Giovedì 24 gennaio 2019
Dal 20 al 26 gennaio, nella Casa Generalizia dei Comboniani, a Roma, si sta svolgendo il “Workshop sulle Competenze Interculturali”, organizzato dai membri del Segretariato Generale della Formazione: P. John Baptist Keraryo Opargiw, P. Siro Stocchetti, P. Elias Sindjalim, P. Fermo Bernasconi e Fr. Guillermo Casas. I lavori sono iniziati con le parole di benvenuto (vedi allegato 1) di P. John Baptist, Segretario generale della Formazione, che ha ricordato il contenuto della Lettera del Consiglio Generale a tutto l’Istituto, nella quale si indicava che l’anno 2019 sarà interamente dedicato alla riflessione e riorganizzazione di attività concrete sul tema dell’interculturalità.

Dopo di lui, P. Siro ha presentato la finalità, gli obiettivi e la metodologia (allegato 2) scelti per questo workshop, sottolineando con forza che l’obiettivo principale di questa settimana di lavoro è fare un’esperienza personale di interculturalità. Pertanto, il punto focale è proprio questa esperienza di riflessione, di condivisione e di crescita nella competenza interculturale, affinché ciascuno dei partecipanti possa poi animare i confratelli della propria circoscrizione.

Sono 14 le nazionalità dei 40 partecipanti che rappresentano le circoscrizioni comboniane, ossia i circa 30 paesi dell’Africa, America, Asia ed Europa, dove i Missionari Comboniani lavorano. Nel gruppo, vi sono anche due comboniane: Suor Angelina Nyakuru, dell’Uganda, e Suor Iris Kelyna Gallardo, di El Salvador. L’Europa è il continente più rappresentato, con 27 partecipanti, seguito dall’Africa (8), America (4), Asia (1). Fra gli europei, prevalgono gli italiani (14), seguiti da spagnoli (6), portoghesi (5), un tedesco e un polacco.

Le riflessioni programmate per l’intera settimana sono suddivise in sei sottotemi, tutti presentati da comboniani:

  1. “Il dono e la sfida dell’interculturalità. Tutti uguali – Tutti diversi”, P. Fermo (allegato 3);
  2. “L’identità personale e la relazione empatica. Competenze”, P. Elias (allegato 4);
  3. “Il dialogo per la costruzione della comunione nella missione”, P. Joseph Maku (allegato 5) e i 7 allegati di P. Palmiro Mileto;
  4. “Lo shock culturale – L’incontro dell’altro differente. Le zone sensibili”, P. Stefano Giudici (allegato 8);
  5. “La comunicazione interculturale – Pregiudizi e stereotipi”, P. Victor Manuel Aguilar Sánchez;
  6. “Identità multiculturali nelle comunità religiose multietniche”, P. Siro (allegato 11).

Alla fine del workshop, più che produrre un documento (allegato 12), si vorrebbero individuare alcune esperienze interculturali e definire possibili attività concrete che possano aiutare le circoscrizioni comboniane ad approfondire il tema dell’interculturalità.

Saluto ai partecipanti
P. John Baptist Keraryo Opargiw

P. John Baptist Keraryo Opargiw, Segretario generale della Formazione.

Il compito che mi spetta in questo momento preciso non è di fare un grande discorso ma solo di dare inizio al nostro Workshop sul tema dell’Interculturalità con una parola di saluto, di benvenuto, di ringraziamento e di augurio. Per questo prendo la parola per esprimere il mio saluto fraterno e cordiale a ognuno di voi partecipanti  provenienti dai diversi paesi del mondo comboniano. Questo Workshop che facciamo in questi giorni è un evento  che riguarda tutta la Famiglia comboniana.  Comboni aveva dichiarato che la sua opera non era né spagnola, né tedesca, né francese, ne italiana ma CATTOLICA!  La diversità dei partecipanti  qui presenti, incluse anche le due Suore comboniane,  è davvero una ricchezza carismatica comboniana, che vogliamo accogliere come un dono, una grazia e un’opportunità. A nome del Consiglio Generale vi do un caloroso benvenuto a questo Workshop sull’Interculturalità. Vi dico grazie per aver accettato l’invito a parteciparvi con la vostra presenza, riflessione, preghiera e contributo personale. Grazie per la vostra disponibilità.

Vorrei prendere spunto dalla Lettera del Consiglio Generale a tutto l’Istituto per introdurre l’anno di riflessione sull’interculturalità: 

Questo nostro messaggio vuole incoraggiare ciascuno di voi e ogni nostra comunità ad affrontare con gioia e forza il nuovo tema di formazione che ci è proposta per quest’anno 2019. Abbiamo fiducia che i frutti di questo cammino possano essere abbondanti, così da diventare testimoni dell’umanità nuova in un contesto dove sembrano prevalere le chiusure, i sospetti, il rifiuto dell’altro proprio perché diverso.

Dunque per noi l’interculturalità è un tema di formazione permanente  perché significa che ci aiuta a leggere la nostra esperienza, la scoperta e riscoperta di questo dono che fa parte del nostro carisma, e delle sue potenzialità; delle sfide che noi viviamo: le gioie e le tensioni, le difficoltà e le ricchezze che sperimentiamo facendo fruttificare questo dono.  Non ci limitiamo alla riflessione teorica, approfondendo il significato delle parole: internazionalità, o multiculturalità, interculturalità, ecc.

Siamo anche consapevoli  che il tema dell’Interculturalità è di grande attualità nel nostro contesto oggi sia comboniano, ecclesiale o del mondo che è sempre più globalizzato e multiforme. Inoltre, l’interculturalità è un dono che diventa un progetto di crescita, di umanizzazione, di trasformazione e di conversione a livello olistico e profondo di noi stessi.

Perciò l’atteggiamento fondamentale richiesto  qui è quello di mettersi in gioco in prima persona. La riflessione, la preghiera e la condivisione a vari livelli su questo tema dovrà condurci a degli impegni concreti, che possono comprendere un cambiamento nello stile delle relazioni tra noi, scelte diverse anche negli aspetti più pratici della nostra vita comunitaria e modi nuovi nel nostro servizio missionario. Per questo desideriamo formarci a delle competenze, a metterci in gioco secondo un progetto perché questo dono sia una forza vitale di crescita.

La posta in gioco è davvero molto alta e tutta la Famiglia comboniana sta in attesa di qualcosa che ci possa aiutare a migliorare la qualità del nostro vissuto  interculturale e cattolico. Tutto l’Istituto conta su di noi, e in questo spirito vogliamo prendere sul serio la nostra responsabilità.

In fine, il mio augurio è che possiamo vivere questo Workshop sull’Interculturalità come un momento di grazia, di convivenza e condivisione fraterna, di riflessione e soprattutto di impegno nel concreto e nel quotidiano. La comunità e la missione si vivono nell’incontro dell’altro che è diverso, cioè nella relazione. Il nostro servizio missionario vissuto così diventa profetico  anche se  pieno di sfide e di difficoltà. Dunque ricordiamo volentieri le parole di Comboni ai suoi missionari: “Coraggio per il presente, e soprattutto per l’avvenire!”  Che san Daniele Comboni interceda per noi: ci renda “santi e capaci” di far fruttificare il dono dell’interculturalità.

In qualità di Segretario Generale della Formazione e a nome del Consiglio Generale dichiaro aperti i lavori di questo Workshop sulle Competenze Interculturali – Roma 2019! Buon lavoro a tutti!

P. Fermo Bernasconi, P. John Baptist Opargiw, e Fr. Guillermo Casas.