In Pace Christi

Riva Mario

Riva Mario
Data di nascita : 09/02/1928
Luogo di nascita : Lecco (I)
Voti temporanei : 09/09/1947
Voti perpetui : 20/09/1951
Data ordinazione : 07/06/1952
Data decesso : 12/01/2024
Luogo decesso : Castel d’Azzano (I)

Mario nasce a Lecco, diocesi di Milano, il 9 febbraio 1928. Ancora ragazzo, entra nel seminario diocesano di Venegono Inferiore. Ci rimane fino alla fine del biennio ginnasiale, che supera con ottimi voti. Dovrebbe iniziare la prima liceo, ma la sua intenzione è un’altra; in una lettera da lui indirizzata al superiore della comunità comboniana di Venegono Superiore, in data 12 settembre 1945, scrive: «È da tempo che sento un forte impulso a diventare missionario di Mons. Comboni. Ora, finalmente, con l’approvazione dei miei superiori, dei miei genitori e anche di S.E: il Card. Ildefonso Schuster, porgo domanda di ammissione».

Il 14 ottobre 1945, Mario entra nel il Noviziato comboniano di Venegono Superiore. «Mario è un giovane di grande attività e vitalità. Vivace, attivo, buono, generoso. Pietà buona e grande generosità. Benvoluto e amato da tutti», sono i giudizi dei suoi superiori.

Il 9 settembre 1947, fa i primi voti religiosi e viene destinato allo Scolasticato Filosofico di Rebbio (Como). Nel 1948 è nella Scuola Apostolica di Crema come prefetto: si cura dei giovani seminaristi (“apostolini”) e segue i corsi teologici nel seminario maggiore diocesano. Nel 1951, è prefetto nella Scuola Apostolica di Brescia, e frequenta il terzo anno di teologia nel seminario superiore diocesano di Brescia. Per il quarto corso, invece, si reca allo scolasticato di Venegono Superiore, dove il 20 settembre 1951 fa la professione religiosa perpetua. Il 7 giugno 1952, viene ordinato sacerdote nella cattedrale di Milano dal cardinale Ildefonso Schuster.

Dopo l’ordinazione, padre Mario è destinato alla comunità di Trento con l’incarico di promotore vocazionale (“reclutatore” si dice in quegli anni). Vi rimane per due anni. A luglio 1954 è assegnato al Sud Sudan, nella missione di Mbili, nell’allora Circoscrizione del Bahr-El-Ghazal. Nel 1957 è spostato alla missione di Nyamlel. Tre anni dopo, è a Aweil, per poi trasferirsi a Mayen nel 1964, con l’incarico di superiore della comunità e parroco della missione.

Nel luglio 1964 torna in Italia, assegnato alla comunità del Noviziato di Gozzano come economo. Pesta i piedi con i superiori, finché, dopo poco più di un anno, gli concedono di tornare in missione, questa volta in Uganda, ad Arua. Trascorre alcuni anni nella Comboni House della vicina Ediofe, Poi, nel 1969, è destinato a Gulu, fino a giugno 1974, quando lo richiamano in Italia, assegnato come superiore alla comunità di Bari.

Ma la sua “pazienza” non dura più di tre anni: nel 1977 ottiene di ripartire e viene assegnato al Kenya. Per lui è pronto un posto nel nord, a Katilu, diocesi di Lodwar, nel distretto dei Turkana. Il Sud Sudan è poco più a Nord, e lui vi fa frequenti fughe. Cinque anni dopo, nel 1982, è di ritorno in Italia, nella comunità di Napoli, per il ministero di animazione missionaria. Nel 1984 trascorre un anno sabbatico presso la Curia generalizia in Roma. Passato un anno, è di ritorno in Kenya, nel nord. Ma i problemi sono in Sud Sudan, dove continua a recarsi molto spesso. Così i superiori si affrettano ad assegnarlo a quella Provincia. Un anno a Meridi, tre anni a Tombora, due anni a Yirol, un anno ad Arua-Ediofe per prendersi cura dei rifugiati Sudanesi in Uganda… sempre in movimento.

Nel 1990, scrive padre Francesco Chemello nella sua testimonianza, «fu assegnato alla diocesi di Torit. Passò poi alla missione di Yirol, nella diocesi di Rumbek. Subito dopo, andò nell’immenso campo profughi di Kakuma (Kenya), per prendersi cura delle decine di migliaia di giovani Dinka e Nuer, arrivati lì dopo essere già stati sfollati in campi profughi in Etiopia. Da Kakuma partecipò a numerosi tentativi di esplorazione – tutti caratterizzati da numerosi incognite e tremendi pericoli – alla ricerca di luoghi che potessero permettere la nostra presenza comboniana nel territorio della diocesi di Rumbek.

Nel luglio 1993, mentre si stava spendendo per gli sfollati Dinka nel Nord Uganda in situazioni drammatiche, andai a trovarlo e cercai di convincerlo a non rischiare troppo: “La tua vita ci preme”, gli ripetevo. Ma lui sembrava non sentire: mi parlava sempre e solo delle impossibili condizioni in cui quegli sfollati erano costretti a vivere. “Come faccio ad abbandonarli?”, ripeteva. Viveva con la gente; trascorreva le notti con loro, mai in un luogo permanente e sicuro».

Nel luglio 1995 è a Rumbek, Sud Sudan, dove rimane cinque anni, fino alla fine del 2000. Nel gennaio 2001 è a Rebbio (Como); a luglio si sposta a Casavatore, dove rimane fino al 2004, poi torna a Rebbio per un anno.

Ad agosto 2005 è a Mapuordit (Sud Sudan), dove si presta a ogni tipo di ministero pastorale, ma riservando molto tempo alle traduzioni di testi liturgici e scolastici nelle lingue locali.

Dalla metà del 2007 al 2012 è in continuo movimento; va dove c’è sofferenza da lenire e persone da aiutare: lo trovi ad Agang-Rial, a Malwal-Kon (dove apre una nuova missione), e di nuovo a Mapuordit e a Rumbek.

Padre Mario rientra definitivamente in Italia nel 2012, per motivi di salute. Ha 84 anni. È ospitato nelle comunità comboniane dove c’è un centro per missionari anziani e malati: Milano (2012-2013), Rebbio (2013-2020) e Castel d’Azzano (Verona), dal 1° dicembre 2021.

Nell’ultimo periodo, la sua salute si fa sempre più fragile, con momenti di crisi da cui riesce sempre a riprendersi. Ma la notte precedente il 12 gennaio 2024, subisce un grave deterioramento generale. Verso le 8.00 del mattino, se ne va in paradiso, amorevolmente assistito dai membri della comunità di Castel d’Azzano e dal personale di servizio.

Il suo funerale è celebrato il mattino del 16 gennaio, presso la comunità di Castel d’Azzano. Nel pomeriggio, alle ore 15.00, una messa funebre viene celebrata nella chiesa parrocchiale di Valmadrera (Lecco). (Padre Franco Moretti, mccj)