Venerdì 7 novembre 2025
Dal 10 al 21 novembre a Belém, in Brasile, la Conferenza delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico (COP30). «L’altro ieri, a Kinshasa (Rd Congo), dove lavoro, si è abbattuto un gran temporale con allagamenti da ogni parte. Succede sempre più spesso e questo ci inquieta, perché pensiamo alla povera gente che vive in collina o nelle periferie che, in poche ore, vede distrutta la propria casa o l’orticello, l’impraticabilità delle strade e cento altri problemi», dice padre Fernando Zolli.
«È tempo di dire basta. Questa notte insieme ad un laico missionario comboniano siamo partiti per Belém del Parà, in Brasile, dove prenderemo parte alla COP30 insieme ad una grande delegazione della Famiglia Comboniana (40 partecipanti, consacrati e laici) di ogni continente.
Siamo arrivati alla trentesima edizione di questi incontri a livello planetario, dove si discutono problemi dell’ambiente ed eventuali soluzioni per la cura della casa comune, sempre più minacciata a causa dell’effetto serra che genera la crisi climatica.
Progressi in questo campo sono stati fatti, ma non ancora sufficienti per la salvaguardia del pianeta e il futuro dell’umanità.
A Belém, insieme ai movimenti di base e alle aspettative dei poveri, chiederemo giustizia climatica. Parteciperemo alla “cupola dei popoli” e faremo sentire la nostra voce, soprattutto quella della Repubblica democratica del Congo, un esempio significativo di tutta l’Africa, una terra ricca, ma impoverita da secoli dal modello economico d’estrazione e di sfruttamento.
Un continente che inquina poco ma paga il costo dell’inquinamento globale.
Diremo chiaramente che è contraddittorio utilizzare i benefici dell’estrazione petroliera, la distruzione sistematica delle foreste, per finanziare la cosiddetta transizione ecologica.
Noi invitiamo alla conversione ecologica e chiederemo ai paesi ricchi di riconoscere e assumere il debito sociale ed ecologico; impegnarsi a promuovere un finanziamento climatico abbordabile ed efficace, che non aumenti il debito dei paesi poveri e lavorare per un’alleanza con i paesi del Sud del mondo per l’etica e la giustizia.
Creare una governance con la partecipazione dei popoli originari e le comunità di base: mettere in pratica delle politiche di decrescita per diminuire l’emissione di CO2.
Ci auguriamo che non sia un incontro inconclusivo in più che si aggiunge alla lista, ma l’occasione di una drastica e necessaria svolta morale, secondo gli orientamenti dell’ecologia integrale».
Padre Fernando Zolli – Nigrizia