Nicolino nasce il 19 luglio 1958 a Celenza Valfortore, in provincia di Foggia (Italia), nella diocesi di Lucera-Troia, da Luigi Di Iorio e Antonietta Montagano, in una famiglia profondamente cattolica e tradizionale.
Conseguita la maturità al Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Bari nel luglio 1977, a ottobre dello stesso anno entra nel postulato comboniano di Firenze per il primo biennio di teologia presso l’Istituto Teologico Fiorentino, dove ottiene il diploma. Il 10 ottobre 1979 è nel noviziato comboniano di Venegono Superiore (Varese), dove fa la prima professione religiosa il 6 giugno 1981. Frequenta il terzo anno di teologia nello scolasticato comboniano di Chicago (1981-1982), per poi recarsi a Elstree, in Inghilterra, per concludere i corsi di teologia al Missionary Institute of London (Mil). Il 21 giugno 1985, ottiene il Diploma in Missiologia al Mil, e il 3 dicembre fa la professione religiosa perpetua. L’11 gennaio 1986 è ordinato diacono nella parrocchia di Santa Teresa, a Borehamwood, dall’arcivescovo di Westminster, il card. George Basil Hume. Il 17 giugno 1986 consegue il Baccalaureato in Teologia e il Master of Arts in Religious Studies, rilasciati dall’Università di Lovanio (Belgio). Il 9 agosto 1986 è ordinato sacerdote nella parrocchia di Celenza Valfortore, dal vescovo di Lucera, mons. Carmelo Cassati.
Assegnato alla provincia d’Italia, a settembre 1986 è destinato al seminario minore di Brescia come formatore e insegnante. L’anno successivo è superiore del seminario minore di Troia e promotore vocazionale; insegna anche religione nella scuola media locale. Nei periodi liberi dall’insegnamento, frequenta a Roma, presso la Facoltà di Scienze dell’Educazione dell’Ateneo Salesiano, un corso per educatori dei seminari, e il 25 giugno 1991 ottiene il documento di “attestazione qualifica professionale di educatore”.
Il 1° luglio 1993, padre Nicola è assegnato alla Provincia d’Etiopia. Il suo primo impegno pastorale è nella missione di Tullo, tra il gruppo etnico dei sidamo, nel Vicariato di Hawassa, dove rimane fino a fine novembre 1994. Il mese dopo è a Fullasa, come vice superiore ed economo della comunità. Si ferma qui per quattro anni, fino al 19 settembre 1998, quando è chiamato ad Addis Ababa dal superiore provinciale uscente, padre Carlo Giana, per prepararsi a diventare rettore del Seminario Maggiore di Hawassa, ubicato a Gulele-Addis Ababa, sostituendo padre Sisto Agostini.
Il 1° gennaio 1999, padre Nicola inizia il suo servizio come rettore del seminario. Quello stesso giorno, inizia il provincialato di padre Corrado Masini, e padre Nicola è uno dei quattro consiglieri provinciali eletti. In ottobre, per esigenze pastorali, deve partire alla volta di Teticcia, dove è nominato parroco (15 febbraio 2000) e poi anche superiore della comunità (gennaio 2001). A fine febbraio 2003, è nominato segretario provinciale dell’evangelizzazione e coordinatore della formazione permanente.
Il 1° ottobre 2005, il nuovo superiore provinciale, padre Tesfaye Tadesse, lo assegna alla casa provinciale di Addis Ababa come economo e procuratore provinciale e superiore della comunità della casa provinciale.
Pur essendo il lavoro amministrativo più che abbondante, innamorato della sua vocazione presbiterale e missionaria, padre Nicola si dedica anima e corpo alla comunità cattolica italiana di Addis Abeba e al Centro di aiuto caritativo “San Giuseppe”.
Il 1° luglio maggio 2012 padre Enrique Sánchez, superiore generale, lo destina alla provincia d’Italia.
Il 1° gennaio 2013 è a Roma per iniziare un anno sabbatico, presso la comunità dei confratelli studenti ospitati nella casa della Curia. Ad agosto è assegnato alla comunità di Bari, addetto al centro di animazione missionaria. A dicembre è nominato superiore della comunità e il 1° gennaio 2014 eletto consigliere provinciale.
In ottobre 2016, è assegnato di nuovo alla Provincia dell’Etiopia. Nella sede provinciale di Addis Ababa, padre Nicola svolge anche le funzioni di superiore e di economo locale della comunità.
Il 31 dicembre termina il suo incarico di economo provinciale. Finalmente può ributtarsi nel ministero pastorale che ha atteso a lungo.
Ma la sua maestria nel gestire questioni economiche e amministrative lo costringe a dire di sì al nuovo Amministratore apostolico del Vicariato, padre Juan Antonio González Núñez, che lo chiede come amministratore diocesano, perché lo aiuti negli ardui compiti delle finanze, delle relazioni con il clero locale e della pastorale diocesana. È anche molto coinvolto nella formazione permanente delle religiose presenti in diocesi, soprattutto attraverso ritiri mensili, ed è incaricato di celebrare ogni domenica una messa in inglese per la comunità internazionale di Hawassa.
A settembre 2024, padre Nicola si prende una breve vacanza in Italia. Dopo cinque settimane, il 5 ottobre ritorna. Padre Corrado Masini va ad accoglierlo all’aeroporto di Addis Ababa. È notte. A parte la stanchezza per il viaggio, padre Nicola sembra in buona salute. Anche gli esami medici fatti alla Casa di Cura “Sollievo della Sofferenza”, a San Giovanni Rotondo, sono risultati buoni. «Ho solo bisogno di riposare» dice, e va in camera sua. Alle sei del mattino si alza, ma subito dopo torna a letto. Ritarda a scendere per il pranzo. Qualcuno sale, va nella sua camera e lo trova morto nel suo letto.
La mattina dopo, viene celebrata una messa funebre nella cappella della sede provinciale. Poi la salma viene portata all’ospedale per l’autopsia. Il giorno 10, memoria di San Daniele Comboni, è celebrata una messa funebre nella cattedrale di Hawassa, in suffragio di padre Nicola e di suor Maria Sarina Nici, missionaria comboniana, morta in Italia il 1° ottobre, molto conosciuta e amata in Etiopia, dove ha prestato servizio per 28 anni. L’eucaristia è presieduta dal vescovo cappuccino Dejene Hidoto, vicario apostolico di Sodo, e concelebrata da mons. Seyoum Franso, vicario apostolico di Osanna, padre Juan Núñez, padre Asfaha Yohannes, superiore provinciale dei comboniani in Etiopia, e da oltre cinquanta sacerdoti, diocesani e missionari. La cattedrale è gremita di religiose di diverse congregazioni presenti nel vicariato e moltissimi fedeli.
I familiari dall’Italia fanno sapere che desiderano avere il corpo del loro caro padre Nicola. La salma viene portata in Italia e i funerali sono celebrati il 16 ottobre, nella chiesa madre di Celenza Valfortore.
Padre Nicola era una persona generosa, dal cuore grandissimo. È stato un amministratore capace e integerrimo delle finanze della Provincia d’Etiopia come pure del Vicariato di Hawassa, riuscendo a risanare situazioni di deficit e risollevando le finanze comboniane a servizio della missione. Sempre interessato e pronto all’ascolto di chiunque avesse bisogno di una parola d’incoraggiamento o di conforto, non si tirava mai indietro. Anzi, seguiva le persone anche nel tempo, con la sua vicinanza sia fisica che spirituale. Confratelli anziani o ammalati che vivevano nella Casa Provinciale di Addis Ababa o passavano di là per un breve periodo sono stati personalmente seguiti e assistiti da lui.
La scomparsa prematura di padre Nicola è una perdita grandissima per la popolazione sidamo, che egli amava smisuratamente; per la comunità italiana di Addis Ababa, della quale era guida carismatica; per il Vicariato di Hawassa, i cui tanti impegni gravavano in gran parte su di lui in questa lunga fase di passaggio, in attesa della nomina di un vescovo per la sede vacante; per l’Istituto comboniano; per la sua famiglia, soprattutto per i suoi genitori ultranovantenni, dei quali si preoccupava moltissimo. (Padre Marco Innocenti, mccj e padre Franco Moretti, mccj)