In Pace Christi

Generali Modesto

Generali Modesto
Data di nascita : 18/10/1927
Luogo di nascita : Mombaroccio (I)
Voti temporanei : 09/09/1947
Voti perpetui : 09/09/1953
Data ordinazione : 12/06/1954
Data decesso : 10/01/2024
Luogo decesso : Castel d’Azzano (I)

Modesto nasce a Mombaroccio, nella provincia di Pesaro Urbino, il 18 ottobre 1927. Ancora giovanissimo (1939), entra nella Scuola Apostolica di Riccione, tenuta dai missionari comboniani. L’anno seguente, passa nel nuovo seminario di Pesaro (nella Villa Baratoff), dove vive momenti difficili, a causa della guerra in corso, obbligato, con compagni e insegnanti, a rifugiarsi in luoghi sicuri durante i frequenti bombardamenti.

Il 12 settembre 1945, entra nel noviziato di Venegono Superiore. Dopo due anni, il 9 settembre 1947, fa la prima professione religiosa. Per i tre corsi di studi filosofici si reca nello Scolasticato Filosofico di Rebbio (Como), per poi trasferirsi nello Scolasticato Teologico di Venegono Superiore per i corsi di teologia. Il 9 settembre 1953 fa i voti perpetui e il 12 giugno 1954 è ordinato sacerdote nel duomo di Milano dal cardinale Ildefonso Schuster.

Poche settimane dopo l’ordinazione, è assegnato al Messico e destinato alla Casa di Sahuayo “per assumere l’ufficio di Professore e Prefetto della Scuola Apostolica”.

In Messico, padre Modesto rimane per 42 anni, interrotti da 2 anni in Spagna, trascorsi nella comunità di Corella (luglio 1977-giugno 1979) come superiore locale. Dovunque va, lascia il segno e un caro ricordo.

In Messico, padre Modesto è per lo più impegnato nei seminari, dapprima come professore o prefetto degli studi, più tardi anche come formatore nelle case di formazione, quali il pre-postulandato, il postulandato e il noviziato. Dal 1958 al 1960, ha anche la soddisfazione di essere viceparroco della parrocchia di Santa Rosalia.

Da luglio 1986 al 1995 è economo provinciale presso la sede provinciale di Ciudad de México. Chi lo ha incontrato testimonia di non avere mai trovato un economo più libero, accogliente e generoso di lui.

Nel 1998, quando ha già 71 anni, gli viene chiesto un servizio nella provincia d’Italia. Ritorna alla casa di Pesaro – 53 anni dopo averla lasciata da seminarista! – e vi rimane per altri 25 anni, fino a luglio 2022.

Superiore della casa era padre Renzo Piazza che dice: «Sono stato con padre Modesto dal 2011 al 2015. Pesaro era la casa per la Formazione Permanente in provincia, e tanti confratelli la riconoscevano come una comunità accogliente. In realtà, il cuore dell’accoglienza era lui, padre Modesto. Apriva e chiudeva il cancello, preparava la cappella per la messa, andava a celebrare nelle parrocchie vicine, andava a comperare il pane, rispondeva al telefono e faceva il servizio di portineria. Ed era sempre lui che preparava e sparecchiava le tavole in refettorio. Se durante il pranzo e la cena squillava il telefono, era lui a correre a rispondere e poi tornava al tavolo, trovando spesso il cibo freddo, era lui a distribuire i vari servizi richiesti. Una volta a settimana “andava in missione” all’ospedale, per celebrare l’Eucarestia nel reparto di igiene mentale… quando arrivavano i gruppi dei confratelli per un raduno o un’assemblea, raccoglieva le adesioni, distribuiva le camere… E mentre faceva tutto questo, non si lasciava sfuggire una lamentela o una arrabbiatura, e non alzava mai la voce. E questo per oltre 20 anni!».

Il 22 giugno del 2014, domenica del Corpus Domini, aveva celebrato il 60° della sua ordinazione sacerdotale. Aveva voluto una celebrazione intima, con i parenti stretti. Bellissima la sua omelia.

«Ho un ricordo speciale – testimonia ancora padre Renzo – di quella festa di anniversario e dell’Eucaristia che solennizzò quel giorno. Nella sua omelia, padre Modesto non usò mai il pronome “io”, né adoperò un verbo che avesse un diretto riferimento a sé stesso. Eppure, ne avrebbe avuto tutto il diritto: stavamo celebrando i 60 anni del suo sacerdozio. No! Parlò soltanto di Gesù, mai di sé stesso. Questo è il missionario!».

Continua padre Renzo: «Quando lasciai la comunità di Pesaro per venire al Centro “Fratel Alfredo Fiorini” di Castel d’Azzano nel 2014, padre Modesto mi salutò con le seguenti parole: “Caro Renzo, coraggio per la tua nuova ‘missione’. Va’ a lavorare nelle ‘periferie’ della vita!” A luglio 2022, anche padre Modesto arriva nelle “periferie della vita” di Castel d’Azzano. Ma non si mette ai margini della nuova realtà, bensì nel bel mezzo. Si è portato dietro il “santo vizio” di servire. Un solo esempio basti: per due anni fa letteralmente “la guardia del corpo” del confratello padre Piero Lampetti, pronto a “servirlo” in ogni sua necessità. Con i molti confratelli del Centro, festeggia il suo 95° e 96° compleanno».

Nelle ultime settimane di vita, accusa gravi problemi di salute. La notte del 9 gennaio 2024 subisce un vero e proprio crollo. Il mattino del 10 gennaio 2024, verso le 8.30, padre Modesto ci lascia all’improvviso, amorevolmente assistito dai membri della comunità di Castel d’Azzano e dal personale di servizio.

Il 12 gennaio, viene celebrato il funerale nella cappella del Centro, alla presenza di familiari e amici e di alcuni confratelli delle comunità vicine, tra cui padre Fabio Baldan, superiore provinciale. La celebrazione è presieduta dal superiore del Centro. (Padre Franco Moretti, mccj)