Lunedì 17 novembre 2025
Il Vertice dei Popoli si è concluso ieri con un evento storico e di grande rilievo: la consegna ufficiale della Dichiarazione del Vertice dei Popoli al presidente della COP30, l'ambasciatore André Corrêa do Lago. Il documento illustra le lotte e le proposte per affrontare la crisi climatica e socio-ambientale a livello globale. La causa fondamentale è l'attuale sistema economico che, con il profitto e l'accumulo di ricchezza, sacrifica la natura e la vita che la abita. Propone di smascherare le soluzioni di mercato ingannevoli e di garantire che le risorse naturali siano considerate beni comuni. [Leggi l’intero documento allegato]
Contemporaneamente si è concluso il Vertice dei Bambini, che hanno scritto una lettera consegnata anche al presidente della COP30 in cui esprimono la loro tristezza e preoccupazione per il modo in cui stiamo distruggendo il mondo. Hanno affermato di non essere solo un futuro, ma anche un presente e di non voler crescere in un mondo distrutto dalla guerra e dal cambiamento climatico. Hanno concluso con un appello “a prendersi cura del pianeta come si prenderebbe cura di un bambino”. [Leggi tutto il documento allegato]
Nel suo breve messaggio, il presidente della COP30, l'ambasciatore André Corrêa do Lago, ha affermato che questa COP è stata storica per la partecipazione della società civile e dei movimenti popolari. A differenza delle tre COP precedenti, tenutesi a Belém, in Brasile, alla COP30 la società civile mondiale ha avuto voce in capitolo. Il presidente del Brasile Luiz Inácio Lula da Silva ha inviato un messaggio al Vertice dei Popoli, letto dalla ministra Marina Silva, in cui ha sottolineato che la COP30 non sarebbe stata possibile senza la partecipazione della società civile e dei movimenti popolari e ha affermato: “La lotta contro il cambiamento climatico richiede la mobilitazione e il contributo di tutta la società, non solo dei governi”, e ha insistito sulla necessità di uno sviluppo sostenibile, “un mondo in pace, più solidale, meno diseguale, libero dalla povertà, dalla fame e dalle crisi”.
La Famiglia Comboniana, dopo aver partecipato a tutti questi eventi, ha concluso la sua visita con la celebrazione eucaristica presieduta da monsignor Léonard Ndjadi Ndiaye, vescovo ausiliare di Kisangani, Repubblica Democratica del Congo. Nella sua omelia ha invitato a costruire un mondo migliore basato sui valori evangelici.
Nel contesto dell'Incontro dei Vescovi del Sud del Mondo alla COP30: i poveri e il grido della terra, ha affermato che le priorità della Chiesa sono quattro: 1. Educare all'ecologia integrale. 2. La dimensione etica della trasformazione energetica. 3. Il ruolo delle donne nella Chiesa. 4. Il dialogo con i popoli indigeni, non si può agire senza la loro partecipazione. Ha concluso chiedendo una preghiera per la pace nel suo Paese e nella sua diocesi.