In Pace Christi

Zanardi Silvestro

Zanardi Silvestro
Data di nascita : 28/12/1940
Luogo di nascita : Brembilla (I)
Voti temporanei : 09/09/1964
Voti perpetui : 09/09/1966
Data ordinazione : 28/06/1967
Data decesso : 05/06/2024
Luogo decesso : Castel d’Azzano (Italia)

Silvestro nasce a Brembilla, provincia di Bergamo, il 28 dicembre 1940, ultimo figlio di Angelo e Angela Giovanna Previtali. Già da piccolo, va ripetendo il desiderio di diventare sacerdote, ma il papà è contrario a che entri troppo presto in seminario.

Il 12 luglio 1956, Silvio e il ventiduenne fratello Carlo – alla guida della macchina di famiglia – sono coinvolti in un drammatico incidente stradale. Silvio se la cava con alcune ferite; il fratello, invece, muore all’istante. La morte del fratello è per Silvio un evento oltremodo traumatico che richiederà un lungo tempo di elaborazione del dolore. Nello stesso tempo, egli legge nel drammatico evento un preciso invito a decidere una volta per sempre di realizzare il suo desiderio di diventare sacerdote.

Il 4 ottobre 1956, Silvio entra nel Collegio Vescovile Sant’Alessandro a Bergamo, per il biennio di ginnasio, dove confida a compagni e insegnanti, per lo più sacerdoti, che il suo vero desiderio è di diventare sacerdote missionario, affrettandosi ad aggiungere “comboniano”.

Il 20 settembre 1962, Silvio arriva al noviziato di Firenze e il 9 settembre 1964, emette i primi voti religiosi.

Un mese dopo, entra nello scolasticato di Venegono. Il 9 settembre 1966, fa la professione religiosa perpetua nelle mani di padre Giuseppe Gusmini, superiore della Regione di Milano. Approfittando della possibilità di assumere un secondo nome “religioso”, sceglie Carlo, per ricordare il fratello morto. Il 28 giugno 1967, il vescovo Clemente Gaddi, nella cattedrale di Bergamo, lo ordina sacerdote.

Padre Silvio chiede di poter partire subito per la missione, ma i superiori hanno già deciso il suo primo servizio all’Istituto: economo dello scolasticato di Venegono e “propagandista” (oggi diremmo “addetto all’animazione missionaria”) nell’allora Regione comboniana di Milano. A Venegono rimane tre anni.

Il 27 giugno 1970, viene destinato alla Delegazione del Burundi. Nel luglio 1971 arriva a Bujumbura, la capitale, dove si iscrive a un corso di kirundi, la lingua locale. Terminato il corso, è assegnato alla missione di Butara. Silvio si butta a capofitto nel lavoro missionario.

Nel 1974, padre Silvio si sposta alla missione di Mabayi, nell’estremo nord-ovest del paese: si inserisce subito e bene nella comunità. A settembre 1976, padre Silvio è assegnato alla missione di Chibitoke.

A novembre, il colonnello Jean-Baptiste Bagaza orchestra un colpo di stato e depone Michombero. La situazione nel paese è molto critica. Ci sono tensioni anche tra i missionari comboniani e i rispettivi vescovi (tutti tutsi), ritenuti poco “profetici” nei confronti della leadership tutsi e poco propensi ad alzare la voce in difesa degli hutu. Alcuni giorni dopo la Pasqua del 1977, un decreto del ministero degli interni espelle tutti i missionari comboniani come “persone non grate”. Il motivo è chiaro: le autorità politiche non accettano che tutto il loro lavoro vada a favore della popolazione hutu, che costituisce la maggioranza assoluta nelle zone da essi evangelizzate.

In pochi giorni concitati, i comboniani preparano il loro esodo: lasciano in Burundi quanto hanno. All’alba del 20 aprile 1977, atterrano a Fiumicino, ma il loro cuore è rimasto laggiù.

Qualche mese dopo, padre Silvio è assegnato alla Delegazione del Malawi; arriva a Lusaka nel luglio 1979, ed è subito destinato alla missione di Vubwi per l’apprendimento della lingua locale. Alcuni mesi dopo, si sposta a Chadiza, dove rimane fino a giugno 1987. Nel 1983 è nominato membro del Segretariato provinciale dell’economia e, per un paio d’anni, è anche vice-economo provinciale.

A luglio 1987, d’accordo con i superiori, inizia una permanenza di un intero anno a Leeds, in Inghilterra, impegnato nel ministero di animazione missionaria, nella speranza anche di trovare amici e sostenitori pronti ad aiutare le varie iniziative di promozione umana nella provincia del Malawi-Zambia. Dopo un breve periodo di vacanze in famiglia, a luglio 1988 è di ritorno in missione, ma destinato alla parrocchia di Phalombe, nella diocesi di Blantyre, in Malawi.

Nel luglio 1993, è assegnato a Lirangwe (Malawi) come parroco. Ci rimane fino alla metà del 1999, quando è invitato a spostarsi a Chipata. A marzo 2001, rientra in Italia per un periodo di vacanze, che si prolunga fino a novembre per motivi di salute.

Quando ritorna, il superiore provinciale, padre Luigi Casagrande, lo vuole a Lilongwe, capitale del Malawi, come superiore della sede provinciale. Ci rimane fino ad aprile 2012, impegnato soprattutto nella parrocchia di Msamba stata affidata alla comunità della sede provinciale.

Il 15 luglio, l’arcivescovo di Lilongwe, mons. Tarcisius Gervazio Ziyaye, celebra il suo 25° di episcopato, ma vuole che padre Silvio si unisca a lui e ad altri 7 vescovi malawiani per celebrare insieme i due importanti anniversari. A dare lustro alla cerimonia, c’è anche il presidente della nazione, Peter Mutarika.

Nel settembre 2022, partecipa, a Roma, al Corso per Anziani offerto dal Centro di formazione permanente, ma a dicembre è di ritorno a Lilongwe, pronto a gettarsi nelle pianificate iniziative per le celebrazioni del 50° anniversario della presenza dei comboniani in Malawi. Dovunque c’è una celebrazione, padre Silvio non può mancare: è l’“anziano” dei comboniani in provincia e la gente lo conosce, lo ama e lo vuole vedere.

Padre Silvio ha ancora progetti da portare a termine. Scrive ai familiari e amici: «Nella mia storia di missione ho costruito 18 chiese in altrettanti villaggi. Per non parlare di scuole e scuolette, di cui ho perso il numero. Se il Signore mi mantiene la salute e la grinta, voglio costruirne altre».

Il 2024 lo vede ancora impegnato a Nkukwa, un piccolo villaggio rurale alla periferia di Lilongwe, dove sta portando a termine la sua “ultimissima” chiesa e dando inizio alla costruzione della sua “ultimissima” scuoletta.

Non vedrà la chiesa del tutto finita, perché, la settimana dopo Pasqua, per la prima volta, confida ai confratelli della comunità di avere dei dolori alla pancia. A maggio è in Italia, al CAA di Brescia, ma subito dopo viene portato al Servizio di Emergenza degli Ospedali Civili della città, dove gli viene diagnosticato un tumore già metastatizzato.

A fine maggio, padre Silvio è trasferito al Centro “Fr. Alfredo Fiorini” di Castel d’Azzano (Verona) dove si spegne il 5 giugno. Il giorno 6, si celebrano i funerali nella cappella del Centro.

Il giorno dopo, come ha esplicitamente chiesto padre Silvio, la salma è portata a Brembilla ed esposta nella cripta della chiesa parrocchiale, perché i compaesani possano venire a salutare il loro amato missionario. Una cerimonia funebre è celebrata sabato pomeriggio, in una chiesa gremita all’inverosimile. Infine, padre Silvio è deposto nella cappella dei sacerdoti del paese. (Padre Franco Moretti, mccj)