Lunedì 27 ottobre 2025
Il 22 ottobre, presso la curia arcivescovile di Portoviejo (Ecuador), si è tenuta una cerimonia di grande significato per la Chiesa locale, per la nostra provincia e per l’intera famiglia comboniana del Paese: l’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione del Servo di Dio padre Alberto Ferri, missionario comboniano.

Nel poster in fondo, padre Alberto Serri.

La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Portoviejo, mons. Eduardo José Castillo Pino, che ha presentato il postulatore della causa e i membri del tribunale diocesano incaricati di raccogliere le testimonianze su padre Ferri e di esaminare l’eroicità delle sue virtù. Nel suo intervento, mons. Castillo ha ricordato la fama di santità del missionario e ha sottolineato il valore spirituale e pastorale di questo passo per la Chiesa e per la famiglia comboniana.

L’apertura della causa rappresenta il coronamento di un lungo cammino di preparazione, frutto di anni di ricerca, raccolta di testimonianze e documentazione di fatti significativi della vita del Servo di Dio, insieme all’esame di “grazie ricevute” attribuite alla sua intercessione.

Mons. Eduardo José Castillo Pino, arzobispo de Portoviejo.

Padre Ferri nacque a Cologno al Serio (Bergamo, Italia) il 5 settembre 1935. Seguendo la sua vocazione missionaria, entrò nella Congregazione dei Comboniani e fu ordinato sacerdote il 18 marzo 1961. Poco dopo, si trasferì in Ecuador, dove avrebbe trascorso quasi tutta la sua vita al servizio delle comunità locali. Inizialmente operò nelle parrocchie di Limones e Viche, nel Vicariato Apostolico di Esmeraldas, per poi dedicarsi alle comunità di Honorato Vásquez, El Carmen e La Catorce, nella provincia di Manabí.

La sua vita fu interamente dedicata alla formazione delle comunità cristiane e alla promozione dei ministeri laicali, con l’obiettivo di rafforzare la fede delle persone. Visitò centinaia di villaggi e famiglie, spostandosi con ogni mezzo possibile: in auto, a piedi, a cavallo o in canoa, sempre con energia instancabile. Quando arrivava in un villaggio, la sua prima preoccupazione era incontrare le famiglie, radunare la comunità nella cappella, impartire la catechesi, ascoltare confessioni e celebrare la Messa, talvolta fino a tarda sera, senza concedersi riposo prima di aver compiuto le sue preghiere quotidiane.

Padre Ferri era un uomo esigente, sia con sé stesso sia con gli altri. La sua fede profonda e l’amore appassionato per la gente lasciarono un segno indelebile: molti lo ricordano ancora oggi come un uomo di santità.

Dopo una lunga malattia causata da un tumore al pancreas, morì in Italia, nel suo paese natale, il 16 ottobre 2009. Tuttavia, secondo il suo desiderio e su richiesta della popolazione, le sue spoglie furono trasferite in Ecuador e sepolte nella chiesa parrocchiale di Honorato Vásquez – dove aveva operato per molti anni – ai piedi dell’immagine della Vergine degli Angeli, a cui aveva sempre tributato grande venerazione.

Padre Alberto visse la missione con un ardore che sapeva trasmettere agli altri, lasciando un’eredità di fede e dedizione a tutti coloro che ebbero la fortuna di conoscerlo e confidare in lui.

[Vedi necrologio]

Padre Ottorino Poletto, mccj