. La scelta è motivata dal desiderio dei comboniani di riprendere seriamente la pastorale tra gli indios. Padre Ludovico e padre John Clark si offrono di andarci: il primo come parroco, il secondo come superiore della comunità; nel 2005, sono raggiunti da fratel Antonio Marchi. Nel 2008 la comunità si sposterà a Boa Vista, ma padre Ludovico continuerà a visitare gli indios di Alto Alegre. A fine 2009, viene ridestinato alla comunità di São José do Rio Preto (SP). Non si muoverà più di lì.

Dovunque padre Ludovico si sia trovato a vivere – guidando parrocchie, condividendo la vita di diverse comunità, o dirigendo l’Opera Sociale “São Judas Tadeu” – ha saputo guadagnarsi la simpatia e il rispetto di tutti.

La mattina presto, immancabilmente, si reca al panificio per comperare il pane e il latte per i confratelli. Poi prepara la tavola e cerca di aiutare in cucina. Buono di cuore, aiuta le persone povere, donando loro cibo e denaro. Alleva anche galline per garantire ai confratelli un uovo fresco ogni giorno. Coltiva anche un piccolo orto per avere verdura fresca.

Sempre presente alla preghiera comunitaria quotidiana, ci tiene a preparare bene l’omelia, commentando le letture del giorno.

Alla fine, progressivamente, la sua salute si indebolisce. È costretto a sottoporsi a ripetuti interventi chirurgici alla gola, poi anche al femore, che si rompe in seguito a una brutta caduta… Sopporta tutto con santa rassegnazione.

Le sue sofferenze terminano la domenica 14 aprile 2024, quando Sorella Morte viene a prenderselo, purificato, per consegnarlo, risorto, tra le braccia del Padre celeste.

Le persone che lo hanno conosciuto, lo hanno rispettato e tanto amato, e i poveri lo hanno pianto come un padre. (Padre Enzo Santangelo, mccj)