In Pace Christi

Calvera Pi Antonio

Calvera Pi Antonio
Data di nascita : 07/07/1946
Luogo di nascita : Barcelona (E)
Voti temporanei : 15/08/1970
Voti perpetui : 08/12/1973
Data ordinazione : 01/03/1975
Data decesso : 14/10/2021
Luogo decesso : Valencia (E)

P. Antonio Calvera Pi è morto a Valencia lo scorso 14 ottobre. Era nato a Barcellona il 7 luglio 1946, primogenito di tre figli, in una famiglia di profonda fede. Studiò nel Collegio San José de los Hermanos della Sagrada Familia e poi fece gli studi di Archeologia all’Università di Barcellona.

Durante gli anni della gioventù si dedicò molto ai giovani nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova, sempre a Barcellona, dove era un attivo animatore e catechista. L’amicizia con questi giovani è stata sempre intensa e duratura: molti di loro erano presenti al suo funerale. Antonio aveva un carattere molto gioviale e comunicativo; a volte organizzava dei momenti di svago con giochi di magia per gli anziani, i bambini e durante le feste organizzate dalla parrocchia.

Nel 1968 scoprì che Dio lo chiamava a seguirlo come missionario e, dopo un breve periodo di discernimento, entrò nel noviziato comboniano di Moncada (Valencia), dove emise i primi voti il 15 agosto 1970. Fece gli studi di Teologia nel Seminario maggiore diocesano di Moncada e presso la Facoltà dei Gesuiti a Granada. Emise la professione perpetua l’8 dicembre 1973 e fu ordinato sacerdote il 1° marzo 1975, nella parrocchia di Sant’Antonio da Padova, a Barcellona.

Dopo l’ordinazione sacerdotale, P. Antonio fu assegnato alla comunità di Madrid per seguire le attività della Procura delle Missioni e, tre anni dopo, fu incaricato anche dell’amministrazione delle riviste Mundo Negro, Aguiluchos e della casa editrice Mundo Negro.

Nel 1981 fu destinato all’Etiopia, dopo un anno a Londra per imparare l’inglese. In Etiopia lavorò nella missione di Awassa e a Dongora, pur continuando a collaborare con i suoi articoli a Mundo Negro. Nel 1987 ritornò in Spagna per lavorare nell’animazione missionaria nella comunità di Madrid. Ne approfittò per immergersi nel mondo degli audiovisivi seguendo dei corsi e, concretamente, producendo programmi radio, il più importante dei quali fu un programma radiofonico sulla vita di san Daniele Comboni che ebbe un notevole successo.

Fu in quegli anni che mise in pratica le sue conoscenze di arte, tecnica e immaginazione nel “Museo africano Mundo Negro”, un museo molto visitato ancora oggi. Vi si dedicò anima e corpo per far sì che fosse, come diceva lui, didattico per i visitatori, chiaramente africano e rispettoso di tutto il continente.

Fra il 1991 e il 1992 mise su un altro museo africano nella sede dei Comboniani a Barcellona: il Museu africà San Daniel Comboni, un altro angolo di Africa dentro la città, che P. Antonio costruì con gli stessi criteri di quello di Madrid.

Nel 1993 fu destinato al Sudafrica e rimase per la maggior parte del suo tempo a Waterval; imparò la lingua sotho e approfondì quella cultura, iscrivendosi a corsi a distanza di antropologia dell’Università del Sudafrica (UNISA).

Il suo passaggio in questa missione ha lasciato un bel ricordo fra la gente, per la sua dedizione pastorale e il suo modo di rapportarsi con le persone. Per un periodo fu anche incaricato della formazione dei catechisti della diocesi di Witbank.

Nel 2005 fu richiamato in Spagna e destinato alla comunità di Barcellona, per lavorare nell’animazione missionaria con il Servizio Congiunto di Animazione Missionaria (SCAM). Si coinvolse molto anche con i bambini e gli assistenti del Esplai Missioner Aguiluchos, che si riunivano settimanalmente nella casa dei comboniani a Barcellona.

Nel 2011 fu assegnato alla comunità di Moncada, per continuare il suo lavoro di animazione missionaria. In quegli anni si dedicò assiduamente alle visite alle parrocchie e alle scuole della zona, promuovendo le riviste Mundo Negro e Aguiluchos. Era molto conosciuto anche per la buona organizzazione della vendita dei calendari pubblicati dai comboniani, tanto che in alcune parrocchie lo chiamavano Mossèn calendari, padre calendario.

Tre anni fa ebbe l’opportunità di dimostrare, ancora una volta, le sue capacità, quando gli fu chiesto di riorganizzare il “Museo delle Curiosità” che c’è nella casa di Comboni a Limone sul Garda (Italia).

Con l’esperienza accumulata e il suo spirito creativo, costruì un altro museo a Moncada dal nome “África abre sus puertas”. Inaugurato nel 2015, stava gradualmente prendendo slancio quando la pandemia di coronavirus ha interrotto le visite.

Senza dubbio una delle grandi qualità di P. Antonio è stato l’amore per l’animazione missionaria, alla quale si è sempre dedicato con grande impegno, competenza e capacità organizzativa. (P. Jaime Calvera Pi)