Si è spento mercoledì mattina all’ospedale di Borgo Roma (Verona) P. Mario Casella, che ha dedicato 40 anni alla missione in Uganda. Rientrato in Italia da poco più di un anno per un periodo di convalescenza, aveva già prenotato il volo per tornare nella sua Africa, prima che le sue condizioni di salute peggiorassero, costringendolo a sospendere la partenza. Mai avrebbe pensato di morire fuori dal continente che aveva abbracciato per decenni, condividendo croci e difficoltà assieme agli ultimi.
La notizia della morte è arrivata in poche ore ad un ammutolito popolo di Lodonga, per voce del superiore della missione comboniana, P. Roberto Pegorari, che ne ha dato l’annuncio nella cattedrale durante la Messa. Una commozione condivisa a migliaia di chilometri più a nord, a Malcesine, paese natale di P. Mario: “Il legame tra il paese dell’alto lago e quel pezzo d’Africa subsahariana ha visto nascere negli anni diverse adozioni a distanza e momenti di solidarietà con raccolte fondi da parte di singoli cittadini e associazioni locali. Per lui i poveri venivano prima di tutto, ammirava la loro dignità, l’ospitalità che dimostravano nonostante l’indigenza della vita; aveva fatto suo il loro disagio attraversando l’insidiosa savana pur di non mancare una visita alle cappelle della diocesi di Arua disperse sul territorio fino ai confini con il Congo per portare il messaggio di Cristo” (L’Arena, Verona, 10.12.2011).
Brevi notizie sulla vita
P. Mario Casella era nato a Malcesine (Verona) sul Lago di Garda, di fronte a Limone, il 1° agosto 1927. Frequentò le scuole superiori a Brescia. Entrò in noviziato a Venegono e l’anno successivo fu mandato a Sunningdale (Inghilterra) dove emise i primi voti. Ritornò a Venegono dove terminò lo scolasticato ed emise i voti perpetui. Fu ordinato nel duomo di Milano il 12 giugno 1954 dal Cardinale Ildefonso Schuster. Dopo due anni di specializzazione in Inghilterra, fu destinato all’Uganda.
In missione
Partì per l’Uganda nel 1956 e da quel momento l’Africa diventò la sua vita. Nella diocesi di Arua, sua prima destinazione, a parte una breve parentesi di circa due anni a Brescia, rimase fino al 1971, anno in cui venne a Roma, prima per il Corso di Rinnovamento e, subito dopo, come formatore degli scolastici. Dopo sei anni, fu destinato con lo stesso incarico al seminario comboniano di Chicago (USA). Lavorò poi per alcuni anni a Nairobi, in Kenya, con gli Apostoli di Gesù.
Finalmente, ritornò in Uganda, dove ha servito fedelmente e generosamente per quasi 30 anni. In un primo tempo, durante gli anni della guerra, rimase a Ombaci come parroco. Poi, andò a Lodonga per riaprire, nonostante le condizioni d’insicurezza, la missione, che aveva subito numerose devastazioni durante la guerra. Qui collaborò con P. Renzo Salvano ad aprire SPACE, che comprendeva il Centro di Formazione Pastorale per Catechisti e il Centro Cenacolo di Spiritualità. Lavorò anche con P. Torquato Paolucci e con il sacerdote diocesano P. Emmanuel, mentre per il ministero pastorale con P. Antonio La Salandra e P. Luigi Moser nella parrocchia di Lodonga. In realtà P. Casella era conosciuto in tutta la diocesi di Arua per la sua grande disponibilità a servire Dio e la Chiesa locale.
P. Casella ritornò in Italia nel maggio del 2010 per un periodo in famiglia. Ma la sua salute cominciò a dare problemi: subì due interventi chirurgici piuttosto delicati. Nonostante questo, aveva sempre la speranza di tornare in Africa tanto che quattro mesi prima della morte aveva persino comprato il biglietto per ritornare a Lodonga con P. Pegorari.
Funerale a Verona
Nell’omelia pronunciata durante il funerale in Casa Madre, P. Giovanni Taneburgo ha detto: “P. Mario era un vero innamorato della Parola di Dio. Mentre la meditava e la proclamava, desiderava renderla carne nella sua vita di ogni giorno. Era un amante della vita non con un’esuberanza chiassosa ma con pacatezza e senso di equilibrio. Si sentiva veramente seguace del Comboni e membro della famiglia comboniana: c’era in lui un senso spiccato della missione che Dio gli aveva affidato. P. Mario insisteva, per sé e per gli altri, sulla bellezza e sulla necessità di fondare la vita su valori solidi e quindi non negoziabili”.
Dopo le esequie in Casa Madre a Verona, la salma è stata trasportata a Malcesine per i funerali nella chiesa parrocchiale, prima della sepoltura nella tomba riservata ai sacerdoti nel cimitero del paese, secondo la volontà espressa dai familiari.
Messa di suffragio a Lodonga
Anche P. David Paul Baltz, durante la Messa di suffragio celebrata a Lodonga il giorno stesso della morte, ha rilevato la passione con cui P. Mario ha affrontato le diverse dimensioni missionarie: “P. Mario ha amato la sua famiglia comboniana negli oltre 63 anni di vita religiosa. Ha amato il suo sacerdozio, servendo la Chiesa in tre continenti per più di 57 anni. Ha amato l’Africa, servendo il suo caro popolo africano per 45 anni. Ha amato i suoi catechisti dedicando tutto se stesso alla loro formazione e alle loro famiglie. Ha amato il lavoro missionario dimostrandolo in tutto ciò che faceva”.
Testimonianze
Fr. Elio Croce ha voluto inviare una breve testimonianza su P. Mario: “Ho un bellissimo ricordo di lui. Sono stato più di una volta ai suoi esercizi spirituali: era pieno di Spirito Santo. Alla Messa di suffragio la basilica era zeppa di persone che venivano a invocare il “loro padre”. Il giorno dell’Immacolata, a Lodonga, attorno alla Sultana d’Africa, si sono radunate da tutto il West Nile migliaia di persone che hanno ricordato P. Mario e reso grazie a Dio per averlo avuto a lungo nella loro terra”.
Da Mccj Bulletin n. 251 suppl. In Memoriam, aprile 2012, pp. 50-53.