NOTIZIARIO MENSILE DEI MISSIONARI COMBONIANI DEL CUORE DI GESÙ

DIREZIONI GENERALE

NOTE GENERALI DELLA 39a CONSULTA GENERALE – ottobre 2025

Nomine dei nuovi superiori di circoscrizione

Ultimata in quasi tutte le circoscrizioni la fase elettiva dei nuovi superiori e delegati di circoscrizione per il triennio 2026-2028, il consiglio generale, in data 31.10.2025, ha fatto le seguenti nomine dei nuovi superiori di circoscrizione per il triennio 2026-2028:

Circoscrizione

Nome

Carica

BR

P. Raimundo Nonato Rocha dos Santos

Provinciale

CN

P. Kakule Muvawa Emery-Justin locum

Provinciale

DSP

P. Turyamureeba Roberto

Provinciale

E

P. Llamazares González Miguel Angel

Provinciale

EC

P. Rodríguez González Juan Martín

Provinciale

EGSD

P. Dalle Carbonare Diego

Provinciale

ET

P. Weldeghiorghis Asfaha Yohannes

Provinciale

I

P. Ciuciulla Pietro

Provinciale

KE

P. Wanjohi Thumbi Andrew

Provinciale

LP

P. Padilla Rocha Rubén

Provinciale

M

P. Pacheco Zamora Mario Alberto

Provinciale

MZ

P. Bwalya Andrew

Provinciale

MO

P. José Joaquim Luis Pedro

Provinciale

NAP

P. Ochoa Gracián Jorge Elías

Provinciale

P

P. José António Mendes Rebelo

Provinciale

PCA

P. Sanchez Gonzalez Enrique

Provinciale

PE

P. Mitchell Sandoval Nelson Edgar

Provinciale

RSA

P. Opargiw John Baptist Keraryo

Provinciale

SS

P. Schmidt Gregor Bog-Dong

Provinciale

TGB

P. Katsan Fodagni Kokouvi (Fidèle)

Provinciale

U

P. Kibira Anthony Kimbowa

Provinciale

Circoscrizione

Nome

Carica

A

P. Aguilar Sánchez Víctor Manuel

Delegato

CO

P. Benavides Orjuela Jorge Alberto

Delegato

ER

P. Jemil Araya Jemil

Delegato

RCA

P. Billo Junior Bertrand Chrisostome

Delegato

TCH

P. Vailati Marco

Delegato

         


Il Consiglio augura a tutti i nuovi eletti di vivere questo delicato servizio con entusiasmo, ispirati dalla consapevolezza che il nostro Fondatore, san Daniele Comboni, veglia su di loro.

Nomine della Formazione

In data 17.10.2025, il consiglio generale ha fatto le seguenti nomine:

  • P. Lipenga Patrick Elias, formatore e superiore dello scolasticato di Kinshasa dal 1.1.2026;
  • P. Zolli Fernando, formatore allo scolasticato di Kinshasa dal 1.11.2025;
  • P. Francisco José de Souza Machado, padre maestro e superiore del noviziato di Nampula dal 1.1.2026;
  • P. Sylvester Hategek’Imana, economo del Centro formazione permanente dal 1.11.2025.
  • P. López Antonio, formatore della comunità formativa di Chicago dal 15 settembre 2025.

Pubblicazioni ufficiali

Codice deontologico

In data 7.10.2025, il consiglio generale ha approvato ed emanato il decreto di pubblicazione della nuova versione del Codice Deontologico dal titolo Missionari santi e capaci – Orientamenti per il ministero e la cura fraterna delle persone in alcune situazioni particolari, che entrerà in vigore il 1.1.2026. L’obbligo di sottoscrizione di una dichiarazione di accettazione del Codice Deontologico da parte di ogni comboniano è già vigente, ma dal prossimo anno questa richiesta verrà estesa a ogni novizio durante il primo anno di noviziato.

Il lavoro di revisione del Codice Deontologico vigente era stato affidato il 19.12.2023 a una commissione composta da P. Rafael Gonzalez Ponce, P. Markus Körber, P. Fidèle Katsan Fodagni Kokouvi, P. Jeremias dos Santos Martins, e coordinata dal vicario generale, P. David Costa Domingues. Il frutto del loro lavoro è stato presentato alla assemblea intercapitolare, che ha apprezzato i nuovi contenuti del documento.

Safeguarding policy

Nella stessa data, il consiglio generale ha approvato il testo del docu­mento Linee Guida per la tutela dei minori e adulti vulnerabili (conosciuto anche con il nome di Safeguarding Policy – politica di salvaguardia). Il documento fornisce indicazioni a tutti i confratelli, al personale dipendente delle nostre strutture, comunità e opere della cui gestione i missionari comboniani sono responsabili, sulla prevenzione degli abusi di persone minori e adulti vulnerabili che entrano in contatto con noi e con le nostre strutture. La sua finalità è «stabilire e mantenere un ambiente rispettoso, consapevole e protettivo dei diritti e dei bisogni dei minori e degli adulti vulnerabili».

La pubblicazione di questo documento, che dovrà essere disponibile e consultabile in tutti i nostri ambienti – oltre a essere pubblicato sui siti web ufficiali di tutto l’Istituto –, sarà integrato da un processo di formazione e sviluppo continuo per creare tra noi una sempre più profonda e avveduta cultura della cura e della fiducia.

Ricerca sulle pastorali specifiche

Con la sua lettera sulla missione (“Andare oltre”, 1.5.2025), il consiglio generale ha dato mandato al segretariato generale della missione (Sgm) di condurre uno studio per documentare quale sia la realtà delle pastorali specifiche sul territorio. Abbiamo, infatti, bisogno di conoscere, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo, la situazione degli impegni del nostro Istituto nell’ambito di queste pastorali specifiche, per poi andare oltre, attraverso condivisi percorsi di ricerca e riflessione.

Il Sgm, con il Consiglio di missione, sta per varare questa ricerca in ogni continente. Il consiglio generale chiede, pertanto, la piena collaborazione dei superiori di circoscrizione e dei segretari provinciali della missione, oltre alla disponibilità delle comunità coinvolte nelle pastorali specifiche. È un esercizio molto importante per avviare il processo di riqualificazione del nostro servizio missionario sulla base della ministerialità, come richiesto dal XIX capitolo generale (AC 2022, 31).

Incontro dei superiori di circoscrizione al primo mandato

L’incontro dei superiori al loro primo mandato avrà luogo nei mesi di febbraio e marzo 2026. Inizierà domenica 22 febbraio e terminerà il mattino del 7 marzo. Il programma dettagliato sarà diffuso dopo la consulta di dicembre.

Studio delle lingue durante la formazione

Il consiglio generale, considerando il cambiamento della geografia dell’Istituto, chiede a tutte le case di formazione di inserire nel curriculum dei candidati e degli scolastici lo studio della lingua inglese per i non anglofoni e della lingua italiana per gli anglofoni.

Servizio Missionario

Dopo la valutazione sul servizio missionario (SM) richiesta dal capitolo generale (AC 2022, 26.7) e presentata durante l’assemblea intercapitolare, il consiglio generale ha preso le seguenti decisioni:

  1. Il servizio missionario viene mantenuto.
  2. Circa le modalità del suo svolgimento:
    1. Luogo del servizio missionario – Il consiglio generale rivede e modifica il numero 438 della Ratio Fundamentalis Institutionis et Studiorum (RFIS), modificandolo come segue: «Questo periodo di servizio missionario si svolge, preferibilmente, ad extra, in vista dell’assegnazione alla missione». L’entrata in vigore di questa decisione è fissata per il 1° novembre 2025.
    2. Esenzioni dal servizio missionario – Il consiglio generale decide che le esenzioni dal servizio missionario siano stabilite volta per volta dal consiglio stesso, sulla base di esigenze specifiche di alcune missioni a cui il candidato è assegnato. L’età del candidato non sarà più motivo di esenzione.
    3. Fatto salvo quanto sopra esposto, rimane vigente quanto già normato dalla RFIS.
  3. Anno Pastorale – L’anno pastorale non sostituisce il servizio missionario.

Anno Comboniano di Formazione Permanente (ACFP)

Il consiglio generale informa che la prossima edizione dell’anno comboniano si terrà da marzo a dicembre 2027. Il corso d’Italiano per i confratelli iscritti al corso che ne hanno bisogno si svolgerà da gennaio a marzo 2027.

Casa di Parigi

Il consiglio generale ha deciso di vendere la casa di Parigi. Il vicario generale ha iniziato il dialogo con la curia diocesana locale, visto che la proprietà è a nome della diocesi. Nella scelta dell’acquirente, priorità sarà data al comparto religioso. Qualora non dovesse arrivare alcuna proposta da questo comparto, ci si avvarrà del servizio di agenzie immobiliari. I rapporti con la diocesi di Nanterre saranno curati da padre David Domingues. Il consiglio generale non ritiene al momento possibile continuare una presenza pastorale a Parigi dopo la soppressione della comunità.

Prossimi viaggi del consiglio generale

P. Luigi Codianni:

  • dal 3 al 21 novembre 2025: Sudan – Visita

P. David Domingues

  • dal 9 al 13 novembre 2025: Polonia – Visita
  • dal 17 al 25 novembre 2025: NAP – Incontro
  • dal 27 novembre al 2 dicembre: Quito – Incontro per il passaggio di consegne nel continente America-Asia

P. Elias Sindjalim

  • dal 3 al 7 novembre 2025: Verona – Assemblea continentale della formazione Europa
  • dal 7 al 12 novembre 2025: Graz – Visita alla comunità formativa
  • dal 19 al 26 novembre 2025: Maia (Portogallo) – Visita alla comunità formativa
  • Dal 16 al 19 dicembre 2025: Nd’jamena – Incontro per il passaggio di consegne nel continente ASCAF

P. Austine Radol Odhiambo

  • dal 7 al 12 novembre 2025: Graz – Visita alla comunità formativa
  • dal 15 al 18 dicembre 2025: Madrid – per il passaggio di conse-gne nel continente Europa
  • dal 23 dicembre 2025 al 21 gennaio 2026: Kenya – Vacanze

Prossima Consulta generale

La prossima consulta avrà luogo dal 8 al 13 dicembre 2025.

u u u u u u

Professioni perpetue

Gama Felix Blessings

Cairo/EGSD

04.10.2025

Muhindo Muhiwa Fiston

Cairo/EGSD

04.10.2025

Kakule Wasingya Bienfaif

Butembo/CN

10.10.2025

Ordinazione

Hernández Cruz José Manuel

Coatzacoalcos/M

11.10.2025

Samuel Miguel

Nampula/MO

25.10.2025

Opera del Redentore

Novembre        01 – 15 SS           16 – 30 T

Dicembre         01 – 15 PE           16 – 31 U

Intenzioni di preghiera

Novembre: Per i bambini del nostro mondo che vedono adulti egoisti distruggere, con le loro decisioni, la nostra protezione climatica. Perché possano essere abbastanza coraggiosi da alzarsi e difendere il loro futuro. Preghiamo.

Dicembre: Signore Gesù, fonte di pace, aiutaci ad essere missionari generosi, a portare il tuo messaggio di amore fraterno a chi vive nell'angoscia, ad essere fratelli dei bisognosi e a liberare gli oppressi, secondo lo stile di San Daniele Comboni. Preghiamo.

Calendario liturgico comboniano

NOVEMBRE

 

Commemorazione dei confratelli, 
familiari e benefattori defunti

data da stabilire
annualmente

DICEMBRE

3

San Francesco Saverio, sacerdote,

Patrono delle missioni

Festa

Ricorrenze significative

NOVEMBRE

21

Madonna del Quinche

Ecuador

DICEMBRE

1

Beata Clementina Alfonsina Anuarite Nengapeta, vergine e martire

Congo

3

San Francesco Saverio, sacerdote,

Patrono delle missioni

Festa,

Mozambico, Spagna

12

Beata Vergine Maria di Guadalupe,

Patrona delle Americhe

Messico

CURIA

5° Corso Comboniano Anzianità

La vita è adesso…” – Il motto del Corso Comboniano Anzianità (CCA) esprime bene il senso dell’iniziativa, che vuole aiutare i partecipanti a non guardare con rimpianto al passato, ma a valorizzare il tempo presente come kairos, come occasione di grazia e di crescita umana e spirituale.

Giunto alla sua quinta edizione e pensato per i confratelli che hanno compiuto 70 anni o più, il corso vede la partecipazione di 12 missionari provenienti da varie nazioni: Spagna, Portogallo, Sudafrica, Germania, Perù e Italia. Alcuni di noi si conoscono già; per altri, il corso è un’occasione per incontrarsi, conoscersi meglio e rafforzare i legami di fraternità. Iniziato il 7 ottobre, si concluderà il 7 dicembre.

Le motivazioni che hanno spinto ciascuno a partecipare sono diverse, ma – come è emerso fin dal primo giorno di condivisione – si possono riassumere nel desiderio di vivere un tempo di riposo anche fisico, di staccare un po’ dalla routine quotidiana e di dedicare più spazio alla preghiera, alla riflessione e allo studio.

L’obiettivo del corso, come spiegato nell’opuscolo preparato dai due coordinatori, padre Alberto Silva e padre Sylvester Hategk’Imana, è quello di aiutare ciascuno a vivere con serenità e fecondità la stagione dell’anzianità; a crescere nel rapporto con il Signore; a maturare una libertà interiore che ci renda meno legati al ruolo, al potere e all’attivismo; e ad approfondire la relazione personale con san Daniele Comboni, nostro fondatore.

Tra i mezzi proposti per raggiungere questi obiettivi ci sono la preghiera personale, a cui dedicare più tempo; la liturgia comunitaria, da vivere con maggiore calma e partecipazione; la presentazione di alcuni temi legati alla dimensione fisica, psicologica, spirituale e missionaria dell’anzianità; gli esercizi spirituali di sei giorni; e un pellegrinaggio a Limone sul Garda e Verona.

Nella relazione introduttiva, padre Giulio Albanese ci ha aiutati a collocare questa esperienza nel contesto più ampio della formazione permanente, offrendo una lettura lucida della complessa realtà mondiale dal punto di vista politico ed economico-finanziario. Ha anche richiamato la situazione ecclesiale di Roma, con le sue tante sfide, ricordando che solo il 6-7% dei cattolici della diocesi è praticante.

I primi tre giorni della seconda settimana sono stati guidati da padre David Glenday, che ci ha invitati a riscoprire il dono del nostro fondatore, san Daniele Comboni. Con semplicità e profondità, ci ha posto alcune domande di fondo per aiutarci a vivere un incontro più personale con lui. Ogni giorno, gli spunti di padre Glenday sono stati seguiti da momenti di condivisione in cui ciascuno ha raccontato come l’esempio e il messaggio di Comboni abbiano segnato e continuino a ispirare il proprio cammino missionario.

Nelle prossime settimane, e in particolare durante i giorni di ritiro spirituale, avremo modo di tornare ancora su questo tema, per crescere nella nostra relazione con san Daniele Comboni. (Padre Efrem Tresoldi, mccj)

PARTECIPANTI

Data
di nascita

Ordinazione
Voti perpetui

Nazionalità

Missione

P. Francis Manana

15.07.53

29.11.87

RSA

RSA

P. Carmelo Del Río

08.02.54

02.08.81

E

U

Fr. Mario Camporese

27.04.54

18.04.93

I

C

P. Antonio Jerez

18.04.45

16,07.88

E

EC

P. Ernesto Ascione

10.09.41

26.06.66

I

BR

Fr. Hernán Romero

15.01.52

30.07.88

PE

PE

P. Germano Serra

26.01.56

04.06.89

P

U

P. Juan José Tenias

06.05.43

06.04.69

E

T

P. Longinos López

26.06.48

22.12.78

E

E

P. Efrem Tresoldi

23.0352

15.09.79

I

RSA

P. Giovanni Maneschg

23.12,41

29.06.68

I

DSP

P. Herbert Gimpl

12.09.46

25.05.74

D

DSP

Equipe coordinatrice

 

 

 

 

P. Alberto Silva

01.08.55

26.07.81

P

C

P. Sylvester Hategk’Imana

29.07.61

26.06.94

U

C

 

CONGO

I giovani confratelli di 3-7 anni di missione della provincia del Congo si sono riuniti dal 20 al 29 ottobre a Kisangani, presso la casa San Giuseppe, per una sessione di formazione permanente.

I confratelli si sono detti grati al consiglio provinciale per la loro attenzione e, in particolare, ai padri Fernando Zolli e Fidèle Katsan per il coordinamento. L’incontro è iniziato con una presentazione di padre Justin Kakule sull’importanza della formazione permanente, come occasione di ripresa spirituale, di rinnovamento personale e di conversione. È stata l’opportunità di uno scambio di esperienze missionarie, di condivisione delle gioie, dell’importanza della preghiera, dell’accompagnamento psico-spirituale e dell’interculturalità come un punto di forza. Sono pure state evidenziate sfide, quali la mancanza di un’assemblea provinciale, di mezzi necessari per svolgere la missione, la poca valorizzazione delle qualità e delle capacità dei confratelli, la tendenza al tribalismo e al regionalismo.

Sono stati affrontati i temi della realtà sociopolitica ed ecclesiale, la vita spirituale, i voti religiosi, il carisma e la missione comboniana, la vita comunitaria e interiore. Per rispondere alle sfide, sono state avanzate delle proposte: un’assembla provinciale, un incontro biennale dei confratelli durante i primi 10 anni di missione, un invito a favorire la fraternità e la comunione in contrasto al tribalismo e alle divisioni, e a essere reciproci testimoni di una vita morale.

ECUADOR

Aperta la fase diocesana della causa di beatificazione di padre Alberto Ferri

Il 22 ottobre, presso la curia arcivescovile di Portoviejo (Ecuador), si è tenuta una cerimonia di grande significato per la Chiesa locale, per la nostra provincia e per l’intera famiglia comboniana del Paese: l’apertura della fase diocesana della causa di beatificazione del Servo di Dio padre Alberto Ferri, missionario comboniano (vedi FC, settembre 2025).

La celebrazione è stata presieduta dall’arcivescovo di Portoviejo, mons. Eduardo Castillo, che ha presentato il postulatore della causa e i membri del tribunale diocesano incaricati di raccogliere le testimonianze su padre Ferri e di esaminare l’eroicità delle sue virtù. Nel suo intervento, mons. Castillo ha ricordato la fama di santità del missionario e ha sottolineato il valore spirituale e pastorale di questo passo per la Chiesa e per la famiglia comboniana.

L’apertura della causa rappresenta il coronamento di un lungo cammino di preparazione, frutto di anni di ricerca, raccolta di testimonianze e documentazione di fatti significativi della vita del Servo di Dio, assieme all’esame delle “grazie ricevute” attribuite alla sua intercessione.

EGITTO/SUDAN

Registrazioni in corso al CCST in Sudan

Il Comboni College of Science and Technology (CCST) sta sviluppando una piattaforma web per l’insegnamento della lingua dei segni in arabo sudanese, con l’obiettivo di facilitare la comunicazione con persone sorde o con problemi di udito. Il sito è progettato per insegnare la lingua attraverso risorse multimediali e si rivolge a utenti arabofoni sudanesi che desiderano apprenderla per motivi personali, professionali o educativi.

L’obiettivo principale è promuovere in Sudan concetti quali inclusione, integrazione, comunicazione, pari opportunità e consapevolezza, in particolare tra insegnanti, famiglie e organizzazioni che sostengono le comunità di persone sorde o ipoudenti.

Il sito web faciliterà anche l'accesso ai traduttori accreditati della Sudan National Union of Deaf Persons, in modo che per le istituzioni diventi più facile includere le persone con problemi uditivi nelle loro attività. La registrazione delle videolezioni è iniziata il 30 settembre con un traduttore accreditato fornito dalla Sudan National Union of Deaf Persons.

Lo sviluppo della piattaforma digitale è curato da un docente del Dipartimento di Informatica del College, in collaborazione con tre neolaureati dei corsi di laurea in Informatica e Tecnologie dell’Informazione. Il progetto rientra in un’iniziativa più ampia, guidata dalla Associazione Italiana per la Solidarietà tra i Popoli (AISPO) e finanziata dall’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo―Ufficio di Addis Abeba, che mira a favorire l’integrazione delle persone con diversi tipi di disabilità.

Nello stesso ambito, il dipartimento di inglese collabora con AISPO per tradurre dall’arabo all’inglese1.200 piani aziendali, presentati da persone con disabilità nello Stato del Mar Rosso. (Padre Jorge Naranjo, mccj)

Festa di San Daniele Comboni

La sera di giovedì 9 ottobre, nella chiesa del Cordi Jesu, si è celebrata la festa di San Daniele Comboni. Come ogni anno, in questa chiesa – la prima dedicata al Cuore di Gesù in Africa e fondata dallo stesso San Daniele Comboni nel suo ultimo viaggio verso il Sudan – si sono riuniti i missionari e le missionarie comboniane, assieme a numerosi fedeli provenienti dalle diverse parrocchie del Cairo.

La grazia speciale di quest’anno è stata l’ordinazione diaconale degli scolastici Fiston Muhiwa (dal Congo) e Felix Gama (dal Malawi), durante la messa presieduta da mons. Claudio Lurati, vicario apostolico di Alessandria d’Egitto. I due scolastici avevano fatto la loro professione religiosa il sabato prima, 4 ottobre.

La celebrazione è stata animata dai canti e dalla partecipazione di diversi gruppi – eritrei, egiziani, sudanesi e altri – che, con entusiasmo e spirito di comunione, hanno contribuito a rendere questo momento un vero segno di fraternità. Al termine della liturgia, i presenti hanno condiviso un momento di agape fraterna.

Altre celebrazioni in onore di San Daniele Comboni si sono avute nelle missioni della provincia, con la possibilità — la prima dopo molto tempo — di raggiungere anche alcune parrocchie del Sudan, come Sinja e Sennar, dove padre Luigi Cignolini ha presieduto le cerimonie.

A Port Sudan, per la prima volta gli studenti delle nostre scuole “Comboni BA” hanno marciato per le vie della città.

Anche a Beirut la celebrazione di San Daniele è stata arricchita dalla presenza del vescovo latino, mons. César Essayan, che vede nel carisma del nostro fondatore un messaggio per la Chiesa del Medio Oriente e la invita ad aprirsi alla cattolicità e all’accoglienza dei rifugiati e degli stranieri.

Un’altra nota di speranza arriva da Masalma (Omdurman): per la prima volta dall’inizio della guerra, la nostra scuola, riaperta da poche settimane grazie all’iniziativa dei laici della parrocchia, ha celebrato la festa di Comboni con studenti e familiari. Questo segno ci dà speranza per un futuro ritorno a Khartoum.

Caduta di El Fasher

Dopo mesi di estenuanti attacchi e bombardamenti, il 27 ottobre le Rapid Support Forces (RSF) hanno conquistato El Fasher, capoluogo del Nord Darfur. La città era sotto assedio da mesi, e la popolazione locale soffriva la fame.

La caduta di El Fasher mostra chiaramente che la guerra è ancora lontana dalla sua conclusione, soprattutto nelle regioni occidentali del paese. Ciò avviene proprio mentre, secondo l’ONU, almeno un milione di persone è già rientrato a Khartoum, e mentre anche noi missionari comboniani ci stiamo preparando al ritorno nella capitale, con l’intento di riaprire la missione di Masalma e di accogliere il Superiore Generale in occasione della sua visita prevista per il mese di novembre.

Ritorno a Omdurman e visita del superiore generale

Oggi, 29 ottobre, i padri Yousif William e Lorenzo Baccin si sono recati a Omdurman, dove speriamo di riaprire la nostra presenza. Accompagniamoli con la nostra preghiera, perché Dio li protegga e li guidi in questa delicata missione.

Il 3 novembre, padre Luigi Codianni, superiore generale, arriverà a Port Sudan. Si fermerà per 15 giorni, durante i quali visiterà anche Kosti e Khartoum. Anche questa visita richiede tutte le preghiere possibili, perché sarà di grande importanza per il nostro discernimento in corso, a livello sia di provincia che di Istituto. (Padre Diego Dalle Carbonare, mccj).

ITALIA

I 25 anni di fede e coraggio missionario di padre Stefano Fazion

Lo scorso 21 settembre la parrocchia di Oliosi (Verona) si è trasformata in un abbraccio collettivo di volti, emozioni e gratitudine. Familiari, amici, confratelli e l’intera comunità parrocchiale si sono riuniti per ringraziare il Signore per i 25 anni di ordinazione sacerdotale di padre Stefano Fazion, missionario comboniano, originario del posto.

Ma questa non è solo la storia di un anniversario, ma anche di un cammino, fatto di scelte coraggiose, di disponibilità senza condizioni e di un servizio che non ha mai smesso di mettere gli altri al centro.

La missione come stile di vita – Padre Stefano ha vissuto gran parte della sua vita missionaria nella Repubblica Centrafricana, dove ha affrontato sfide importanti, ma sempre con lo sguardo fisso su Gesù, come raccomandava san Daniele Comboni.

Durante l’omelia, padre Stefano ha detto: «La provvidenza non è mai mancata e la vicinanza del Signore mi ha fortificato ogni giorno». Parole che non suonano come slogan, bensì come verità vissute.

La sua storia è fatta di deviazioni inaspettate. Dopo gli studi di teologia nella Repubblica Democratica del Congo, pensava di intraprendere subito il lavoro missionario nello stesso Paese, invece gli fu chiesto di rientrare in Italia, assegnato alla comunità di Venegono Superiore (Varese), con l’incarico di accompagnare gruppi di giovani. Per sei anni, però, il suo cuore è sempre stato desideroso di partire per la missione, ma con la disponibilità di chi sa che il servizio non è dove vorremmo essere, ma dove siamo chiamati a stare. Quando finalmente gli fu chiesto di partire, la destinazione non fu la RD Congo, ma la Repubblica Centrafricana. E lui, ancora una volta, disse di sì.

La montagna come metafora della vita – Durante la celebrazione eucaristica da lui presieduta e concelebrata da altri due comboniani (i padri Eliseo Tacchella e Raoul Sohouénou) e da due presbiteri diocesani (don Valerio e don Bogdan), padre Stefano ha condiviso una riflessione nata dagli esercizi spirituali vissuti a Limone sul Garda qualche settimana prima, presso la casa natale di san Daniele Comboni.

La metafora da lui usata è suonata potente: «La vita è come un sentiero di montagna. La vetta si intravede, ma il percorso è incerto. Ci sono salite, ostacoli, pause, panorami da contemplare e momenti in cui serve il coraggio di tornare indietro per cercare e trovare una nuova direzione».

Questa immagine parla a tutti, ma soprattutto ai giovani. In un mondo che spesso chiede certezze immediate, padre Stefano ci ha ricordato che «non serve conoscere ogni dettaglio del cammino: servono, invece, il coraggio di iniziare, la pazienza di camminare e la fiducia che non siamo mai soli».

La testimonianza di padre Stefano suona come un invito a vivere la vita come un’avventura autentica, a dire ‘sì’ anche quando il percorso cambia, a servire con dedizione anche quando non è facile, e a credere che la vetta non è solo un punto da raggiungere, ma un modo nuovo di guardare il cammino. Perché il vero coraggio è scegliere di andare, tenendo lo sguardo fisso sulla meta da raggiungere, anche se, a volte, non si conosce in anticipo il sentiero da percorrere. Il vero servizio non è fare grandi cose, ma fare ogni cosa con amore.

Un pezzo di questa strada di servizio e coraggio padre Stefano l’ha percorso con fratel Alberto Visintin che, per la circostanza, ha voluto essere presente a Oliosi.

Verso Roma, con molta speranza – Ora padre Stefano è in partenza per Roma, dove seguirà un corso di aggiornamento. Ma non è un punto di arrivo: è un nuovo inizio. Il suo zaino è pieno di esperienze, di volti incontrati, di passi fatti con fatica e con gioia.

E il suo messaggio resta chiaro: ogni cammino, anche quello più faticoso, è un dono. (Padre Raoul Sohouénou, mccj)

Il GERT riprende il cammino di riflessione sulla missione comboniana in Europa

I missionari comboniani in Europa vivono in nove paesi diversi. Diverse sono anche le lingue e le culture. Esistono però anche similarità, movimenti culturali ed eventi sociali che sgorgano da una matrice comune.

Per rispondere alle sfide che questa realtà pone all’impegno missionario, i missionari comboniani hanno disposto alcuni strumenti di riflessione e approfondimento.

Prima di tutto vi è il Gruppo Europeo di Riflessione Teologica (GERT). Si tratta di membri della famiglia comboniana provenienti da tutte le circoscrizioni europee che affrontano le tematiche di ricerca a partire dalla loro competenza specifica. Quasi tutti i membri del GERT hanno un retroterra accademico ed esperienza di insegnamento universitario. I risultati delle loro ricerche sono pubblicati e fatti circolare tra i membri della famiglia comboniana.

Un secondo strumento di riflessione è dato dal Simposio di Limone. Questo è un evento bi-annuale che si tiene a Limone sul Garda, paese natale di san Daniele Comboni. In passato, il simposio ha affrontato temi quali la nuova evangelizzazione in Europa, la questione dei migranti, la sinodalità e la missione, e altri.

Il 29 settembre scorso, i membri del GERT e un rappresentante del segretariato italiano della missione si sono incontrati a Roma per pianificare il cammino di questi due gruppi. Dopo una condivisione del lavoro fatto e delle mete che si prevedono per il futuro, è stato deciso che il segretariato della missione europeo e il GERT collaboreranno alla organizzazione dei prossimi simposi.

L’obiettivo è quello di continuare il cammino di riflessione sulla missione portato avanti dal GERT e, allo stesso tempo, continuare ad avere un confronto con voci competenti ed esterne all’Istituto comboniano, come accade durante il simposio di Limone. Intendiamo crescere nella comprensione del nostro tempo, delle tematiche sociali ed ecclesiali che attraversano l’Europa, e quindi agire con puntualità per annunciare il Vangelo e promuovere la pace, la giustizia e la salvaguardia del creato.

Brescia – Incontro annuale con i familiari dei comboniani

Domenica 5 ottobre, la comunità di Brescia si è ritrovata, come da tradizione, per una giornata di festa assieme ai familiari dei missionari, amici, collaboratori e laici che condividono lo stesso cammino di fede e di impegno.

L’incontro è stato guidato da padre Elias Sindjalim, consigliere generale, che ha offerto una panoramica sulla realtà attuale dell’Istituto comboniano, partendo dai dati statistici fino al sogno di San Daniele Comboni: “Salvare l’Africa con l’Africa” – una visione che oggi si sta concretizzando con un volto rinnovato dell’Istituto e nuovi impegni assunti nei vari continenti.

Padre Elias ha invitato i presenti a ringraziare il Signore per il dono del Fondatore e a chiedere la sua intercessione per proseguire con coraggio l’opera di evangelizzazione, specialmente nelle situazioni più difficili (vedi la drammatica situazione del Sudan, dove la guerra perdura da due anni). Essere missionari oggi significa mantenere viva l’attenzione su realtà dimenticate, in particolare in Africa, e farsi portavoce delle esperienze vissute dalle comunità cristiane locali.

La missione, però, non è solo lontana. Anche a Brescia la comunità comboniana è impegnata con l’iniziativa “La tenda di Abramo” e con il progetto “Afrobrix”, un percorso culturale e creativo che unisce cittadini e afrodiscendenti nella costruzione di una società più giusta e solidale.

Durante l’incontro sono stati ricordati con gratitudine i missionari bresciani che hanno donato la loro vita alla missione. Tra loro, mons. Lorenzo Ceresoli, padre Elia Ciapetti, fratel Francesco Ragnoli, padre Luigi Polini, padre Assunto Tebaldini, mons. Giovanni Migliorati, mons. Cesare Mazzolari, mons. Gianfranco Masserdotti e molti altri. Le loro testimo-nianze continuano a ispirare familiari e amici, alimentando lo stesso spirito missionario di un tempo.

La giornata si è conclusa con la celebrazione eucaristica, presieduta da padre Elias, nella chiesa del Buon Pastore. È seguito un pranzo fraterno che ha sigillato il clima di gioia e condivisione. (Padre Girolamo Miante, mccj)

Festa dei Popoli 2025 e preghiera interreligiosa a Padova

La Festa dei Popoli, svoltasi a Padova lo scorso 28 settembre, è un’iniziativa di Unica Terra, associazione nata nella casa comboniana nel 1991, con la partecipazione di volontari, postulanti fratelli, giovani del Gruppo impegno missionario (Gim) e confratelli comboniani.

Fin dalle sue origini la festa ha sempre avuto due momenti distinti ma complementari: la festa vera e propria, gioiosa e colorata, con danze, canti, suoni, abiti, colori e cibo; e la preghiera interreligiosa, spazio di incontro spirituale tra persone di diverse fedi.

Nel corso degli anni la Festa è cresciuta: dal cortile dei comboniani si è spostata fino al Prato della Valle, la grande piazza simbolo di Padova, dove si è inserita nella Giornata cittadina e provinciale del Volontariato. Tra la miriade di gazebo presenti spiccavano i 29 stand dell’Associazione Festa dei Popoli. La Festa dei Popoli di Padova è uno dei frutti più belli dell’impegno dei Laici Missionari Comboniani (LCM).

Preghiera interreligiosa – “Io sono la pace” – Parte integrante della Festa è la preghiera interreligiosa, celebrata quest’anno una settimana dopo, il 5 ottobre, nel cortile della casa comboniana. Il tema scelto è stato “Io sono la pace”.

Preghiere recitate e cantate in diverse lingue, gesti simbolici, canti, danze, abiti tradizionali – segni di culture e religioni differenti – hanno dato vita a un momento intenso, vissuto con partecipazione e passione, a completamento della Festa dei Popoli.

Un’immagine ha accompagnato la preghiera: “la frescura della pace”.
Un proverbio recita: “Se guardi al canneto con pace, ti darà frescura; se guardi al canneto con ira, ti darà percosse”. Queste parole collegano la pace a una sensazione di ristoro e beneficio: la pace, interiore o esteriore, porta calma, serenità e benessere, come una brezza fresca che dona sollievo e rigenerazione.

Durante la celebrazione è stata ricordata la figura di fratel Roger Schutz di Taizé, assassinato nel 2005 durante la preghiera serale nella chiesa della comunità. Monaco noto per la sua dedizione alla riconciliazione, alla pace e al dialogo ecumenico, fratel Roger è stato un segno concreto di comunione tra cristiani di diverse confessioni e tra tutti i credenti in Dio.

Aveva scritto ai giovani: «Moltissimi sono coloro che oggi aspirano a un avvenire di pace, a una umanità liberata dalle minacce di violenza. Se alcuni sono in preda all’inquietudine per il futuro e si sentono immobilizzati, ci sono anche, in tutto il mondo, giovani capaci di inventiva e di creatività. Alcuni sono portatori di pace laddove ci sono situazioni di crisi e di contrasto. Essi perseverano anche quando la prova o il fallimento pesano sulle loro spalle».

È risuonata anche la preghiera di papa Francesco per la pace: «Ora, Signore, aiutaci tu! Donaci tu la pace. Insegnaci tu la pace. Guidaci tu verso la pace. Apri i nostri occhi e i nostri cuori e donaci il coraggio di dire: “Mai più la guerra! Con la guerra tutto è distrutto!”. [….] Dal cuore di ogni uomo siano bandite queste parole: divisione, odio, guerra! Signore, disarma la lingua e le mani, rinnova i cuori e le menti, perché la parola che ci fa incontrare sia sempre fratello, e lo stile della nostra vita diventi shalom, pace, salam!».

Due gesti simbolici hanno accompagnato le invocazioni per la pace:

  • l’accensione di un lumino, posto accanto ad altri per creare un angolo di luce e calore, segno della pace condivisa;
  • il versare un po’ d’acqua, contributo personale che, mescolato con farina ed erbe, è servito per il momento conclusivo della preghiera.

Quest’ultimo gesto, presieduto dal fratello comboniano Simon Tsoklo, è stato la libazione agli antenati, propria della religione tradizionale africana, per offrire loro n’tifafa, “la frescura della pace”, accompagnata da un’invocazione in lingua ewe, parlata nel sud del Togo.

I partecipanti alla preghiera – Hanno preso parte alla preghiera vari rappresentanti religiosi: il monaco buddhista Dambadeniye Dammarama Maha Thero; il bramino Pal Ramesh; fratel Simon Tsoklo, comboniano; padre Gaetano Montresor, comboniano; Renata De Matteis e Davide Bergamasco, seguaci della fede Bahá’í; Sandro Vitulo, Ordine Secolare Francescano; Ait Alla Lousshaine, comunità islamica; Flora Grassivaro, Gukson Capone, Davide Chirulli, Federazione delle Famiglie per la Pace; Giacomo Colombatti, Comunità di Sant’Egidio; Cecilia Silva, comunità filippina; Emanuele Breda, Associazione spirituale Suyo Mahikari. (Padre Gaetano Montresor, mccj)

MOZAMBICO

Ordinazione sacerdotale di Samuel Miguel a Nampula

Sabato 25 ottobre, la parrocchia di Nostra Signora delle Grazie di Murrupula, nella provincia di Nampula, ha assistito all’ordinazione sacerdotale del diacono Samuel Miguel. L’arcivescovo di Nampula, mons. Inácio Saúre, che ha presieduto la cerimonia, ha esortato il novello sacerdote con parole semplici e chiare: «Non diventare un sacerdote “finto”, dalla doppia vita, ma sii sempre un autentico presbitero e missionario alla maniera di Comboni, pronto a servire con un cuore missionario e a fare del servizio ai più poveri e dimenticati il centro della tua missione».

Alla celebrazione hanno partecipato numerosi sacerdoti diocesani e confratelli delle comunità comboniane e delle parrocchie dell’arcidiocesi di Nampula e della diocesi di Nacala, in particolare della comunità di Carapira, dove Samuel ha svolto il ministero diaconale e il servizio missionario. Presenti anche le autorità locali, alcune suore comboniane, laici comboniani, seminaristi di Nampula, amici e benefattori.

Nel messaggio conclusivo, padre José Joaquim Luis Pedro, superiore provinciale, rivolgendosi a Samuel, ha detto: «Non sei stato ordinato per te stesso, ma per il popolo, per la missione e per il Regno. Sii come Mosè: sali sul monte, ascolta Dio e scendi con il volto illuminato. Sii come Isaia: lascia che il carbone ardente tocchi le tue labbra e le purifichi. Sii come Gesù: se non sarai buona notizia per i poveri, non sarai buona notizia per nessuno. Sii come san Paolo: la tua vita sia urgenza e non accomodamento. Sii come Comboni, nostro Fondatore. Sii, dunque, uno strumento e non un protagonista. Celebra ogni messa come se fosse la prima, l’ultima e l’unica. Non banalizzare mai il mistero».

Indicando con la mano il popolo presente, ha aggiunto: «Ascolta il Popolo di Dio: sia esso il tuo primo catechismo. Non smettere mai di studiare. Un sacerdote ignorante è un pericolo pastorale».

Infine, padre José Joaquim ha informato tutti che, pur avendo Samuel studiato teologia a São Paulo, in Brasile, è già stato assegnato alla provincia comboniana del Kenya, dove proseguirà l’opera di evangelizzazione tra i più bisognosi e abbandonati, in linea con il grande sogno di Comboni di evangelizzare l’Africa con l’Africa.

La notizia è stata salutata da una grande ovazione di tutti. Ciò ha sorpreso il superiore provinciale, che si è affrettato a commentare: «Sono felicemente stupito da questa vostra reazione. Di solito, quando annuncio che un sacerdote sta per partire per una missione lontana, la gente mostra segni di delusione e sconforto. Voi invece avete saputo rallegrarvi e incoraggiare Samuel. Complimenti per il vostro spirito missionario».

Padre Samuel, visibilmente commosso, ha ringraziato dapprima Dio per il dono della vocazione, poi tutti i fedeli presenti e quanti hanno pregato per lui, lo hanno accompagnato e consigliato fino a quel momento. Ha riservato un grazie particolare ai missionari comboniani per il sostegno ricevuto durante il percorso formativo. Infine, ha invocato su di sé la protezione di Nostra Signora delle Grazie, patrona della sua parrocchia, affinché lo aiuti a rimanere fedele alla sua missione.

Padre Samuel ha scelto per la sua ordinazione il motto: “Fate questo in memoria di me” (Lc 22,19). Parole che ci ricordano il desiderio di Gesù di rimanere sempre con noi e la necessità di perpetuare il mistero della sua presenza nell’Eucaristia.

Domenica 26, padre Samuel ha celebrato la sua prima Messa nella piccola comunità di San Pietro di Cavina, dove ha trascorso l’infanzia e dove vive la maggior parte dei suoi familiari. (Padri Sérgio Vilanculo e Alberto Vieira, comboniani impegnati in Mozambico)

PROVINCIA DE CENTRO AMÉRICA

Festa dei familiari dei comboniani guatemaltechi

I missionari comboniani sono arrivati in Guatemala nel 1989. Oggi i chapines – così sono affettuosamente chiamati i guatemaltechi – sono otto: quattro sacerdoti, un fratello e tre scolastici (uno dei quali già diacono, uno nello scolasticato di Kinshasa e il terzo in quello di São Paulo). Ci sono anche tre postulanti e alcuni aspiranti.

Approfittando del fatto che ottobre è il mese scelto dalla Chiesa cattolica per concentrare la riflessione e l’azione sulla missione universale, quest’anno si è deciso di invitare tutti i familiari dei confratelli originari del Paese per trascorrere insieme la domenica 26 ottobre nella “Casa Comboni” di Guatemala City.

È stata una scelta indovinatissima. Di questo parere è anche padre Juan Diego Calderón Vargas, superiore della Provincia de Centro América (PCA), che comprende tre paesi: Costa Rica, Guatemala ed El Salvador: «Era la prima volta che si realizzava un evento del genere, ed è stata davvero una giornata di fraternità e di spiritualità missionaria, vissuta come una grande famiglia. Abbiamo provato la gioia reciproca di conoscerci e di condividere il nostro carisma con coloro che hanno ispirato e sostenuto la nostra vocazione missionaria, tra gioie, preghiere e qualche lacrima scesa dagli occhi dei nostri genitori e familiari».

Due gli “ospiti d’onore” invitati a raccontare il loro cammino vocazionale e le loro esperienze di fede e missione. Il primo è stato padre Luis Filiberto López Pastor, che, dopo quattro anni trascorsi nello scolasticato di Kinshasa (RD Congo), è stato ordinato nel 2006. Ha poi trascorso otto anni nella Repubblica Democratica del Congo e undici nella sua provincia d’origine, la PCA.

Il secondo è stato fratel Jonatan Josué Chajón Gordillo, che ha fatto la prima professione religiosa nel maggio 2021 e ha da poco concluso lo scolasticato al Centro Internazionale di formazione per Fratelli (CIF) di Bogotá, in Colombia.

Un momento particolarmente toccante è stato l’ascolto dei messaggi audio inviati da tre comboniani chapines oggi in missione in Etiopia, Brasile e Repubblica Democratica del Congo.

Come gesto simbolico di comunione fraterna, durante l’Eucaristia i familiari hanno acceso una candela a nome di ciascuno dei missionari guatemaltechi sparsi per il mondo.

È seguito un festoso pranzo, che ha avuto come protagonisti i piatti tipici della cucina guatemalteca: chuchitos, tostadas, tacos e rellenitos.

SUDAFRICA

Pellegrinaggio Giubilare Comboniano a Magaliesburg

Venerdì 10 ottobre 2025, tutti i membri della Famiglia Comboniana in Sudafrica (padri, fratelli, suore, scolastici e postulanti – circa una quarantina) hanno partecipato a un pellegrinaggio per celebrare il Giubileo della Speranza e la Solennità di San Daniele Comboni, il nostro amato Fondatore e Padre. La meta di questo primo pellegrinaggio comboniano è stato il Santuario di Maria Madre della Misericordia a Magaliesburg, nell’arcidiocesi di Johannesburg, situato a circa 80 km dalla sede metropolitana di Johannesburg.

Nel suo intervento introduttivo, padre John Baptist, superiore provinciale, ha dato il benvenuto a mons. Buti Tlhagale, arcivescovo emerito di Johannesburg, che ha avuto la bontà di accompagnare questo pellegrinaggio. Ha poi ringraziato tutti i membri della famiglia comboniana per aver partecipato numerosi a questo primo pellegrinaggio comboniano. Inoltre, ha voluto sottolineare la presenza degli scolastici e dei postulanti – il presente e il futuro giovanile del nostro Istituto comboniano – e quella dei confratelli anziani, la memoria vivente dell’Istituto, ricordando le parole di Papa Francesco: «Se i giovani sono chiamati ad aprire nuove porte, gli anziani ne custodiscono le chiavi».

Ha ricordato che Comboni ci ha immaginati come «missionari santi e capaci», sempre pronti a spendere la vita e le energie per i più poveri e abbandonati. «I poveri attendono la nostra risposta attraverso iniziative concrete a loro favore». Padre John Baptist ha concluso con le parole del nostro fondatore: «Coraggio per il presente, ma soprattutto per l’avvenire!».

Mons. Buti Tlhagale ha condiviso alcune riflessioni sulla grande missione della Chiesa e sul ruolo pionieristico di Comboni nell’evangelizzazione dell’Africa. Dopo aver recitato il rosario camminando attorno al santuario mariano, c’è stata la celebrazione eucaristica, seguita da un’agape fraterna. San Daniele Comboni, prega per noi! (Padre John Baptist Keraryo Opargiw, mccj)

20° anniversario della morte di padre Giorgio Stefani

Il 19 ottobre 2025, alla vigilia del 20° anniversario della scomparsa di padre Giorgio Stefani, noi membri della famiglia comboniana ci siamo riuniti nella parrocchia cattolica di Sant’Agostino, a Silverton – Pretoria, unendoci ai parrocchiani per celebrare la vita e la missione del nostro compianto confratello padre Giorgio.

Padre Fabio Baldan, superiore provinciale d’Italia, ha guidato una delegazione composta da alcuni stretti familiari di padre Giorgio. La santa messa è stata presieduta da padre John Baptist Opargiw, superiore provinciale in Sudafrica, mentre l’omelia è stata pronunciata da padre Fabio.

Padre John Baptist, a nome dell’Istituto, ha ringraziato i parrocchiani per aver organizzato la cerimonia in memoria di padre Giorgio, un missionario dal cuore profondamente compassionevole, in particolare verso i poveri e i sofferenti. Ha inoltre espresso la sua gratitudine per la presenza dei familiari di padre Giorgio, sottolineando che si trattava di un momento di autentica comunione e solidarietà, celebrato nel contesto della Giornata missionaria mondiale.

Durante l’omelia, padre Fabio ha ribadito che la nostra vita cristiana e missionaria respira con i due polmoni della preghiera (che ci mette in relazione con Dio, con gli altri e con la Madre Terra) e dell’amore. Ha confermato che la vita e la missione di padre Giorgio incarnavano pienamente questa verità, e invitato tutti a pregare affinché egli continui a essere fonte di ispirazione per i giovani, in particolare per quelli della parrocchia di Sant’Agostino, dove ha prestato servizio per molti anni.

Padre Gordon Rees, padre Antony Mkhari e Angelo Stefani hanno poi condiviso commoventi testimonianze sul defunto padre Giorgio. Padre Antony, infine, ha consegnato un ritratto di padre Giorgio Stefani, realizzato localmente, al più giovane rappresentante della famiglia Stefani, che porta il suo nome: Giorgio Stefani Jr.

Dopo la messa, tutti sono stati invitati a un pranzo comunitario, durante il quale si sono gustati diversi piatti preparati dai parrocchiani di Silverton, provenienti da varie culture.

Possa la memoria di padre Giorgio Stefani continuare a vivere in mezzo a noi, nel nostro servizio missionario ai più poveri e abbandonati.

PREGHIAMO PER I NOSTRI DEFUNTI

LA MADRE: Jovita, di padre Estrada Santoyo Gabriel (M).

IL FRATELLO: Fernando António, di padre Jerónimo Alberto Vieira da Costa (MO); Dante, di padre Valentino Benigna (I); José, di padre Rojo Buxonat Laureano (E).

LA SORELLA: Juanita, di padre Daniel Magaña Chávez (M).

SUORE COMBONIANE: suor Mecchi M. Eugenia; suor Basso M. Marcella; suor Buttiron Regina Maria; suor Cavalleri Pier Imelda.